Sotto molti aspetti, il 2022 si è aperto all’insegna dell’incertezza. Non vi sono però dubbi che la digitalizzazione continuerà a rivestire un ruolo cruciale nella trasformazione delle aziende di tutti i settori. In questo scenario, lo studio legale internazionale Osborne Clarke ha individuato le cinque tendenze che, a livello globale, detteranno la legislazione in ambito tecnologico.
1.Legislatori al servizio della sostenibilità
Pur essendo un fondamentale strumento a supporto della decarbonizzazione, la tecnologia ha un notevole impatto sull'ambiente . Nel corso del 2022 crescerà, come conseguenza, l'attenzione da parte dei legislatori a livello internazionale su questo tema.
Del resto, la Francia ha già approvato un pacchetto normativo focalizzato sulla sostenibilità del digitale. Le nuove norme impongono alle aziende una maggiore informazione ai consumatori sull'impatto ambientale dei prodotti, sanzionano l'obsolescenza programmata e stabiliscono nuove regole in materia di eco-design. Iniziative simili potrebbero essere replicate anche da altri legislatori.
2.La “digital regulation” come sport di squadra
In futuro, assisteremo a una sempre maggiore cooperazione tra le diverse autorità per quanto riguarda la regolamentazione del digitale, nella consapevolezza che la questione non riguarda più solo le aziende. La digitalizzazione ha infatti ampliato il campo di applicazione della "digital regulation”. Il discorso non è più circoscritto alle autorità garanti di protezione dati, diritti consumatori e comunicazioni, ma anche agli organi che regolamentano in materia finanziaria, energetica, di trasporti, eccetera, e alle autorità intersettoriali.
Iniziative come il Digital Regulation Cooperation Forum del Regno Unito hanno già dimostrato una crescente consapevolezza di quanto sia importante instaurare sinergie efficaci. Osborne Clarke prevede che, nel corso dell’anno, si svilupperà un’ancor maggiore cooperazione tra le diverse autorità. Tale cooperazione sarà supportata anche dalla politica.
3.Un “boom” di normative sulle nuove tecnologie
Le nuove norme legate all’utilizzo della tecnologia si moltiplicheranno a un ritmo sempre più veloce. Ciò andrà di pari passo con l’estensione del loro campo di applicazione, man mano che i settori tradizionali proseguiranno con la digitalizzazione.
Gli esperti si aspettano che nel 2022 saranno avanzate numerose proposte di regolamentazione globale in materia di intelligenza artificiale (AI). Anche la data regulation conoscerà un’evoluzione: dalle questioni legate alla protezione dei dati personali, il discorso si estenderà alle iniziative "smart data" e "open data". La protezione dei consumatori continuerà ad essere all'ordine del giorno, come già si è visto con la Legge sulla Sicurezza Online del Regno Unito e, per l’Unione Europea, con il Digital Services Act e il New Deal for Consumers. Vi è inoltre necessità di una maggiore regolamentazione in ambiti specifici, per esempio in materia di token non fungibili (NFT), finanza decentralizzata (DeFi) e criptovalute. Infine, per una maggiore attenzione alla sostenibilità del digitale, le tecnologie ad alta intensità di carbonio, come la blockchain, e le aziende basate su di esse, saranno probabilmente oggetto di esame.
4.Dare delle norme al Metaverso
Il 2022 porterà con sé un crescente dibattito su come costruire al meglio nuove strutture normative per un mondo nascente: il Metaverso. Gli investimenti in questo universo virtuale continueranno ad aumentare. Inoltre, come è successo con la nascita di internet e con l'IA, sarà inevitabile l’instaurarsi di un vivace dibattito sulla governance, l'etica e i diritti.
Come fissare gli standard di interoperabilità? Come regolamentare il business e la proprietà virtuale? Beni e persone dovranno essere protetti, attraverso leggi e contratti chiari, con sanzioni e risarcimenti in caso di danni.
Probabilmente, queste domande non troveranno risposte concrete nel corso dell’anno appena iniziato, ma gli esperti di Osborne Clarke si aspettano che accademici, aziende e legislatori inizieranno a intavolare le prime discussioni.
5.La “minaccia quantistica”
I computer quantistici saranno in grado di spezzare la crittografia a chiave pubblica attualmente in uso. Ciò significa che enormi volumi di dati ad oggi adeguatamente protetti potrebbero diventare accessibili a chiunque sia in possesso della giusta tecnologia. Non è chiaro se questo avverrà nel giro di 5 o 15 anni e, fino ad oggi, le aziende non si sono mostrate troppo preoccupate da questa minaccia. Questo perché forse ritengono che gli attacchi quantistici possano essere contrastati da nuove forme di crittografia quantistica.
C’è però un aspetto da considerare: i dati spesso vengono conservati sul lungo periodo. Non sono quindi solo le informazioni di domani ad essere a rischio, ma anche qualsiasi dato memorizzato o trasmesso utilizzando le attuali tecniche di crittografia. Nel prossimo futuro, le aziende inizieranno a prendere consapevolezza di questo rischio e ad agire di conseguenza: Osborne Clarke prevede che il 2022 sarà l'anno in cui sempre più organizzazioni implementeranno misure operative, tecniche e contrattuali per affrontare e mitigare la “minaccia quantistica”.
“Il processo di digitalizzazione, già avviato da tempo e ulteriormente spinto dalla pandemia, apre inevitabilmente scenari e rischi sempre nuovi, che devono essere gestiti dal punto di vista normativo. Le tendenze che abbiamo individuato saranno, secondo noi, solo alcuni dei temi ricorrenti dei prossimi mesi”, commenta Gianluigi Marino, Head of Digitalisation di Osborne Clarke in Italia. “La domanda che bisogna porsi non è se il cambiamento sta avvenendo, ma quanto velocemente e in quali aree. Il nostro ruolo è proprio quello di aiutare le aziende ad orientarsi e ad affrontare queste trasformazioni”.