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Mele Val Venosta, automazione per la qualità

Nel nuovo stabilimento inaugurato a Laces nel settembre 2011, le mele Val Venosta sono selezionate e stoccate lungo percorsi idraulici totalmente automatizzati, con consumi ridotti e margini di sicurezza altissimi

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Valeria De Domenico
La cooperativa Mivor affiliata VI.P, Associazione delle Cooperative Ortofrutticole della Val Venosta, è stata tra le prime aziende a livello nazionale a convertirsi alla produzione di energia rinnovabile. La sua inclinazione a investire in innovazione tecnologica e tutela ambientale l’ha condotta a evolvere la propria natura di società dedita allo stoccaggio, fino a trasformarsi nella più grande azienda per la lavorazione della frutta d’Europa.

Le mele coltivate da Mivor sono per il 72% Golden Delicious, mentre le varietà rosse, fra cui anche la Gala, la Red Delicious, e la Pinova, costituiscono il restante 28%.
Presso lo stabilimento di Laces, vicino a Bolzano, su un’area di circa 11 ha, Mivor dispone di una capacità di magazzino di 85.000 t di mele da tavola.

Processi e stabilimenti innovativi

La sala di confezionamento del primo stabilimento era stata completamente ristrutturata nel 2008. All’inizio del 2011 è stato messo in funzione l’impianto più moderno di calibrazione all’interno di Mivor. Da settembre dello stesso anno è partito un magazzino automatico per lo stoccaggio delle mele precalibrate. All’inizio di novembre, invece, è entrato a pieno regime il nuovo impianto di Laces, che presenta delle caratteristiche davvero innovative per quanto riguarda lo stoccaggio e la movimentazione delle mele, con una capacità di circa 18.000 bin (le tipiche casse in plastica utilizzate per la raccolta della frutta, con una capacità di 300 kg), per un totale, al lordo di 6.000 t di mele.

La novità che contraddistingue la nuova struttura, che va ad affiancare lo stabilimento di stoccaggio già esistente, consiste nella totale automazione del passaggio tra la fase di calibrazione e quella di lavorazione e di imballaggio.
Una volta raccolte e conferite alla cooperativa, le mele sono stoccate nelle celle frigorifere e in un secondo tempo prelevate al momento della richiesta di lavorazione: nella fase di calibrazione le mele vengono divise per qualità, peso, calibro e colorazione e successivamente un sistema computerizzato composto da nastri trasportatori idraulici e carrelli automatici gestisce la movimentazione del prodotto nel magazzino automatico garantendo il massimo in termini di sicurezza. Si tratta di un magazzino a temperatura e umidità controllate, in cui operano sei trasloelevatori automatizzati.
Per la movimentazione delle mele si adotta un sistema idraulico. D’un tratto nelle corsie inizia lo smistamento a un ritmo di otto aperture al secondo, in base al regime di lavorazione. Se in macchina ci sono le mele Golden Delicious, il ritmo sarà di sei frutti al secondo. Il destino delle mele è segnato dalla barriera ottica. Rulli meccanici sollevano momentaneamente fuori dall’acqua le mele. Le immagini vengono rilevate ed elaborate in tempo reale dal sistema di calibrazione Geosort III, sviluppato da Greefa, società olandese specializzata nel settore della selezione delle mele.
La sequenza frenetica degli scatti è, agli occhi di un profano, quasi ipnotica.

Le mele galleggiano

“La nostra fortuna è che le mele galleggiano”, scherza Martin Pinzger, direttore dello stabilimento. “Le pere non galleggiano e non si possono trattare con lo stesso sistema. L’acqua non la usiamo per lavare i frutti, ma per trasportarli, senza danneggiarli. Questo sistema però implica un notevole dispendio di energia. Ecco perché nel nuovo impianto il percorso delle mele è stato accorciato, ottimizzando i consumi e riducendo l’impatto ambientale. Uno sfruttamento più accorto dello spazio ci ha consentito di migliorare l’ergonomia dello stabilimento e di tutelare la sicurezza degli operatori, più di quanto non si facesse prima”.
L'azienda, che a Laces ha realizzato le infrastrutture in metallo, è la padovana Lyto’S.
Per garantire la tracciabilità del prodotto dal frutteto al banco vendita, già nel 2002 tutto il processo di produzione era stato dotato di un software speciale che permetteva l’acquisizione di tutti i dati anagrafici del contadino durante le varie fasi di produzione. Anche questo sistema è stato rimodernato.
“Essendo una cooperativa”, continua Pinzger, “Mivor lavora mele provenienti da parecchie aziende agricole. Grazie a questo sistema, in uso in tutti gli stabilimenti VI.P, Val Venosta ottiene la completa tracciabilità del prodotto calibrato, in due tappe. Lungo il percorso sugli scivoli d’acqua le mele non vengono perse d’occhio e vengono raccolte in cassettoni sui quali un codice a barre indica la provenienza. Da questo momento, dopo che le mele sono state calibrate e divise per categoria, rimangono nel deposito, fino al momento della distribuzione, quando in base all’ordine ricevuto, il sistema computerizzato si attiva e rimette in movimento i bin”.

I vantaggi dell'automazione

Un’automazione del magazzino così spinta ha apportato a Mivor molteplici vantaggi: innanzitutto garantisce passaggi del prodotto più sicuri, poi consente di applicare i criteri del sistema Fifo (First in, First out), ovvero il prodotto che per primo entra nel magazzino automatico è il primo ad uscire, assicurando il mantenimento al meglio della freschezza e l’alta qualità delle mele.
La vicenda sembra tra l’altro aprire a un seguito, poiché è stata annunciata una nuova collaborazione tra Lyto’S e Ltw, che ha progettato l’impianto di Laces, per la costruzione del nuovo magazzino Texel di Naturno, altra affiliata Val Venosta.

Chi è l'Associazione Produttori Ortofrutticoli Val Venosta

Era il 1950 quando i melicoltori venostani, intuendo il potenziale valore della loro valle, iniziarono a cooperare, gettando le fondamenta per la nascita del marchio Val Venosta. Ufficialmente l’Associazione Produttori Ortofrutticoli Val Venosta (VI.P) nella forma sociale di Coop. Soc. Agricola nacque nel 1990. Oggi la VI.P è composta da sette cooperative primarie: Texel Naturno, Juval Castelbello, Mivor Laces, Meg Martello, Geos Silandro, Alpe Lasa, Oveg Oris. A queste strutture aderiscono circa 1.750 produttori, che coltivano oltre 5.200 ettari di terreno a un’altitudine compresa tra i 500 e i 1.000 m sul livello del mare. I rispettivi stabilimenti di selezione e stoccaggio sono dotati dei più moderni sistemi di automazione in un’ottica di rispetto ambientale e risparmio energetico. Val Venosta incide per più di un terzo sulla produzione complessiva di mele dell’intero Alto Adige, che, a sua volta, realizza il 10% dei volumi di mele coltivati in Europa. Anche nel 2011 VI.P ha potuto registrare una raccolta ottima sia in termini quantitativi, con 312.000 t di mele da tavola, sia in termini qualitativi. La Golden Delicious si conferma la varietà più importante. Seconda in ordine di produzione la Red Delicious. Sempre più significativo il contributo del marchio Bio Val Venosta.
Mele Val Venosta, automazione per la qualità - Ultima modifica: 2012-02-06T15:05:02+01:00 da La Redazione