Nel corso di MECSPE 2024 Bologna, nella cornice dell'iniziativa Start Up Factory, si è tenuto un interessante confronto sulla finanza paziente. L’iniziativa, per il secondo anno di seguito, è stato organizzata da Industrio Ventures e moderata da Gabriele Paglialonga (direttore generale dell’Acceleratore), con la curatela di Gabriele Catania.
Start Up Factory rappresenta l’occasione per dare visibilità e supporto alle iniziative delle startup presenti in MECSPE. Favorisce l’incontro di capitali, consulenze e partnership, e crea occasioni di scaling-up e di crescita. Tra i vari Talk della tre giorni bolognese, quello dell'8 marzo sulla finanza paziente e lungimirante (“Sostenibilità & finanza paziente per costruire il futuro”) è stato particolarmente stimolante.
Che cos’è la finanza paziente?
Cosa vuol dire finanza paziente? Non è forse strano il combinato delle due parole, che sembrano quasi un ossimoro? Finanza e pazienza possono convivere? Ebbene sì. Si tratta di un concetto – seppur non eccessivamente diffuso – che esiste da anni e che, nell’ultimo periodo, si sta ritagliando uno spazio sempre maggiore.
Si parte dal “capitale paziente”, che è quello impiegato con criteri etici e responsabili, in un mashup di esigenze speculative e sviluppo economico sociale del lungo periodo. Da questo assunto si arriva alla finanza paziente. Questa consiste nelle agevolazioni pubbliche concesse per lo sviluppo dell’impresa (e della startup, come nel caso di specie), ma a specifiche condizioni.
I benefici economici, infatti, saranno destinati a progetti che perseguano la sostenibilità, con obiettivi di lungo termine, sviluppati da soggetti che operino secondo i criteri ESG. E, dunque, il Talk della terza giornata della Start Up Factory si è concentrato proprio su questo concetto. Ha riunito diversi esponenti del mondo finanziario e rappresentanti di acceleratori che operano nell’ambito della sostenibilità, offrendo alle imprese gli strumenti per agire in maniera green, social e secondo principi etici di governance.
Finanza paziente, UniCredit e i KPI ESG
Si parte dalla fonte, ovvero dalle istituzioni creditizie. Tra i relatori del Talk c’è infatti UniCredit, rappresentata da Nadia Cento, del team ESG Italy. La manager ha illustrato il ruolo della Banca, nell’ambito della sostenibilità e alla luce della nuova strategia di Unlocked. Grazie al confronto con il cliente, UniCredit assume il ruolo di acceleratore, accompagnando le imprese lungo il percorso che porta ad una transazione equa e giusta.
La Banca, nella sua versione 2.0, utilizza KPI ESG (gli indicatori chiave di prestazione). Servono per misurare l’effort con cui un’azienda prova a raggiungere i propri obiettivi: da questi dipenderà il buon esito della collaborazione tra le parti. La valutazione della sostenibilità di un’impresa è direttamente connessa con il rischio collegato alle operazioni aziendali. Più è elevato il rating ESG, più l’impresa apparirà credibile e solvibile.
Questo approccio conferma quanto sia importante essere sostenibili: si tratta di un importante biglietto da visita, perché offre certezze. La compagine viene percepita attrattiva, attirando investimenti terzi, con una reputazione positiva che suscita l’interesse dei nuovi talenti e soddisfa le persone (clienti, dipendenti, fornitori). Un’impresa sostenibile è una realtà pronta ad affrontare le sfide presenti e future. Ed è quindi un’ottima scommessa per chi la finanzia.
Agevola Imprese, un progetto “sartoriale” per la sostenibilità
Molto interessante il contributo di Jessica Gaigher, esperta di finanza agevolata e fondatrice di Agevola Group. Questa è una realtà veronese che supporta le aziende implementando la miglior strategia di sostegno fiscale. La società opera in tutta Italia. Dalla sua fondazione, ha curato oltre 10mila pratiche di accesso ai contributi, movimentando oltre 900 milioni di euro sotto forma di agevolazioni.
