Un nuovo tassello si aggiunge al gigantesco mosaico dell’Agenda Digitale, faro della strategia Europa 2020: l’Ue ha reso noto i piani per affrontare la crescita esponenziale del traffico sulla rete mobile e senza fili, consentendo alle tecnologie wirUn nuovo tassello si aggiunge al gigantesco mosaico dell’Agenda Digitale, faro della strategia Europa 2020: ieri l’Ue ha reso noto i piani per affrontare la crescita esponenziale del traffico sulla rete mobile e senza fili, consentendo alle tecnologie wireless, fra cui la banda larga, di condividere l’uso dello spettro radio. Nessun rischio d’interferenza con la normativa nazionale che, proprio perché non tiene conto delle nuove possibilità, espone gli utenti della telefonia mobile e della banda larga al rischio di servizi di scarsa qualità, ostacolando la formazione di un mercato unico per gli investimenti in comunicazioni. A tal proposito calzano a pennello le parole di Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione responsabile per l’Agenda digitale europea: «Lo spettro radio costituisce l’ossigeno dell’economia ed è utilizzato da ogni singolo individuo e da ogni impresa. Se esauriamo lo spettro radio non funzioneranno le reti mobili né la banda larga: questa prospettiva è inaccettabile. Dobbiamo quindi ottimizzare questa risorsa, creando un mercato unico per tali frequenze. In questo modo recupereremo la leadership industriale mondiale nel settore delle comunicazioni mobili, attraendo maggiori investimenti in ricerca e sviluppo».