Le sfide non finiscono mai per le imprese di oggi. Il mercato non ha ancora archiviata del tutto l’emergenza sanitaria, che già è esplosa la questione energetica. Le difficoltà, tuttavia, aguzzano l’ingegno. Lo dimostra la tecnologia, in continua evoluzione e capace di rappresentare un faro in grado di orientare e supportare la rotta verso il futuro.
È quanto emerge dalle parole di Paolo Aversa, Managing Director di Ally Consulting, analizzando lo scenario del mercato di oggi, tra sfide e opportunità. Una riflessione che coinvolge il settore dei software industriale in tutte le sue sfaccettature, dall'intelligenza artificiale ai Big data, in un approccio che mette puntualmente al centro le persone.
Scada, Mes, Big Data Analytics: come è cambiato il mercato dei software industriali a seguito della crisi pandemica e della crisi energetica?
Da recenti studi - risponde Aversa - si è notato che a causa sia della pandemia, con i numerosi lockdown eseguiti nelle aree produttive, sia per lo scenario di polarizzazione dovuta alla guerra in corso, le strategie e le tattiche usate per superare le interruzioni della catena di approvvigionamento e la carenza delle materie prime, risultano essere molto diverse rispetto ai precedenti momenti di crisi. Queste sono solitamente basate su approcci meno strutturati, ma più sperimentali, usando modelli di approvvigionamento multiplo per i materiali divenuti critici, che sfruttano maggiormente le supply chain localizzate a danno di network globali. A questi approcci si sovrappone anche l’aumento dell’inventario dei componenti e dei prodotti finiti: buffer e scorte di sicurezza più ampie sono visti come strumenti utili ad aumentare la resilienza della catena di approvvigionamento, specie nel settore delle materie prime e dell’alta tecnologia.
In questo scenario, la risposta alla crisi pandemica e comunque alle condizioni di altissima variabilità dell’attuale mercato è stata quella di una maggiore digitalizzazione dei processi necessari ad alimentare la domanda, e il trasferimento più rapido possibile di tutte le informazioni necessarie ad avere una risposta non più solo efficace, ma soprattutto più efficiente nell’analisi della domanda, aumentando la consapevolezza di quanto accade in tempi molto più rapidi, di fatto accorciando i tempi di risposta di tutti gli attori della supply chain.
Purtroppo, però, se da un lato il software sta evolvendo sempre più nella direzione di un utilizzo crescente dell’intelligenza artificiale e dell’automazione, dall’altro le competenze richieste alle organizzazioni non stanno ottenendo lo stesso tasso di sviluppo. Questo fa sì che i miglioramenti potenzialmente applicabili, favoriti dalla tecnologia, spesso non siano attuabili o vengano realizzati in tempi medio-lunghi.
Alla luce di quanto raccontato, quali sono le caratteristiche distintive e il valore peculiare della vostra offerta/attività di consulenza?
L’aspetto distintivo dell’offerta di ally Consulting è sicuramente la capacità di porsi come un unico interlocutore in grado di supportare i clienti in modo completo in tutto il processo di digitalizzazione della produzione e delle funzioni organizzative correlate. Siamo in grado di offrire elevate competenze in ambito funzionale e tecnologico grazie all’attività sinergica del nostro partner network e in particolare grazie alla partnership con FasThink per quanto riguarda l’automazione della produzione.
L’approccio human-centered di ally Consulting, che valorizza la sinergia tra processi, persone e tecnologie smart, per poter creare una user experience che renda l’ambiente lavorativo sicuro, armonioso e fluido, si combina bene con l’innovativa offerta di FasThink di tecnologie per il coordinamento dell’Industrial IoT e di magazzino, come sistemi wireless pick to light, eKanbansensor, RFID, AMR mobile robot e IoT, offrendo risposte concrete che vanno oltre il solo automatismo. Insieme siamo in grado di considerare anche i processi e i comportamenti delle persone realizzando soluzioni performanti sia a livello gestionale che tecnologico.
Come potranno evolvere in futuro i software industriali? Quale scenario, apparentemente futuristico, è in realtà alle porte?
Dall’esperienza sul campo di ally Consulting emerge un’attenzione sempre più forte alle persone e ai rapidi cambiamenti del business e quindi alle nuove esigenze aziendali. In particolare, le organizzazioni si stanno muovendo per rinnovare i propri processi introducendo tecnologie che rendano più agili e snelle le attività degli addetti ai lavori, migliorandone l’esperienza d’uso e la sicurezza negli ambiti industriali. Il mercato, di conseguenza, risponde proponendo dispositivi wearable e di context awareness che sono in grado di raccogliere dati direttamente dalle persone e dall’ambiente circostante.
A questa tendenza va sicuramente affiancato il trend sempre più significativo legato all’applicazione di algoritmi di intelligenza artificiale per l’interpretazione dei Big data acquisisti al fine di identificare e validare ipotesi di scenari predittivi. È presumibile pensare, quindi, che i software del “vicino futuro” integreranno informazioni qualitative generate dalle persone (i cosiddetti thick data) ai dati quantitativi (Big data), offrendo alle organizzazioni informazioni che vanno oltre la proiezione, la predizione e l’analisi dei trend, ma suggeriscano azioni concrete per mitigare gli effetti degli scenari VUCA (Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity) in cui si è immersi e si opera.
In concreto, questa evoluzione è rappresentata dalla valorizzazione economica dell’impatto generato dalle attività manutentive e di controllo qualità: lavorare male, infatti, spesso comporta attività di rilavorazione, con conseguenti sprechi di tempo e scarti, aumento del consumo di energia e dell’emissione di CO2. Poter elaborare in modo integrato le informazioni relative alla “necessità di manutenzione” di una macchina, le disponibilità degli operatori, le competenze, le azioni svolte sul campo e i dati di contesto ambientale, fornirebbe indicazioni sufficienti per prendere decisioni preventive di miglioramento delle performance / OEE e di ottimizzazione dei consumi energetici, riducendo la carbon footprint dell’attività stessa e del prodotto realizzato.