Si torna a parlare di “Specializzazione Intelligente”. Sulla scia di quanto già stabilito nei mesi scorsi, apre oggi (finalmente) lo sportello per la presentazione delle domande. Originariamente la data di inizio era prevista per il 10 luglio 2024. Ma, con un Decreto direttoriale del MIMIT, è stata prorogata.
Dal 10 settembre 2024, quindi, al via gli incentivi destinati ai progetti di ricerca e sviluppo sperimentale, effettuati dalle imprese presso una unità locale e operativa nel Mezzogiorno. Le risorse ammontano a circa 470 milioni di euro, di cui 328 milioni per la concessione di finanziamenti agevolati e 145 milioni per i contributi diretti alla spesa.
Gestore della misura è Mediocredito Centrale, per conto del MIMIT. Le imprese potranno chiedere anche il supporto di Cassa Depositi e Prestiti, nonché di specifiche banche finanziatrici convenzionate (ABI). Vediamo come.
Obiettivo: la valorizzazione economica dell’innovazione
La misura agevolativa sostiene i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, di rilevanza strategica per il sistema produttivo italiano. Sarà quindi necessario prevedere la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi.
Ma anche il miglioramento di prodotti, processi o servizi già esistenti. Bisognerà però sostenere la valorizzazione economica dell’innovazione attraverso la sperimentazione e l’adozione di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate.
Strategia nazionale di specializzazione intelligente
I nuovi progetti contribuiranno ad accelerare la ricerca collaborativa e il processo di scoperta dinamica e imprenditoriale di nuovi domini di specializzazione. Ed è fondamentale che siano individuate traiettorie tecnologiche e applicative evolutive della Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente.
Con la ricerca e lo sviluppo si potranno realizzare prodotti e servizi innovativi, creando così nuove catene del valore attraverso l’utilizzo delle KETs. Tra queste, Intelligenza Artificiale, connessione e sicurezza digitale, nanotecnologia e materiali avanzati, fotonica e micro/nano elettronica, sistemi avanzati di produzione, tecnologie delle scienze della vita.
Finanziamento e contributo per 470 milioni
Degli oltre 470 milioni di euro, 328 saranno concessi sotto forma di finanziamento agevolato, a valere sulle risorse del FRI – il Fondo Rotativo Imprese. I restanti 145,43 milioni andranno in contributi diretti alla spesa. Arrivano da risorse non utilizzate negli anni passati (e specificamente dai programmi operativi 2007-2013).
Va fatta una apposita distinzione, in base alla dimensione aziendale. Il contributo prevede una percentuale massima – a copertura delle spese – che parte dal 15% per le grandi imprese, non rientranti nella definizione di pmi, sale al 25% per le medie, con una quota massima del 30% per le piccole. È anche ammessa una maggiorazione del 10% in specifici casi (partenariati con pmi o ampia diffusione dei risultati et similia).
Per il finanziamento, invece, la copertura non può superare il 50% di spese e costi ammissibili. Qualora, però, le piccole e medie imprese riescano a beneficiare della maggiorazione (10%), la percentuale del finanziamento scenderà al 40. A fronte di una positiva valutazione creditizia, da parte di una banca finanziatrice, è possibile associare anche un finanziamento bancario. Sempre che l’importo non sia inferiore al 20% delle spese e dei costi ammissibili.
I destinatari e i progetti dell’agevolazione
Le imprese, di qualsiasi dimensione, con almeno due bilanci approvati, possono presentare domanda agevolativa. Dovranno rientrare nell’esercizio di attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria. Ma sono ammessi anche i Centri di ricerca. I soggetti potranno partecipare in forma singola o congiunta.
È però necessario che l’intervento sia destinato ad una unità locale allocata in una delle Regioni del Mezzogiorno: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Definite, in realtà, “regioni meno sviluppate” (art. 1, comma 1, lettera y).
I progetti dovranno prevedere un importo compreso tra 3 e 20 milioni di euro, e una durata non inferiore a 12 mesi e non superiore a 36. Dovranno riguardare attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, in coerenza con le aree tematiche della SNSI – la Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente. Andranno quindi sviluppare le già note sei KETs:
- materiali avanzati e nanotecnologia;
- fotonica e micro/nano elettronica;
- sistemi avanzati di produzione;
- tecnologie delle scienze della vita;
- intelligenza artificiale;
- connessione e sicurezza digitale.
La procedura tramite negoziazione
Lo sportello apre oggi, 10 settembre 2024. La richiesta di accesso va presentata tramite il portale on-line di Mediocredito Centrale. La procedura di concessione delle agevolazioni sarà valutativa negoziale. La domanda, infatti, dovrà presentare una “manifestazione d’interesse” per accedere all’iter. Si seguirà, però, un ordine cronologico.
È il Soggetto gestore a svolgere l’istruttoria di ammissione. Individua gli elementi oggetto della negoziazione, valutando in primis se il progetto è in grado di offrire al Paese un contributo innovativo “concreto, celere, di notevole rilevanza ed elevata efficacia”. Si terrà poi conto del possibile e significativo impatto, quantitativo e qualitativo, diretto ed indiretto, sullo sviluppo del sistema produttivo e dell’economia del Paese.
Infine, Mediocredito valuterà le ricadute economiche, tecnologiche e produttive della proposta, fornendo al MIMIT eventuali elementi suscettibili di negoziazione con il proponente (o i proponenti). È prevista, infatti, una possibile rimodulazione per massimizzare i risultati conseguibili, qualora il progetto risulti interessante.