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Siderurgia italiana: la più virtuosa in Europa

L’acciaio italiano è al primo posto in Europa per decarbonizzazione, circolarità ed efficienza energetica.

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  • n.305 - Settembre 2022
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Nicoletta Buora

Le imprese siderurgiche italiane hanno intrapreso negli anni un processo di miglioramento continuo delle performance di sostenibilità e oggi la siderurgia italiana può vantare numeri di eccellenza, collocandosi al primo posto in Europa per livello di decarbonizzazione, circolarità ed efficienza energetica.

Lo rileva il Rapporto di Sostenibilità di Federacciai 2023 che, giunto alla quinta edizione, mostra l’Italia come il primo mercato UE per produzione di acciaio da forno elettrico e primo Paese del G7 in termini di produzione pro-capite di acciaio da forno elettrico.

Federacciai - parte di Confindustria - rappresenta le imprese siderurgiche italiane e conta circa 120 aziende associate che realizzano e trasformano oltre il 95% della produzione italiana di acciaio.

L’acciaio e il suo valore

Elemento chiave per diverse filiere produttive, l’acciaio è ampiamente utilizzato in molti settori quali le costruzioni, l’automotive, la meccanica. Tutto ciò che utilizziamo è fatto di acciaio, include parti in acciaio o è realizzato con macchinari in acciaio

L’acciaio è un materiale permanente, durevole versatile, riciclabile al 100% e insostituibile in tutte le applicazioni strategiche per la transizione energetica ed ecologica.

Esempi sono le energie rinnovabili, trasporto dell’energia, costruzioni, infrastrutture efficienti dal punto di vista energetico e della sicurezza, mobilità sostenibile e trasporto ferroviario, meccanica e macchinari per la trasformazione tecnologica e l’automazione, sistemi di raccolta e trasporto della risorsa idrica.

I primati del settore siderurgico

Il settore è stato impegnato nella riduzione delle proprie emissioni specifiche di CO2 del 60% dal 1990 ad oggi e nei consumi energetici di oltre il 33% dal 2000 ad oggi.

Questi numeri premiano la siderurgia italiana come la più virtuosa in Europa per ridotta intensità di carbonio ed elevata efficienza energetica con performance migliori del 40% rispetto alla media europea.

Dal rapporto di sostenibilità emerge che oltre l’85% della produzione italiana è stata realizzata grazie al riciclo del rottame ferroso, materia prima strategica per la circolarità e la decarbonizzazione.

Grazie a questi dati, le acciaierie italiane si collocano al primo posto in UE per volumi di riciclo, con oltre il 76% dei rifiuti prodotti dai processi siderurgici che viene inviato a recupero.

Le performance ambientali della siderurgia italiana

Il primato ottenuto dall’Italia è dovuto principalmente alla elevata percentuale di produzione di acciaio grezzo tramite ciclo a forno elettrico, tecnologia che, attraverso il riciclo del rottame ferroso e l’utilizzo dell’energia elettrica per il processo di fusione, consente di avere un ridotto impatto emissivo.

La percentuale di produzione da forno elettrico rappresenta in Italia l’85% del totale (2022), da confrontare con valori pari al 44% in UE e al solo 28% a livello mondiale.

Questa caratteristica distintiva italiana risulta ancora più evidente se si considera la produzione di acciaio da forno elettrico pro-capite.

Altri elementi non trascurabili che contribuiscono alla ridotta intensità emissiva rispetto al resto del mondo sono l’elevata efficienza energetica degli impianti siderurgici italiani e un crescente peso delle energie rinnovabili nel mix energetico italiano, che consente di ridurre progressivamente le emissioni indirette (scope 2).

Le imprese siderurgiche italiane sono impegnate in un processo di miglioramento continuo delle proprie performance ambientali: il 100% delle acciaierie italiane è dotato di sistemi di gestione ambientale certificata; - 62% di emissione di NOx dal 1990; -19% consumi idrici dal 2010; -14% produzione rifiuti dal 2012.

L’impegno delle singole aziende verso la sostenibilità

Il Rapporto di Sostenibilità di Federacciai rappresenta in maniera aggregata le performance di sostenibilità delle aziende associate e non potrebbe esistere senza lo sforzo di rendicontazione trasparente delle singole aziende.

Oggi, il 90% della produzione nazionale di acciaio è realizzata in imprese che rendicontano volontariamente le proprie performance di sostenibilità, attraverso strumenti quali bilanci sociali e di sostenibilità o dichiarazioni volontaria di carattere non finanziario, conformi agli standard riconosciuti a livello UE e internazionale.

Sempre più diffusamente nel settore siderurgicole imprese adottano strategie di sostenibilità impegnandosi ad integrare nel loro modello di business i fattori ambientali, sociali e di gestione d’impresa in ottica ESG.

Formazione 4.0 per il personale delle imprese siderurgiche

Reclutamento e formazione del capitale umano sono connotazioni strategiche della produzione siderurgica. La rapida evoluzione delle tecnologie e l'adozione di nuovi processi richiedono un costante aggiornamento delle competenze dei dipendenti, che nel 2022 ha portato ad un aumento delle ore di formazione del 30%.

L’evoluzione dell’industria siderurgica verso il modello di fabbrica digitale, dove gliimpianti sono progettati con sistemi di automazione 4.0 comporta cambiamenti radicali nelle professionalità del settore.

Le abilità maggiormente richieste diventeranno sempre più quelle digitali, proprio in virtù della necessità di gestire le relazioni uomo-macchina, interpretare correttamente i dati ricevuti dai macchinari trovando delle soluzioni a livello digitale.

Federacciai è impegnata a supportare le imprese nei continui processi di trasformazione, sviluppando specifiche attività di formazione e adeguamento delle competenze dei lavoratori.

Con circa 71 mila addetti diretti (Fonte Istat 2020), corrispondente al 2% degli occupati del settore manifatturiero italiano, l’industria dell’acciaio rappresenta un motore occupazionale non solo per l’economia del Paese, ma anche per l’Unione europea nel suo complesso.

Siderurgia italiana: la più virtuosa in Europa - Ultima modifica: 2024-06-27T11:28:05+02:00 da Nicoletta Buora