A partire dal 2021 MECSPE, la fiera di riferimento per l’industria manifatturiera e per la fabbrica intelligente, proseguirà il proprio sviluppo internazionale nel quartiere fieristico di BolognaFiere.
La notizia è stata diffusa dai principali mezzi di comunicazione cartacei e digitali nel mese di luglio 2019: la fiera MECSPE cambia sede, si sposta da Parma a Bologna con l’obiettivo di offrire ai visitatori una maggiore offerta espositiva di tecnologie e soluzioni per l’industria manifatturiera, oltre a beneficiare dei collegamenti e le infrastrutture che rendono il capoluogo emiliano più accessibile a visitatori ed espositori.
La formula della manifestazione rimarrà invariata, continuerà a rappresentare tutti i settori che da sempre l’hanno contraddistinta: Macchine Utensili, Fabbrica Digitale, Automazione e Robotica, Misurazione e Controllo, Subfornitura Meccanica e Elettronica, Trattamenti e Finiture, Additive Manufacturing, Eurostampi, Macchine e Subfornitura Plastica, Trasmissione di Potenza, Logistica,senza trascurare l’attenzione a nuove aree produttive e di innovazione da proporre al pubblico.
Una partership importante quella che Senaf, la società del Gruppo Tecniche Nuove che organizza MECSPE, ha siglato con BolognaFiere, che asseconda gli obiettivi di crescita e sviluppo di entrambe.
Per approfondire meglio lo spessore di tale collaborazione abbiamo rivolto alcune domande al Dr. Antonio Bruzzone, Direttore Generale di BolognaFiere .
La fiera MECSPE arriverà a Bologna nel 2021. Dal suo punto di vista quali saranno, i vantaggi per espositori e visitatori?
Sarà, in primis, il vantaggio di essere ospitati nel secondo Quartiere fieristico italiano e fra i primi dieci a livello Europeo (secondo le statistiche di EMECA, European Major exhibition centres association). A Bologna gli espositori e gli operatori di MECSPE avranno a disposizione un Quartiere ampio e dotato di alti standard di servizi e una location ad altissima raggiungibilità con ogni mezzo (aeroporto internazionale; stazione alta velocità, nodo autostradale, ...); inoltre, la città offre una piattaforma dedicata all’accoglienza che riesce a supportare gli eventi ad alta visitazione (diverse centinaia di migliaia di visitatori come, ad esempio in occasione di Cosmoprof) e che potrà offrire a MECSPE ulteriori opportunità di crescita in termini di accoglienza.
La manifestazione continuerà a rappresentare tutti i settori dell’industria manifatturiera italiana. Quale potrà essere l’impulso che l’area di BolognaFiere darà a MECSPE?
Siamo al centro di un distretto manifatturiero di eccellenza che ci caratterizza, nel mondo, con aziende di primo piano in termini di innovazione e quote export. Ad accrescere questa situazione, che dà ottimi presupposti, si inserisce il contributo di un interlocutore come BolognaFiere, il cui calendario espositivo si rivolge principalmente a eventi b2b ad alta specializzazione, che sono espressione dei maggiori distretti industriali del Made in Italy.
MECSPE ha intrapreso un essenziale percorso di internazionalizzazione, che benefici possono derivare dall’esperienza di BolognaFiere?
BolognaFiere è la realtà con i più alti indici di internazionalizzazione per percentuale di operatori esteri in visita ai nostri eventi, per percentuale di espositori esteri presenti alle nostre fiere e siamo, inoltre, la Società più attiva sui mercati internazionali in cui abbiamo per primi esportato i nostri eventi leader. L’internazionalizzazione è, da sempre, fra gli obiettivi strategici della nostra Società ed è un ambito nel quale abbiamo acquisito un forte know-how che mettiamo a disposizione delle imprese e degli Organizzatori. Lavoriamo, inoltre, in stretta sinergia con le istituzioni preposte alla internazionalizzazione come ICE/Italian Trade Agency con cui collaboriamo per l’organizzazione della visita, alle nostre fiere, di delegazioni commerciali e governative, provenienti dai Paesi a maggiore attrattività commerciale.
Senaf e BolognaFiere hanno sottoscritto una partnership importante per la creazione di manifestazioni espositive dedicate al mondo delle professioni e delle industrie. Cosa ci può dire in merito?
La collaborazione fra i maggiori organizzatori fieristici è fondamentale e ci consente di mettere a fattor comune know-how e capacità organizzative. Il ruolo delle fiere continua a essere strategico per le imprese che intendono rafforzare il proprio business; Joint Venture fra organizzatori, finalizzate a sviluppare alcuni settori merceologici, incrementano la competitività degli eventi che ne derivano e le occasioni di business per le aziende partecipanti.
Come si posiziona il Quartiere di BolognaFiere nel panorama italiano ed Europeo e quali sviluppi sono previsti?
Secondo a livello nazionale, fra i primi dieci a livello europeo; un grande quartiere interessato da un piano di revamping e sviluppo che ne accrescerà ulteriormente la competitività. Sono previsti investimenti per 138 milioni di euro, destinati a una serie di interventi che porteranno a 300 mila metri quadrati la superficie espositiva a disposizione dei grandi eventi. Il primo intervento previsto dal piano, la demolizione e ricostruzione dei padiglioni 29 e 30, si è completato in tempi record (solo 10 mesi); oggi stiamo costruendo un altro grande padiglione (il 37) che sta sorgendo nell’ex area 48 e che inaugureremo prima dell’autunno 2020. Sarà un padiglione che offrirà 15.000 metri quadrati di superficie espositiva; una struttura innovativa, senza piloni, dotato di copertura mobile (meccanizzata), quindi apribile, che ne assicurerà un utilizzo estremamente flessibile.
È arrivato il momento il momento della domanda strana. Ci sveli l’evento che non c’è. L’evento che le piacerebbe organizzare in partnership con Senaf e con il Gruppo editoriale Tecniche Nuove.
Operiamo in un ambito nazionale e internazionale che offre una ricca proposta espositiva che è andata costruendosi negli anni; difficile pensare a nuovi eventi. Certamente siamo aperti a suggestioni e progetti che incontrino la domanda del mercato e abbiamo fattibilità. Riteniamo, operando in questo business da molti anni, quindi con una consolidata esperienza in Italia e nel mondo, che si debba andare verso una sempre più marcata razionalizzazione dell’offerta fieristica e una specializzazione dei territori, piuttosto che alla proliferazione di eventi di medie/piccole dimensioni. Le principali chiavi di successo, oggi, sono le dimensioni, l’internazionalizzazione, la capacità di rappresentare lo stato dell’arte del settore a cui ci si riferisce e i suoi ambiti di innovazione. Sono questi i presupposti dai quali potrebbero nascere nuovi progetti con Senaf e con il Gruppo Editoriale Tecniche Nuove. (Alessandro Garnero)