HomeIndustria 4.0Incentivi e Transizione 5.0PNRR, l’attuazione è in linea

PNRR, l’attuazione è in linea

Nella sua relazione semestrale, la Corte dei conti conferma l’andamento positivo dell’iter PNRR, con il raggiungimento degli obiettivi sia a fine 2023 che per giugno 2024. E, per le difficoltà, sono stati già individuati i correttivi.

Ti potrebbero interessare ⇢

Marianna Capasso

Aprile e maggio sono stati mesi pieni di attese e di conversioni. Una primavera movimentata per i Decreti-legge, importanti strumenti che decidono le sorti degli incentivi per le imprese italiane. E così, mentre la situazione nazionale prendeva sempre più forma, procedeva spedito anche l’iter del PNRR. Manca ormai poco più di un mese alla fine del primo semestre 2024.

Il 30 giugno 2024 è infatti la deadline per poter ricevere il pagamento della sesta rata da Bruxelles, mentre si attende quello della quinta. Ed è anche il termine ultimo per il raggiungimento dei 39 traguardi e obiettivi, per la cui realizzazione arriveranno 9,2 miliardi. Siamo quindi al giro di boa, considerando che mancano “solo” altri 4 semestri oltre al presente, sui 10 previsti entro giugno 2026.

Ma a che punto siamo con le scadenze e con il conseguimento dei target? A fare chiarezza sullo stato dei fatti arriva la Corte dei conti, con la sua Relazione semestrale sull’attuazione del PNRR. Composto da due sezioni, il documento destinato al Parlamento fotografa la situazione a fine 2023 e anticipa i risultati del primo semestre 2024. E quello che emerge è un quadro positivo.

Revisione, attuazione e flussi finanziari nella relazione sul PNRR

Il 9 maggio 2024 le Sezioni riunite della Corte dei conti hanno approvato la Relazione semestrale sull’attuazione del PNRR, ma la pubblicazione è arrivata dopo. Il documento è composto da due parti. La prima esamina gli esiti del processo di revisione del PNRR (di novembre 2023). Analizza il conseguimento di milestone e target semestrali, i flussi finanziari legati alla spesa e gli obiettivi raggiunti attraverso l’esame dell’andamento degli indicatori.

Nella seconda parte, invece, la Corte approfondisce due temi specifici, ovvero lo status dell’implementazione di misure volte a colmare i divari di genere e generazionali, e il nuovo capitolo REPowerEU. Secondo la relazione, la revisione del Piano imprimerà uno slancio al percorso attuativo di investimenti e riforme, grazie alla disponibilità delle ulteriori risorse finanziarie destinate all’accelerazione della spesa attesa.

In particolare, il nuovo capitolo REPowerEU – assurto a Missione numero 7 – seppur in maniera prettamente formale ha dato il via al Piano Transizione 5.0. Ma le vere novità sono state ufficializzate dal DL 19/2024, il già noto DL PNRR quater. L’atto normativo ha ripreso le disposizioni per il rafforzamento delle procedure e delle strutture amministrative, per una nuova Governance del Piano. Ed è lo stesso DL 19 che all’articolo 38 regola il Piano Transizione 5.0.

Le risorse del PNRR: a che punto è la spesa?

Con il nuovo assetto del PNRR le risorse sono aumentate di 2,9 miliardi (da 191,5 a 194,4), con un incremento che riguarda soprattutto la spesa prevista per il biennio 2025-2026 (rispettivamente +7 e +8,2 miliardi rispetto al quadro finanziario precedente). In particolare, aumenta la disposizione per i nuovi progetti (+13,5 miliardi), ma si riduce la disponibilità per quelli in fieri (-10,6 miliardi).

Viene poi disposto un ribilanciamento delle spese: crescono gli incentivi destinati alle unità produttive (+11 miliardi, dal 16,8 al 22,2 per cento), con l’introduzione delle nuove misure dei crediti di imposta del Piano Transizione 5.0 (6,3 miliardi). Sono invece ridotte le risorse per la realizzazione dei lavori pubblici (-11,5 miliardi), con un calo di quasi 7 punti (dal 48,1 al 41,4 per cento).

