Nei primi sette mesi del 2016 le nuove autovetture immatricolate in Italia sono cresciute del 17,1% rispetto allo stesso periodo del 2015. Un dato positivo per l'industria di settore e che porterà, secondo il Centro studi di Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) ad un mercato stimato di 1,8 milioni di vetture nel corso di quest'anno.
In questo scenario positivo, gli stessi vertici di Anfia chiedono che “siano potenziate tutte quelle leve che possono da un lato dar fiato al mercato e dall’altro contribuire al raggiungimento degli obiettivi in tema di contenimento del surriscaldamento del pianeta, che l’Italia ha condiviso al vertice COP21 di Parigi. I tempi sono maturi per attuare una revisione della fiscalità in chiave ambientale, puntando alla diffusione dei veicoli ecologici e alla sostituzione di quelli più inquinanti ancora circolanti”.
In particolare, nel documento viene sottolineato come, nel 2015 la media delle emissioni di CO2 delle nuove vetture immatricolate nell'UE sia stata di 119,6 g/km, ovvero 10,4 g/km in meno rispetto al target previsto di 130 g/km e 20,7 g/km in meno del 2010.
Un ulteriore contributo, in questa direzione, potrebbe essere fornito dalla diffusione delle auto elettriche, ma i produttori appaiono ancora scettici: “Le auto elettriche vendute nel 2015 sono state appena 2.333. È difficile pensare che questo numero possa crescere nel breve periodo e “coprire” la contrazione del mercato delle auto a gas del 2015 e ancora di più del 2016, avvenuta a seguito del calo del prezzo della benzina. Il rischio è che si perda la riduzione di CO2 fin qui realizzata, grazie ad un mix di mercato, unico in Europa, che a differenza degli altri Paesi europei, finora ha puntato su GPL, metano e ibride. Alcuni mercati europei hanno invece investito sull’elettrico puro, che ha richiesto notevoli contributi statali sia per incentivare l’acquisto dei veicoli sia per sviluppare l’infrastruttura necessaria per il rifornimento elettrico. Per questo motivo Anfia sostiene che tutti i combustibili alternativi vadano sostenuti sia con misure fiscali vantaggiose sia con reti distributive adeguate su tutto il territorio. Puntare sull’elettrico ha senso se l’energia destinata alle auto è proveniente da fonte rinnovabile. I problemi di inquinamento che attanagliano le nostre città e vaste aree del territorio, come la Pianura Padana, vanno affrontati considerando tutte le variabili incidenti sulla produzione di inquinanti, le politiche di trasporto sostenibile adottate, la sensibilizzazione degli utenti, dei cittadini e delle industrie”.