Il bando Marchi+3, aperto lo scorso marzo ma poi sospeso, è tornato alla ribalta grazie ad una decisione Ministero dello Sviluppo Economico, che ha scelto di sostenere le pmi in questo delicato passaggio. La registrazione del proprio marchio, anche a livello europeo ed internazionale, è infatti una garanzia di tutela.
Benché nessuna legge imponga di registrare un marchio, una simile operazione garantisce un diritto di esclusività nell'utilizzo del marchio stesso, impedendone l'uso a soggetti non autorizzati. Il diritto civile e penale prevede infatti pene severe per chi utilizza impropriamente un marchio depositato o registrato. A livello normativo, infatti, i marchi di fatto (che pur essendo riconosciuti non sono stati registrati) godono di una minor tutela e, quindi, risulta più difficile difenderli. Una situazione ancora più delicata sui mercato internazionali, dove anche l'italian sounding rappresenta una pratica commerciale scorretta e sempre più diffusa.
Da qui la scelta del Governo di riaprire il bando denominato Marchi+3, che potrà contare su un incremento finanziario di oltre 2 milioni di euro.
La misura è particolarmente apprezzata dalle pmi, in quanto è stata sviluppata proprio per sostenere la loro competitività nei mercati esteri attraverso una maggiore tutela del marchio.
Le agevolazioni sono dirette proprio a favorire la registrazione di marchi comunitari presso L'Euipo (Ufficio dell'Unione Europea per la proprietà intellettuale) e la registrazione di marchi internazionali presso l'Ompi (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale).
Il documento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 dicembre 2018, prevede che le domande possano essere presentate dall’11 dicembre 2018.