In collaborazione con l’azienda di ingegneria SensorID, Partitalia lancia sul mercato “Close-to-me” e “Vita”, due dispositivi indossabili per la sicurezza delle persone ai tempi del Covid-19.
Due nuovi wearable device
L’azienda di Lainate ormai da inizio anno sta lavorando per migliorare l’usabilità dei dispositivi indossabili attraverso nuove implementazioni che, come vuole la mission aziendale, semplificano e migliorano la vita delle persone. In particolare, date le nuove esigenze emerse con il diffondersi del Coronavirus, sono stati sviluppati due nuovi wearable device: “Close-to-me” e “Vita”.
“Close-to-me”: almeno un metro di distanza
“Close-to-me” è il dispositivo che, indossato da due o più persone presenti all’interno della stessa stanza, garantisce il “distanziamento sociale” di un metro.
L’esigenza di mettere sul mercato il dispositivo nasce direttamente dalla necessità delle aziende di adeguarsi alle recenti disposizioni governative, recanti misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.
Nello specifico, “Close-to-me” funziona così: basato sulla tecnologia a radio frequenza, crea una bolla radio - a bassa frequenza e non invasiva - intorno alla persona. Quando non viene rispettata la distanza, un suono acustico e una vibrazione segnalano che si è distanti meno di un metro. Inoltre, tramite semplici implementazioni il dispositivo può essere utilizzato per il controllo accessi, la rilevazione delle presenze e il pagamento della mensa aziendale.
Alfredo Salvatore, Ceo di Sensor ID, azienda di ingegneria che ha progettato la tecnologia per Partitalia, descrive così il nuovo prodotto già richiesto in previsione della ripresa imminente: "Close-to-me, a scelta, può essere personalizzato e acquistato o come bracciale o come portachiavi: si tratta di un dispositivo non invasivo, pensato soprattutto per semplificare le procedure relative alla riapertura delle aziende e implementabile facilmente in tempi molto ridotti".
“Vita”: il wearable per la telemedicina
Il dispositivo indossabile “Vita” è invece progettato per l’osservazione costante dei parametri vitali nei pazienti curabili tramite telemedicina, in tutti i casi in cui si ritiene indispensabile evidenziare un possibile contagio.
A livello tecnologico, al progetto “Vita” è applicata la nuova frontiera delle telecomunicazioni NBIoT, che permette di rendere semplice la comunicazione tra gli oggetti. Altra caratteristica molto importante è la maggiore efficienza della batteria che dura, infatti, oltre due settimane.
In aggiunta, ciò che lo rende uno strumento in prima linea per la salute sono i sensori che rilevano: il battito cardiaco, la saturazione dell’ossigeno - parametro fondamentale per il Covid-19 -, la temperatura superficiale corporea e l’elettrocardiogramma. Grazie a queste caratteristiche, oltre che per la telemedicina dei pazienti lungodegenti, il wearable può essere utilizzato anche per il monitoraggio del lavoro dipendente in solitaria.
Quindi, ai tempi del Coronavirus, il dispositivo si rivela utile per i pazienti dimessi dagli ospedali, sottoposti a controllo a distanza, ma anche in tutti gli altri casi di monitoraggio a distanza. Il dispositivo, che sarà sottoposto a un’attenta sperimentazione clinica che incomincerà tra qualche giorno, verrà certificato come medical device a settembre 2020.