Gli attacchi cyber crescono, inesorabilmente. Nel primo semestre di quest’anno gli incidenti censiti a livello globale dagli esperti di Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, hanno superato i 1.600. Il numero più alto di sempre, con un aumento del 23% rispetto al semestre precedente.
La sanità balza al primo posto quale settore più colpito. Il cybercrime (88%) è la finalità principale degli attaccanti, che incide sulla gravità degli attacchi. Complessivamente, nel primo semestre di quest’anno l'81% degli eventi registrati ha avuto impatti gravi verso gli obiettivi.
In ltalia cambia lo scenario. Nel primo semestre di quest’anno, i ricercatori di Clusit hanno registrato un lieve calo nel numero degli attacchi nel nostro Paese rispetto allo stesso periodo del 2023, con un totale di 124 eventi. Tuttavia, corrispondono al 7,6% degli incidenti globali e il settore preso di mira è il manufacturing.
Le aziende manufatturiere italiane fanno gola ai cybercriminali
A una prima lettura, la leggera diminuzione degli incidenti avvenuti in Italia nel primo semestre di quest’anno può far pensare a un’accresciuta capacità di resilienza da parte delle organizzazioni italiane.
Ma, da un'analisi più attenta dei ricercatori Clusit, emerge che il numero di incidenti subiti dal nostro Paese, che equivale al 7,6% di quelli totali, è sproporzionatamente alto rispetto alla nostra popolazione e al Pil nazionale in rapporto con il Pil mondiale.
Il presidente di Clusit Gabriele Faggioli sottolinea anche che gli attacchi subiti dall’Italia corrispondono a un quarto di quelli europei, considerando che in questo semestre in Europa si sono concentrati circa 30% degli incidenti. Dunque, una condizione che certamente merita un’attenta riflessione e azioni concrete di mitigazione.
Fenomeni in evidenza: hacktivism in calo, healthcare nel mirino
Tra le situazioni da monitorare emergono gli attacchi al settore della sanità, per la prima volta il settore più attaccato con il 18% degli incidenti. Quasi un incidente su cinque nel primo semestre 2024 ha colpito l'healthcare. “Un settore critico perché oltre a proteggere i dati delle proprie operazioni deve proteggere anche i dati sensibili dei paziente", ha sottolineato Sofia Scozzani di Clusit.
Anche in Italia, nonostante l’healthcare si posizioni al quinto posto, è il settore che desta le maggiori preoccupazioni se guardato in prospettiva temporale: gli incidenti rilevati ai danni di questa categoria sono comparabili in numero a quelli individuati nell’intero anno 2023. La crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è pari all’83%.
L’altro fenomeno in evidenza è legato al calo delle attività di hacktivism e d’information warfare, a vantaggio del cybercrime, che crea, però, impatti più importanti alle vittime.