Le aziende italiane sono sempre più chiamate a competere sui mercati internazionali. Una sfida complessa soprattutto per le Pmi. Un aiuto, in questa direzione, arriva dal decreto Legge, divenuto operativa lo scorso 24 ottobre, che ha riformato i finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione a valere sul Fondo rotativo L. 394/81.
Il particolare è prevista la riduzione del tasso agevolato dal 15% al 10% del tasso di riferimento UE, accompagnata dalla riduzione dei tempi necessari per ottenere i finanziamenti.
Importanti novità riguardano anche i finanziamenti agevolati per programmi di inserimento sui mercati extra UE e per realizzare studi di fattibilità o programmi di assistenza tecnica. In questo ambito, infatti, sono ora finanziabili al 100% le spese previste per i programmi di inserimento sui mercati rispetto al precedente 85%. A questo si aggiunge il fatto che, per le imprese con rating più elevato, viene ridotta ulteriormente la quota minima di finanziamento da garantire. Si passa infatti dall’attuale 40% al 20%. Allo stesso tempo, la riduzione delle garanzie da prestare, applicabile alle Pmi, è stata estesa anche alle cosiddette Mid Cap, ovvero quelle imprese con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 3mila e sono state integrate le modalità per prestare le garanzie con il richiamo al “cash collateral” e con la previsione di eventuali controgaranzie.
Sempre nell'ottica di agevolare le Pmi, l’importo massimo del finanziamento concedibile è passato da 300 a 400mila euro, mentre il livello di solidità patrimoniale (LSP) è sceso da 0,80 a 0,65 per le imprese industriali/manifatturiere. Occorre però ricordare che tale livello è rimasto a 1,00 nel caso di imprese commerciali/di servizi. Il tutto completato dalla possibilità di rimborsare il finanziamento in termini dilazionati, anziché in un’unica soluzione.
Le domande di finanziamento per tutti gli strumenti possono essere presentate via Pec con firma digitale o tramite il Portale SIMEST.