La forte accelerazione che l’Intelligenza Artificiale (AI) ha avuto negli ultimi sei mesi, spinta dalla AI generativa di ChatGPT, è sotto gli occhi di tutti. Perché il suo impatto è e sarà totale e globale. E, forse, non ancora ben compreso.
Ma le aziende italiane sono pronte? Una ricerca di Cisco sul livello di preparazione delle aziende sull’AI svela che solo l’8% sono preparate a implementare e sfruttare l’AI, contro il 14% a livello globale.
Tuttavia, oltre la metà teme impatti negativi se non affronterà il problema entro i prossimi 12 mesi e, dato interessante, il 31% ha una strategia, meglio della media globale che fa registrare il 29%.
Sono questi i dati di sintesi della 1° Edizione del AI Readiness Index di Cisco - di cui vi daremo un approfondimento in un successivo articolo – studio realizzato con l’obiettivo di tracciare lo scenario di un mercato in cui l’adozione dell’AI sta accelerando sensibilmente.
Dati che fanno riflettere, rilasciati, in anteprima per l’Italia, in occasione di un incontro durante il quale Gianmatteo Manghi, Ceo di Cisco Italia ha illustrato la visione strategica a tutto tondo del colosso del networking.
Così si crea Innovazione
Sono tre i pilastri sui quali Cisco basa la propria strategia per accelerare l’innovazione tecnologica: acquisizioni, investimenti in R&D e collaborazioni con partner, clienti e soggetti che fanno a loro volta innovazione, quali start up e Università.
“Negli anni abbiamo acquisito più di 200 società”, ha affermato Gianmatteo Manghi”. “Lo scorso settembre è stata la volta di Splunk, la più grande acquisizione – che verrà completata nei prossimi mesi - in termini di valore perché consentirà di potenziare le tecnologie di osservabilità delle applicazioni e di creare valore aggiunto a tutte le soluzioni di cybersecurity”.
Una strategia aperta, come l’ha definita Manghi, si basa necessariamente anche sulla ricerca e sviluppo, che ha visto nell’anno fiscale conclusosi lo scorso luglio un aumento del 10% degli investimenti in R&D rispetto all’anno precedente con una quota di oltre 7 miliardi dollari.
“In Italia abbiamo investito in due centri di R&D: quasi 200 ingegneri tra il polo di Vimercate e quello di Pisa”, ha sottolineato Manghi. “Lì faremo innovazione mirata in cinque aree ben definite: applicazioni, hybrid work, infrastrutture, cybersecurity, sostenibilità”. A breve Cisco Italia opererà anche da una nuova sede, ubicata a Milano in Piazza Gae Aulenti, ispirata ai principi di sostenibilità, accoglienza e collaborazione.
Ma perché la tecnologia possa essere applicata e creare innovazione servono le competenze digitali. Su tutto e prima di tutto, l’Education. In questo ambito Cisco è attiva con il suo progetto Academy: 350 in Italia (di cui sette nelle carceri). “Bisognerebbe rendere obbligatorio lo studio del digitale con una formazione di base già a partire delle scuole primarie e secondarie, fino all’Università, dove anche per le facoltà umanistiche è bene inserire un esame sulle competenze digitali”, ha suggerito Manghi.
Uno scenario eccitante, ma complesso
Non sappiamo ancora dove ci porterà l’innovazione, ma sicuramente il nostro futuro digitale è in continuo sviluppo. “L’innovazione tecnologica passerà dall’iperconnettività alla cybersicurezza, dall’AI al Quantum computing”, ha spiegato Enrico Mercadante South Specialists and Innovation Leader, Cisco Italia.
“Uno scenario eccitante, ma anche molto complesso perché già oggi stiamo assistendo a un diverso approccio all’innovazione, che abbandona i canoni tradizionali legati all’evoluzione dei prodotti, della qualità e delle implementazioni delle funzionalità per passare attraverso concetti quali la fiducia e la sicurezza, la sostenibilità, la sovranità dei dati e gli ecosistemi”.
