Un progetto biennale, finanziato con 10 milioni di euro dal Miur, e sviluppato dal Politecnico di Torino, permetterà di sviluppare sensori innovativi per il monitoraggio di infrastrutture e costruzioni. Questi monitoraggi, per quanto siano attività essenziali per garantire la sicurezza, sono quasi sempre soggetti a fattori limitanti, quali il costo spesso elevato e persino l’incertezza sulla conservazione nel tempo degli strumenti di misura. I sensori al centro di questo nuovo progetto, già in fase di industrializzazione, consentono invece di ottenere costi molto più bassi con un’elevata affidabilità nel tempo dello strumento di misura, per monitoraggi su larga scala. Un’ampia sperimentazione su ponti, gallerie, dighe ed edifici di varia tipologia, sostenuta da molti partner, primo fra tutti Anas sul Viadotto Italia, è prevista nei prossimi mesi. Progettati da STMicroelectronics secondo i modelli matematici sviluppati dal Polito, i microsensori permetteranno di valutare realtime più parametri in contemporanea, e le loro ridotte dimensioni permetteranno un’efficiente integrazione sia in strutture di nuova realizzazione che in quelle già esistenti; con fonte energetica esterna o autonoma, tipicamente pannelli solari, i sensori opereranno in modalità wireless con acquisizione diretta dell’informazione o tramite droni nei casi di difficile accessibilità alle strutture. Il controllo continuo e multiparametrico delle strutture consentirà di programmare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria tempestivi e puntuali. Si potrà dunque passare dall’attuale approccio “reactive” in cui l’intervento avviene solo dopo che si verifica il danno, a un metodo proattivo che consentirà interventi preventivi e conservativi con notevoli effetti su sicurezza ed economia, in definitiva ottimizzando la sostenibilità del processo di mantenimento in esercizio del patrimonio infrastrutturale esistente.