La trasformazione digitale delle imprese italiane ha ampi margini di miglioramento. È questo emerge dalla nuova ricerca realizzata da The European House - Ambrosetti e Workday intitolata “Innovazione e nuovi modelli organizzativi: obiettivi e sfide per i cfo”.
Analizzando gli investimenti in relazione al fatturato, la ricerca evidenzia che per l’81% delle imprese italiane il budget dedicato alla trasformazione digitale non supera il 10% del fatturato complessivo.
A livello di volumi, considerato l’ultimo triennio, la maggior parte delle aziende intervistate (il 59%) ha investito meno di un milione di euro nella trasformazione digitale. Il 25% ha investito non più di 100 mila euro.
Cloud computing motore della trasformazione digitale
Ad oggi l’82% delle aziende italiane ha adottato soluzioni di cloud computing per facilitare e ottimizzare il proprio business come soluzioni di human e financial management.
“Le moderne soluzioni cloud richiedono un approccio completamente diverso dal passato. Workday offre una soluzione moderna e integrata per la gestione delle finanze e delle risorse umane, consentendo alle organizzazioni di sostituire sistemi obsoleti e frammentati e di evitare potenziali ostacoli che potrebbero compromettere le loro iniziative di business”, afferma Andrea Cissello, Interim Country Manager per l’Italia di Workday.
Dopo le soluzioni di cloud computing, le tecnologie più utilizzate dalle imprese italiane sono business application (62%), cybersecurity (53%), Big Data e intelligenza artificiale (46%), Internet delle cose (38%), robotica e automazione (36%), calcolo ad alte prestazioni (11%).
Il punto di vista dei direttori finanziari
Per quanto riguarda la funzione finanziaria e amministrativa i cfo hanno sottolineato l'importanza di avere dati e modelli accurati per valutare gli investimenti in tecnologie digitali necessari per la trasformazione dei modelli di business e l'innovazione dei processi aziendali.
Inoltre, la ricerca evidenzia l'importanza di stabilire rapporti di collaborazione attiva tra la funzione finance e la funzione IT per superare gli ostacoli che possono compromettere la reperibilità, la fruibilità e il successivo utilizzo dei dati, come i rischi legati alla sicurezza e alla data governance, le limitazioni delle infrastrutture tecnologiche interne e le problematiche inerenti alla sicurezza come i possibili attacchi informatici che sono sempre di più all’ordine del giorno per le grandi organizzazioni.
"La diffusione della digitalizzazione richiede un’evoluzione in parallelo delle tecnologie, dei modelli organizzativi e del capitale umano per valorizzare appieno gli investimenti che le aziende stanno facendo e per trasferire i benefici dell’innovazione sia agli utenti finali sia al personale delle imprese”, sottolinea Corrado Panzeri, Partner di The European House Ambrosetti e Responsabile dell’Innovation and Technology Hub.
I sette driver del futuro
La ricerca ha evidenziato che il vero limite all’adozione di nuove tecnologie digitali è legato a fattori “soft” come la cultura aziendale e le competenze, piuttosto che alla carenza di fattori “hard” quali l’assenza di infrastrutture adeguate.
Per questo motivo la ricerca vuole indicare sette driver di sviluppo per le strategie di innovazione digitale:
1 - Attenzione all'ecosistema esterno
Occorre definire il modello di business aziendale in coerenza con l’ecosistema esterno, valutando caso per caso e settore per settore l’opportunità e la necessità di adottare schemi di coopetizione con partner e/o competitor.
2 - Finance sempre più strategica
La funzione finance deve essere attivamente coinvolta nella formulazione della strategia aziendale, ampliando progressivamente il ruolo tradizionalmente ricoperto fino ad oggi.
3 - Metriche Esg essenziali
Occorre affiancare, alle tradizionali misure di performance basate sulla contribuzione delle diverse linee di business alla generazione di valore, nuovi modelli di misurazione e nuove metriche (Kpi) che tengano conto anche della sostenibilità sociale e ambientale, in aggiunta alla dimensione economica.
4 - Rising risks
Diventa sempre più urgente diffondere a tutti i livelli della struttura organizzativa la cultura del rischio, promuovendo la condivisione dei modelli e delle metriche di monitoraggio e favorendo la diffusione a tutte le strutture delle capacità di identificare gli eventi aleatori che possono minare la sopravvivenza aziendale.
5 - Capitale umano realmente al centro
Per accrescere il vantaggio competitivo le aziende devono cogliere tutte le opportunità di valorizzazione del capitale umano quale presupposto irrinunciabile per creare team molto motivati ed orientati al conseguimento dei target di performance definiti.
6 - Skills contamination
Le aziende devono sviluppare un clima interno favorevole alla collaborazione a tutti i livelli dell’organizzazione favorendo la contaminazione delle competenze, lo spirito di team e lo sviluppo di una cultura orientata al lavoro di squadra.
7 - Technology top of mind
Per conseguire pienamente i benefici legati alla digitalizzazione occorre adottare le architetture applicative più idonee in relazione al modello di business che l’azienda persegue privilegiando le soluzioni che offrono maggiori gradi di libertà e garantiscono i livelli di flessibilità più elevati per fronteggiare le nuove sfide poste dai mercati e per soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei consumatori.