A tal proposito, uno dei principali problemi evidenziati dalla relazione della Corte dei conti riguarda i flussi finanziari del PNRR. Risulta infatti che più del 40% dei soggetti attuatori ha dovuto far ricorso alle proprie disponibilità economiche per assicurare l’avanzamento dei progetti. Infatti, secondo la quarta relazione del Governo, a fine 2023 il livello di spesa sostenuta è risultato superiore ai trasferimenti dai conti di Tesoreria.

Questo lascia quindi intendere che i soggetti attuatori abbiano fatto ricorso a proprie risorse. Su questo aspetto potrebbe intervenire il DL 19/2024, considerando l’elevazione della quota di anticipazione di liquidità: in questo modo si potrebbero superare gli eventuali ostacoli di cassa.

Gli obiettivi del PNRR: procedono speditamente ricerca, imprese e digitalizzazione

Con riferimento agli obiettivi, a fine 2023 risultano conseguiti quelli in scadenza, con un livello medio di avanzamento “4”, ovvero di circa il 37% rispetto al totale finale. Sebbene la percentuale possa apparire bassa, bisogna considerare che attualmente il Piano è in una fase propedeutica alla piena realizzazione, perché sono in corso i cosiddetti “passaggi amministrativi”. Quindi appare in linea con il cronoprogramma. È chiaro che il valore 37% è una media tra diversi livelli di progressione, con indicatori molto eterogenei.

Procedono infatti speditamente le misure nel settore “personale”, che riguardano l’assunzione di unità lavorative. Con una soglia intorno al 50%, appaiono ottimi i risultati delle iniziative nell’ambito di ricerca, imprese e digitalizzazione. Meno performanti i risultati per “formazione” (30%), così come gli interventi per il “welfare” (38%). Fanalino di coda il settore delle “infrastrutture” (17%) e dei “trasporti” (8%), per la complessità degli interventi – con fasi preparatorie e attuative più lunghe.

Molto positivo il giudizio sull’avanzamento degli obiettivi previsti per la fine del primo semestre 2024. L’attuazione, infatti, prosegue in linea con la programmazione. Destano perplessità solo due scadenze, che appaiono complesse. Sono invece 15 gli investimenti per i quali le Amministrazioni titolari hanno segnalato alla Corte particolari difficoltà attuative, connesse ai rapporti con gli enti territoriali. Riguardano la fase esecutiva delle misure, per fattori oggettivi, ma sono in corso già i necessari interventi correttivi.

Il tag climatico del PNRR nel nuovo capitolo REPowerEU

La Relazione poi si concentra sulla questione climatica, che assume un’urgenza sempre maggiore, come si evince anche dalle disposizioni del PNRR, che punta sul rafforzamento dell’orientamento “green”. Nella nuova versione del Piano sono 92 le misure da attuare che presentano un tag climatico. Si tratta di un intervento ampio con un impatto diretto sugli obiettivi di emissioni, consumi energetici e utilizzo delle rinnovabili.

La riprogrammazione del Piano appare funzionale alla questione climatica. In particolare, la Missione 7 (con il capitolo REPowerEU) introduce un’incentivazione diretta alle imprese, con una serie di incrementi agli interventi nel settore energetico. Crescono i progetti e le risorse dedicate alla transizione green, anche in considerazione del ritardo dell’Italia su alcuni obiettivi nella decarbonizzazione.

È anche vero che il disallineamento non deriva però da un comportamento divergente rispetto alle esigenze della salvaguardia climatica. Il Paese risulta procedere virtuosamente verso un minore utilizzo di fonti fossili. Ha adottato i modelli di consumo e produzione, con una chiara tendenza al risparmio energetico. Lo ha fatto mentre il PIL cresceva di poco, dal 2005 al 2023, con una media annua dello 0,2%. E lo farà anche dal 2024 al 2030, con una previsionale una crescita media dello 0,7%, ininfluente sul percorso di riduzione dei consumi energetici.

Ma su questo punto, al momento, la Corte dei conti non può ancora esprimersi. Bisognerà infatti monitorare l’effettiva realizzazione degli investimenti previsti e, soprattutto, la partenza degli incentivi – che sembrano tardare. Poi, solo ex post sarà possibile procedere con una reale valutazione per l’impatto sugli obiettivi. Sperando che anche i prossimi consuntivi risultino positivi, come quello attuale.

PNRR, l’attuazione è in linea - Ultima modifica: 2024-05-30T07:21:57+02:00 da Marianna Capasso