La società affianca imprese e intermediari per realizzare i progetti, con una consulenza “sartoriale”, ovvero cucita su misura, nell’ambito di una finanza agevolata curata da un team per lo più femminile, che coinvolge anche giovani under 30. Un approccio sostenibile, dunque, con un fattore S (social) ampiamente sviluppato. Per Agevola, infatti, la sostenibilità è un valore integrato nelle dinamiche interne, ma soprattutto un principio costantemente trasmesso anche all’esterno, durante l’iter consulenziale prestato.
Per raggiungere la Transizione green è fondamentale essere sostenibili. Solo le imprese che fanno proprio questo nuovo modus operandi potranno essere premiate e ricevere i numerosi incentivi offerti dalle risorse pubbliche. Sostenibilità e finanza, dunque, camminano di pari passo. Pensiamo al Piano Transizione 5.0, che favorirà la transizione energetica, affiancando il 4.0 che da anni traghetta le imprese lungo il fiume dell’innovazione digitale. Le agevolazioni, e quindi la finanza agevolata, sono dunque strettamente connesse alla sostenibilità, e lo saranno sempre più.
Una sostenibilità che vale 12 miliardi, nel Piano Industriale del Gruppo Iren
Se la banca concede le risorse, e Agevola Group aiuta le imprese con documentazioni e pratiche, un ruolo non da meno è quello che rivestono gli Acceleratori. Anche questi sono fondamentali nel percorso di crescita delle startup. E sono preziosi se il loro supporto è green-oriented, per il raggiungimento della sostenibilità ambientale. Lo sa bene Donatella Davoli, direttrice generale di Iren Smart Solutions.
La società, certificata E.S.Co. del Gruppo Iren, offre a imprese, PA e terziario, soluzioni integrate e personalizzate per l’efficienza energetica. Per Iren la sostenibilità rappresenta l’unica bussola per orientarsi nella gestione delle attività e dei servizi, alla stregua di una leva fondamentale capace di creare valore nel tempo. Solo così sarà possibile crescere.
Per rispondere alle sfide globali, il Gruppo ha varato un Piano Industriale che prevede 12,7 miliardi di investimenti fino al 2030. Di questi circa l’80% è destinato alla sostenibilità, integrando fattori ambientali, sociali e di governance. Il processo è strutturato attraverso una serie di azioni. Tra queste ci sono l’analisi del contesto di sostenibilità e degli scenari, l’identificazione dei temi prioritari, la definizione di obiettivi di sviluppo, la pianificazione di azioni e investimenti, la valutazione e gestione dei rischi/opportunità.
Acceleratori e incubatori della Start Up Factory
Prezioso anche il contributo di Spreentech Ventures, SulSerio Farm e Lean Evolution S.r.l., acceleratori e incubatori che offrono un supporto alle startup per crescere, operando sempre in modo sostenibile. Pensiamo, ad esempio, al metodo step by step illustrato da Roberta Giuliani, PM sostenibilità e sistemi di gestione di Lean Evolution.
La società, con sede a Trento, può contare su un team composto da professionisti operativi in diversi settori (Energy, IT, Finance, Digital) tra cui quello “Responsibility”, dove la sostenibilità diventa “filosofia e opportunità”. Si parte da un assessment iniziale per arrivare a definire una Roadmap Strategica, supportando le imprese anche nella redazione del bilancio di sostenibilità, oggi sempre più richiesto dalle recenti Direttive europee.
C’è poi Spreentech Ventures, “centro di eccellenza e avanguardia”, a cui piace essere definito un “acceleratore green”. Con una denominazione sociale che nasce dalla crasi delle parole Sprint, Green e Technology, a Rovereto si opera nel comparto delle tecnologie sostenibili, si sviluppano competenze e si offrono servizi alle imprese. Come ricorda Luca Lucchese, Direttore Generale, l’acceleratore punta sulle startup innovative, per accompagnarle lungo la crescita, grazie ad una consulenza basata su progetti di Open Innovation.
SulSerio Farm è invece un “Laboratorio d’Impresa”, fondato da Andrea Marcarelli e cresciuto grazie al contributo di imprenditori e consulenti aziendali con l’obiettivo di supportare le startup innovative e realizzare le idee valide, affiancando anche le piccole e medie imprese che, lungo il loro percorso, decidono di cambiare rotta per perseguire l’innovazione. SulSerio Farm può essere considerato un “incubatore”, ed offre un luogo fisico alle startup, rendendo possibile la trasformazione dell’idea in realtà produttiva.