In occasione della prima edizione della “Giornata Nazionale del Made in Italy, celebrata ieri 15 aprile, Fondazione Mics ha organizzato, presso Made Competence Center Industria 4.0, l’evento “Il futuro del Made in Italy visto da Mics: l'alleanza università-aziende per l'innovazione”, finalizzato a illustrare alcune possibili evoluzioni del Made in Italy attraverso otto progetti di riferimento in diversi settori industriali.
“L’economia italiana è basata sul Made in Italy: le tre A, Abbigliamento, Arredamento, Automazione, insieme con il loro indotto, concorrono a realizzare il 50% del Pil nazionale”, ha affermato Marco Taisch, docente di Digital and Sustainable Manufacturing al Politecnico di Milano e presidente della Fondazione Mics, Made in Italy Circolare e Sostenibile.
“Da più di trent’anni si parla di mettere in dialogo le aziende e la ricerca scientifica, per permettere all’Italia di rimanere agganciata ai Paesi di punta dell’economia internazionale. Adesso abbiamo gli strumenti per farlo e siamo decisi a utilizzarli”.
Le progettualità del Mics per l’innovazione del Made in Italy
Mics è un Partenariato Esteso tra Università, Centri di Ricerca e Imprese finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca grazie ai fondi messi a disposizione dall’Unione Europea nell’ambito del programma NextGenerationEU.
Obiettivo della Fondazione Mics è mettere in comunicazione impresa e ricerca, pubblico e privato, creando un’unione di intenti unica nel suo genere. Oggi sono coinvolti tre settori fondamentali dello scenario industriale italiano, ma in futuro ne verranno integrati altri.
Non sono mancati i saluti istituzionali, tra i quali quello del Ministero delle Imprese e del Made in Italy rappresentato da Valentina Coen, che ha posto l’accento sulla Giornata Nazionale del Made in Italy, sottolineando la scelta della data del 15 aprile, anniversario della nascita del più grande genio italiano Leonardo da Vinci e sul logo: l’uomo vitruviano di Leonardo a simboleggiare l’uomo al centro della scienza.
I numeri per ripensare il sistema industriale del Made in Italy
Mics riunisce 12 tra università e centri di ricerca italiani e 13 realtà imprenditoriali attive in settori trainanti dell’economia nazionale, quali moda e tessile, legno e arredo, meccanica e automazione. Attualmente ci sono 25 partner, ma sono destinati a crescere fino a 50.
Con oltre 150 milioni di euro investiti, le attività promosse dalla Fondazione rappresentano il più vasto programma di ricerca condivisa finanziato in Italia negli ambiti della circolarità e della sostenibilità.
Uno degli obiettivi è il trasferimento tecnologico alle Pmi, che avverrà attraverso 600 ricercatori universitari che in un futuro porteranno il know-how generato nel corso del programma di ricerca nel mondo delle imprese.
“All’interno di questo programma ripensiamo il sistema industriale del Made in Italy con l’obiettivo primario di far parlare i settori delle tre A attraverso buone pratiche di contaminazione”, ha osservato Taisch. “L’evoluzione è andare verso la sharing economy”.
Otto spoke per nuovi progetti Made in Italy all’insegna della sostenibilità
Per affrontare le problematiche trasversali ai settori Abbigliamento, Arredamento e Automazione, oggetto del programma, l’attività di ricerca in termini di progetti prevede otto aree tematiche, gli Spoke.
“Spoke 1 e 2 si concentrano sui sistemi digitali a supporto della progettazione, quindi tutti gli strumenti di AR/VR e di virtualizzazione del processo di progettazione, che servono sia in ambito automazione sia su tessuti, moda e arredo”, ha spiegato Bianca Maria Colosimo, Professoressa Ordinaria presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Milano.
“Spoke 3 e 4 riguardano i materiali innovativi, che significa circolarità e sostenibilità o da riuso e riciclo, oppure nuovi materiali che nascono già biocompatibili. Il mondo della moda e dell’arredo sono direttamente coinvolti, ma anche nel settore dell’Automazione relativamente ai polimeri, compositi e di come vengono riciclati. Si pensi all’enorme tema delle batterie”.
Con gli Spoke 5 e 6 si va verso la fabbrica intelligente e sostenibile. In particolare Spoke 6 è un affondo sulla stampa 3D, per valorizzare tutti gli aspetti di sostenibilità legati alla manifattura additiva, che assume quindi un carattere di trasversalità.
Spoke 7 si concentra sui modelli di business orientati al consumatore per creare filiere resilienti e circolari. Si punta alla co-progettazione all’interno di filiere.
Spoke 8 è trasversale sulla digitalizzazione, dall’AI alla robotica, dal digital twin ai big data. Tutti gli strumenti di digitalizzazione che possono servire per la progettazione, produzione e vendita di prodotti e servizi.
La forza della sinergia per un Made in Italy tecnologico
La ricerca è attualmente rappresentata da Alma Mater Studiorum, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Bergamo, Università di Padova. Tra le aziende partner Brembo, Cavanna, Gruppo Albini, Leonardo, Natuzzi, Stazione Sperimentale per l'Industria delle Pelli e delle Materie Concianti, Thales.
Tra gli obiettivi strategici delle ricerche promosse da Mics, la fabbrica nello spazio. Un progetto di frontiera per realizzare, con tecnologie italiane, una fabbrica totalmente autosufficiente fondata su un modello a “circuito chiuso” – senza scarti e con basso consumo energetico – che permetterebbe di produrre al di fuori dell’atmosfera terrestre gli oggetti necessari, in particolare grazie alla stampa 3D, rendendo superfluo l’invio costante di materiali dalla Terra.
Una rivoluzione che consentirebbe di abbattere i costi della permanenza umana nello Spazio, aprendo all’umanità nuove frontiere.