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Transizione energetica: in arrivo 1,7 miliardi dal MIMIT

Nuove risorse dal PNRR per favorire la transizione energetica, quindi le tecnologie Net Zero, ma anche la competitività e la resilienza delle filiere strategiche, attraverso lo strumento agevolativo dei Contratti di Sviluppo.

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Marianna Capasso

Mentre prende sempre più forma il Piano Transizione 5.0, con la prossima pubblicazione del decreto attuativo, arrivano ulteriori 1,7 miliardi di euro, a valere sui fondi PNRR, destinati alla transizione energetica. Lo scorso marzo, infatti, l’UE ha dato il via libera all’utilizzo delle risorse. Con il Decreto direttoriale MIMIT del 14 giugno 2024, sono stati definiti termini e modalità di accesso al nuovo bando “Net zero, Rinnovabili e Batterie”.

La misura finanzierà gli investimenti in grado di rafforzare la produzione dei dispositivi utili per la transizione ecologica. Favorirà inoltre la trasformazione delle imprese, per affrontare e vincere le sfide richieste da Bruxelles. Dunque, ai 6,3 miliardi previsti per il Piano Transizione 5.0 se ne aggiungono quasi altri due, con un sostegno diretto al sistema produttivo. Si realizzerà, così, un’economia più sostenibile, che favorirà l’innovazione, la competitività e la creazione di valore.

Le nuove risorse per la transizione energetica

Ancora PNRR finanziatore dei progetti. Dei 1.738 milioni, 1.225 derivano dalla dotazione di cui alla Misura M1C2 - Investimento 7, sotto investimento 1. Le risorse sono destinate al “Sostegno al sistema di produzione per la transizione ecologica, le tecnologie a zero emissioni nette e la competitività e la resilienza delle catene di approvvigionamento strategiche”.

I restanti 513,77 milioni arrivano invece dalla dotazione di cui alla Misura M2C2 - Investimento 5.1. Per realizzare lo “Sviluppo di una leadership internazionale, industriale e di ricerca e sviluppo nel campo delle rinnovabili e delle batterie”. Del totale, una quota non inferiore a 308,6 milioni andrà a finanziare programmi di sviluppo relative a tecnologie fotovoltaiche ed eoliche, mentre almeno 205,1 sono destinati alle batterie.

C’è però un vincolo geografico per la destinazione delle risorse. Dei 1.739 milioni di euro, almeno il 40% dovrà andare a progetti da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno, ovvero in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

“Net Zero, Rinnovabili e Batterie”: obiettivi e finalità dei programmi

Possono presentare domanda agevolativa le imprese con un programma di sviluppo industriale e di sviluppo per la tutela ambientale, eventualmente connessi con progetti di ricerca, sviluppo e innovazione. Gli investimenti dovranno rafforzare le catene di produzione dei dispositivi utili per la transizione ecologica. Dovranno poi essere in grado di determinare una capacità produttiva o di recupero aggiuntiva rispetto a quella già esistente.

Serve quindi un quid pluris, una vera e propria innovazione e un upgrade del sistema. Ma quali sono questi dispositivi? L’Allegato 1 del Decreto fa riferimento a diverse voci (e numerosissime sotto-voci). Sono inclusi componenti per:

  • batterie,
  • pannelli solari,
  • turbine eoliche, pompe di calore,
  • elettrolizzatori,
  • dispositivi per la cattura/utilizzo/stoccaggio del carbonio.

Ma non solo. Sono infatti agevolati anche i programmi di sviluppo che prevedano la produzione di macchinari e attrezzature coinvolte nella produzione dei dispositivi utili per la transizione ecologica. E quelli per il recupero delle materie prime critiche, come riportate nell’Allegato n. 2.

Le modalità operative del bando “Net zero, Rinnovabili e Batterie”

Le agevolazioni assumono la forma di finanziamento, contributo in conto interessi e contributo diretto alla spesa (nel caso dei progetti di ricerca e sviluppo). Soggetto gestore della misura è Invitalia. Le imprese potranno proporre progetti nuovi o già presentati in passato – il cui iter risulta però sospeso per carenza di risorse.

L’apertura del bando (e quindi l’accesso allo sportello) è fissata alle ore 12.00 di giovedì 27 giugno 2024. Le istanze andranno inviate tramite la piattaforma predisposta dall’Agenzia. Sarà possibile utilizzare i modelli per la presentazione, rinvenibili nell’apposita sezione dedicata ai Contratti di Sviluppo del portale Invitalia.

È prevista una procedura a sportello. L’Agenzia avvia le attività istruttorie secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Oltre alle verifiche richieste dalla disciplina dei Contratti di Sviluppo, Invitalia accerterà il rispetto del divieto di doppio finanziamento (art. 9, Regolamento UE 2021/241) e del principio DNSH.

Transizione energetica: in arrivo 1,7 miliardi dal MIMIT - Ultima modifica: 2024-06-24T16:40:08+02:00 da Marianna Capasso