Come muoversi nell’attuale scenario complesso e articolato, per non perdere, anzi per migliorare, efficienza, produttività e risultati? Sono troppi ormai i settori in cui occorre cimentarsi e fare bene. Settori nei quali è necessario muoversi con abilità e competenza per ottenere i risultati voluti. Solo per fare qualche esempio, reti digitali e cybersecurity, robotica e intelligenza artificiale o, in ambiti ancora più specialistici, anche Virtual commissioning e Building automation.
Basti pensare che il World Manufacturing Forum, che in epoca pre-pandemia ogni anno a settembre presentava le sue analisi al convegno di Villa Erba a Cernobbio sul Lago di Como, ha individuato almeno sei profili professionali che le aziende cercano e cercheranno sempre di più.
Pmi e digitalizzazione: sei profili professionali utili
Quali sono questi sei profili professionali? Ingegnere 4.0, Industrial Big Data scientist, IT e OT Integration Manager, Esperto in robotica collaborativa, Digital Ethics Officer, che si occupa dell'etica nell'uso di nuove tecnologie e intelligenza artificiale. C’è infine anche il Digital Mentor, colui che aiuta il personale di tutta l'azienda a lavorare in modo agevole e adeguato con le nuove tecnologie.
Solo in ambito cybersecurity, tra l'altro, secondo i dati 2021 del Clusit, le imprese devono affrontare una crescita costante delle minacce. Oltre mille gli attacchi o gli incidenti gravi censiti in sei mesi, con un aumento del +15% in un anno, e con il 30% delle grandi aziende italiane che hanno subito almeno un attacco informatico nell’ultimo anno.
Pmi e digitalizzazione: serve una visione olistica
Secondo molti esperti e osservatori del mondo delle imprese e dell’innovazione digitale, la risposta e la soluzione stanno in una visione "olistica" e d’insieme della digitalizzazione aziendale. Risposte e soluzioni possono venire proprio dal mettere insieme e a fattor comune competenze, risorse, specializzazioni diverse. In pratica, più un’azienda ha accesso a competenze allargate, più ha sinergie e collaborazioni con altre imprese, e più è forte e strutturata per crescere e vincere sui mercati internazionali. Ciò vale ancora di più per una pmi.
Di aziende vecchio stile e poco evolute tecnologicamente ce ne sono e ce ne saranno sempre di meno. Restando ferme nel passato o cambiando troppo lentamente, escono progressivamente da sole dal mercato. L’innovazione non è più una libera opzione ma sempre più una scelta obbligata. L’evoluzione digitale è un passo, un percorso, fondamentale per la capacità di competere e di crescere delle pmi italiane.
Per la digitalizzazione servono i partner giusti
Allo stesso tempo, per continuare a svilupparsi e ottenere buoni risultati, nessuna impresa può ormai fare tutto da sola, neanche le più grandi e le multinazionali, figuriamoci una piccola e media.
Bisogna cercare, selezionare e mettere insieme competenze e risorse di realtà diverse, per poi metterle a disposizione delle altre imprese partner. Questo è ciò che sta facendo Telmotor, storica azienda specializzata in industry automation ed energy and lighting solutions.
Nata a Bergamo nel 1973 per occuparsi di forniture elettriche e distribuzione di prodotti e marchi di qualità per l’automazione industriale, oggi Telmotor conta dieci filiali, 320 dipendenti e un volume d’affari di 177 milioni di euro. In quasi 50 anni di percorso, la costante attenzione al cambiamento e all’evoluzione del mercato hanno portato Telmotor ad ampliare progressivamente le proprie competenze a diversi settori. Si va dalla distribuzione di energia all’illuminazione, alla building & home technology e alle energie rinnovabili. Telmotor gestisce soluzioni integrate ad ampio raggio per il mondo dell’industria, delle infrastrutture e del terziario.
«I nostri tratti distintivi sono sempre stati servizio tecnico, soluzioni integrate, innovazione». A dirlo è Bruno Sottocornola, consigliere delegato di Telmotor. «È in questo modo che siamo riusciti a crescere nel tempo, dando risposta puntuale alle richieste dei clienti. In Telmotor il 30% del personale è rappresentato da tecnici, una peculiarità di cui andiamo fieri. In tale contesto, alimentato da sistematica formazione e messa al centro delle competenze, la proposta di soluzioni integrate e capacità di innovare vanno a braccetto».
Un network a supporto della digitalizzazione delle pmi italiane
Forte di questo modo di stare sul mercato, l’azienda ha fatto un ulteriore passo in più̀. Nel maggio 2021 ha creato Diginnova, un network di pmi innovative per proporre soluzioni digitali e avanzate nell’ambito reti e cybersecurity, building automation, robotica, virtual commissioning, intelligenza artificiale.
«Cerchiamo competenze in aziende di successo, le mettiamo insieme a fattor comune e le collochiamo in rete, a disposizione delle altre imprese partner», spiega Sottocornola, «In questo modo siamo riusciti a crescere nel tempo, dando una risposta puntuale alle richieste dei clienti. Valore aggiunto ulteriore del network Diginnova è non solo nelle diverse competenze e nelle specializzazioni, ma anche nelle relazioni che i nodi della rete già hanno nei territori in cui sono presenti».
Un grande passo in avanti, che possono compiere tutte le aziende e le pmi, per rispondere alle esigenze dell’automazione e della produzione digitale 4.0. Già oggi Telmotor è in grado di proporre servizi in ambito di automazione industriale, robotica collaborativa, energy & lighting solution, efficienza energetica. Il network Diginnova ha, quindi, il fine di accrescere ancora di più la quantità e la qualità dei servizi.
«L’evoluzione digitale è un passo fondamentale per la capacità di competere e di crescere delle pmi italiane», conclude Sottocornola. «Su questo piano si giocano la tenuta e la crescita dell’intero sistema Paese. Un’evoluzione che ha però bisogno di essere sostenuta da competenze adeguate, specialistiche e trasversali allo stesso tempo. Per questo, come Telmotor, abbiamo deciso di creare delle partnership con aziende a noi complementari».