Cresce la richiesta di rendere mobili le applicazioni, sia a livello di supervisione dati realtime che anche per l’analisi delle informazioni raccolte per poterle condividere, nel momento in cui servono, con le risorse aziendali coinvolte.
Domenico Leonetti, Product manager SIMATIC WinCC di Siemens Italia, ci evidenzia come la possibilità di monitorare l’impianto, e a volte anche inviare comandi, da dispositivi mobili è una richiesta sempre più comune nel mondo industriale. «Il vantaggio principale delle soluzioni wireless, oltre alla mobilità in sé, indiscutibile plus per l’operatore in certi ambiti industriali, consiste nell’utilizzo di apparecchiature “thin” che hanno costi di manutenzione e messa in servizio più vantaggiosi di una soluzione tradizionale. Nulla di strano, dunque, nella richiesta di poter avere lo SCADA su un dispositivo portatile wireless. Tuttavia questo scenario pone degli interrogativi, come sempre avviene quando le soluzioni informatiche si intersecano con i requisiti dei sistemi industriali». Marco Ceriani, Responsabile Vendite Italia di Progea, afferma che l’adozione di uno SCADA Wireless ha indubbi vantaggi nella consistente riduzione dei costi di cablaggio, di scalabilità di impianto, di manutenzione, di aggiunta di nuovi utenti/accessi e nella conseguente mobilità. La possibilità di poter accedere potenzialmente da qualunque punto e in qualunque momento all’impianto, consente una maggiore reattività nel condurre e nel gestire tutte le situazioni. Tramite l’uso di tecnologie Web-based si possono poi agganciare i dispositivi mobili comunemente disponibili nel mercato consumer, rendendo quindi l’accesso all’applicazione di supervisione più semplice e fruibile. «Questa operazione non è semplice e sottointende una competenza specifica nell’interfacciamento con lo strato di comunicazione offerto dai singoli produttori, che se in alcuni casi è standard, in altri è invece proprietario con conseguenti sviluppi specifici. La recente convergenza verso alcuni standard sta contribuendo a una maggiore diffusione di queste soluzioni». Molti, per Antonio Gallo Toro, Product Manager PLC & Advanced solutions, Factory Automation Division di Mitsubishi Electric filiale italiana, i vantaggi di una soluzione SCADA wireless rispetto a soluzioni tradizionali. «Anzitutto, una drastica riduzione dei costi di cablaggio e logistica per raggiungere siti difficilmente accessibili. Poi, la flessibilità della struttura implementabile, potendo installare stazioni remote di prova ed eventualmente ricollocarle in un differente sito senza troppi costi aggiuntivi. Smartphone, tablet e dispositivi simili stanno pesantemente influenzando vari aspetti del nostro modo di vivere, sia professionale che personale. Tali dispositivi si stanno affacciando negli ultimi anni in architetture SCADA utilizzando sistemi Wi-fi e GPRS esistenti. Con tali tecnologie è possibile monitorare lo stato generale del sistema e delle singole stazioni PLC e RTU e reagire velocemente a fronte di problematiche di varia natura».
Il problema della sicurezza
Leonetti (Siemens) conferma che il principale interrogativo che una soluzione SCADA wireless pone in ambito industriale è la sicurezza delle informazioni; infatti, esiste ancora una certa diffidenza nei confronti dell’utilizzo di protocolli di comunicazione aperti, non proprietari, tanto che in alcuni settori, come quello dell’Oil&Gas, strategici da un punto di vista economico/politico, queste soluzioni non sono ancora pienamente accettate. In pratica, se una tecnologia nasce in ambito consumer, non necessariamente ha le caratteristiche di sicurezza richieste in altri ambiti di utilizzo. «Se parliamo di wireless, è bene inglobare questa tecnologia in un’offerta di soluzione industriale che affronti il discorso di sicurezza informatica in modo olistico e ne faccia una caratteristica imprescindibile. Siemens, ci viene sottolineato, è particolarmente sensibile ai temi della sicurezza industriale, e dal 2011 ha potenziato il team di specialisti Siemens ProductCERT, Cyber Emergency Readiness Team, che si occupa di testare il livello di sicurezza dei propri prodotti, gestire situazioni di crisi e produrre tool per individuare potenziali vulnerabilità di impianti esistenti. Ceriani (Progea) ci ricorda che l’attenzione alla vulnerabilità dei dati, alla sicurezza nell’accesso alle porte TCP di comunicazione networking o agli attacchi di hacker, sono tutti argomenti imprescindibili sia per chi fornisce il prodotto SCADA, che dovrà prevedere sistemi di scambio dati e metodi di autenticazione affidabili intrinseci, sia per il progettista e utente che dovrà curare l’implementazione della rete e degli accessi, utilizzando dispositivi hardware con caratteristiche di sicurezza difficilmente violabili. «Una corretta analisi dei rischi, l’utilizzo di protocolli sicuri, di sistemi di cifratura e autenticazione ad alto livello, fa diminuire drasticamente la probabilità di accessi e intrusioni indesiderati». La vulnerabilità dei sistemi SCADA messa in evidenza dal malware Stuxnet, ci dice Gallo Toro (Mitsubishi Electric), è oggi un argomento molto discusso e ha fortemente stimolato quanti operano nel campo dell’automazione a trovare soluzioni sempre più sicure, con soluzioni più legate al mondo hardware, che consentano attraverso firmware dedicati di ridurre al minimo attacchi dal cyberspazio. In questo senso Mitsubishi Electric propone moduli hardware dedicati per il trasferimento d’informazioni tra lo shop floor e i sistemi MES rendendo difficilmente attaccabile tale canale di comunicazione. Dall’altro, si è lavorato molto sulla creazione di protocolli crittografati sempre più sicuri.