Ancora più flessibile e robusta. Parliamo della nuova serie di sensori induttivi INTT sviluppata da wenglor sensoric group.
I nuovi dispositivi sono più performanti, soprattutto per applicazioni dinamiche in ambienti ad elevate temperature. I costruttori di macchine e impianti hanno ora a disposizione sensori con cavi flessibili e semplici connettori push-pull, che rendono le teste a innesto di questi dispositivi facilmente intercambiabili. Inoltre, la centralina di analisi si trova direttamente all’interno del connettore M12.
Grazie alle nuove caratteristiche, la sostituzione – quando si renderà necessaria – avverrà con un solo veloce passaggio, anche in ambienti estrememamente caldi. Basterà staccare il cavo flessibile dal sensore grazie al connettore push-pull, utilizzando semplici guanti ignifughi.
Le caratteristiche principali di questi sensori induttivi includono la lunga durata di oltre cinque anni, l’ampia fascia di temperatura compresa tra –10 °C e +250 °C e le grandi distanze di commutazione tra 15 mm e 40 mm.
La serie INTT senza PWIS può essere parametrizzata tramite un’interfaccia IO-Link. Grazie alla tecnologia weproTec integrata, è possibile installare più sensori uno accanto all’altro in spazi ristretti, senza che questi si influenzino reciprocamente.
I sensori vengono impiegati soprattutto nei forni di essiccazione dell’industria automobilistica o per il posizionamento preciso dei skid-carrier. I sensori induttivi sono adatti anche per l’estrusione di profili in alluminio, per il riconoscimento di supporti merce nell’industria siderurgica o per il rilevamento di piastre da forno in panifici di grandi dimensioni.