Si torna a parlare di Patent Box. La tassazione, modificata dapprima lo scorso ottobre e poi ancora attraverso la Legge di Bilancio 2022. Ora è nuovamente sotto i riflettori, per un recente provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
Il Patent Box nasce inizialmente come regime opzionale di tassazione agevolata per alcune categorie di beni intangibili. Viene poi modificato con il D.L. 146/2021 e cambia, ulteriormente, con l’ultima manovra finanziaria.
La Legge di Bilancio 2022, infatti, modifica l’elenco dei beni immateriali, escludendo know-how e marchi d’impresa. Allo stesso tempo incrementa la maggiorazione della deducibilità dal 90 al 110% e prevede la cumulabilità con il credito di imposta in R&S. Qui tutte le novità del nuovo Patent Box nel 2022.
Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate in materia di Patent Box
Il recente provvedimento dell’Agenzia delle Entrate chiarisce le disposizioni attuative dell’agevolazione e sono illustrate la regolamentazione della documentazione e le modalità delle opzioni di adesione.
Nel dettaglio, l’Agenzia delle Entrate indica le attività e le spese agevolabili, la documentazione idonea a evitare le sanzioni e le modalità per esercitare l’opzione di adesione al regime fiscale agevolato. Su questo punto, si fa chiarezza su come poter aderire (rectius, restare) all’agevolazione precedente o passare dal vecchio al nuovo regime del Patent Box.
I periodi d’imposta 2020 e 2021 per le opzioni del Patent Box
La volontà di accedere ai benefici deve essere sempre comunicata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta di riferimento, che ha una durata quinquennale ed è irrevocabile e rinnovabile.
Relativamente al periodo di imposta 2020 e per tutto il periodo quinquennale di validità dell’opzione, il contribuente avrà la possibilità di optare per le precedenti disposizioni: non sarà infatti necessario adempiere all’obbligo di “flaggare” la corrispondente opzione “OD” per i periodi di imposta 2021 e seguenti.
La remissione in bonis
I soggetti che nel modello Redditi 2021 non hanno flaggato l’opzione di scelta per il vecchio regime del Patent Box, ora potranno invece cambiare idea, e aderire. L’Agenzia delle Entrate dà infatti la possibilità di rientrarvi, attraverso una presentazione tardiva della dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta 2020, entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria.
Infatti, con la remissione in bonis, una sorta di ravvedimento operoso che offre al contribuente la possibilità di fruire dei benefici fiscali anche se non ha adempiuto tempestivamente, l’opzione di scelta per il “vecchio Patent Box” sarà ancora possibile, non oltre però il 28 febbraio 2022.
Tutti i dubbi sul Patent Box
Ma da dove nasce la necessità di un chiarimento? Perché c’è tanta confusione sull’argomento? Il dubbio è stato ingenerato dal modello Redditi 2022, nel quale non risulta possibile scegliere, anno dopo anno, come autodeterminare il reddito agevolabile.
E, in effetti, molti contribuenti non avevano flaggato, nel modello Redditi 2021, l’opzione per l’accesso al vecchio regime del Patent Box, a causa di una generalizzata incertezza del momento, causata effettivamente dalle norme transitorie e da provvedimenti attuativi talvolta confusionari. Con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate si spera che la materia risulti, finalmente, più chiara e fruibile. È giunto il momento di godere, appieno, delle agevolazioni offerte dal Patent Box.