Cisco sta presidiando diverse aree con importanti investimenti, tra cui networking, sicurezza, collaboration e osservabilità, mentre sul fronte dell’intelligenza artificiale si va verso un’AI Responsabile. “Abbiamo messo a punto un framework per un’AI responsabile e per togliere le polarizzazioni. È un campo nuovo, ma bisogna presidiarlo”, ha precisato Mercadante.
La prossima rivoluzione sarà quella portata dal Quantum Computing. “Abreve si avranno potenze di calcolo importanti, che avranno un riflesso diretto sull’AI, sul networking e sulla cybersecurity”, spiega Mercadante. “Sarà un futuro senza password e si punterà a un’autenticazione multifattore continua e dinamica, basata sul controllo biometrico”.
Le cinque aree dell’innovazione
Le aree in cui si svilupperà l’innovazione rappresentano le esigenze dei clienti, ma anche le priorità del mercato.
- Applicazioni. Sono oggi lo strumento con il quale le imprese, anche produttrici di beni, gestiscono i rapporti con clienti e partner, erogando i propri servizi. In questo ambito la tecnologia di Splunk aiuterà ad aumentare l’osservabilità.
- Hybrid work. È funzionale per creare un ambiente collaborativo, attrarre talenti e saper combinare qualità e vita personale con obiettivi professionali, non solo attraverso tecnologie di collaboration, ma realizzando anche ambienti green e sostenibili. Per esempio puntando a risparmiare il 20-30% di energia e a migliorare la qualità dell’aria attraverso un monitoraggio continuo grazie a una rete sensori.
- Trasformazione delle infrastrutture. Le infrastrutturediventeranno sempre più pervasive
- Cybersecurity. Saràfondamentale. Gli investimenti di mercato stimati per il 2024 aumenteranno almeno del 10%.
- Obiettivi di sostenibilità Tutte le innovazioni mirano a rendere più sostenibile l’attività con l’obiettivo raggiugere impatto zero nel 2040, con beneficio per i clienti attraverso la riduzione di consumo energetico, materie prime e componenti nei processi manufatturieri, oltre a garantire la possibilità di aumentare la generazione di energia da fonti rinnovabili.
“In tutte queste aree l’Intelligenza Artificiale sarà fondamentale e risponderà a precisi principi etici, che noi dichiariamo con piena trasparenza anche relativamente alla AI generativa”, sottolinea manghi.
I casi: dalla mobilità alla distribuzione di energia
Auto a guida autonoma. L’auto in questione è una Maserati MC20, vettura che ha preso parte alla Mille Miglia 2023 percorrendo in modalità a guida autonoma 200 km dei complessivi 1600 del percorso. Il progetto, firmato dal Politecnico di Milano a cui Cisco partecipa fornendo la propria tecnologia, si concluderà alla Mille Miglia 2024, durante la quale la Maserati MC20, in versione elettrica, gareggerà con Guida Autonoma per tutto il tragitto Brescia-Roma Brescia.“Si tratta di un progetto sperimentale, ma incredibilmente utile per sviluppare competenze e sistemi di AI che potranno avere applicazione non solo nel campo della mobilità”, ha precisato Manghi. “Questo è un tipo di competenze che come Paese non possiamo permetterci di non sviluppare”.
Funivia. Un tempo le funivie comunicavano con la centrale di controllo con una limitata capacità di banda. Oggi, grazie a tecnologie industriali a bordo cabina con sensori e telecamere e una comunicazione wireless è possibile garantire un elevato livello di qualità del servizio e di sicurezza per i passeggeri. Un’esperienza che può trovare applicazione anche in altri contesti di mobilità quali treni e metropolitane senza guidatore.
Snam. Si tratta diun’applicazione strategica per il Paese in termini di pervasività delle reti di comunicazione. Ben 38mila km di fibra, di cui circa 12mila, il backbone principale, sono stati digitalizzati con sensori per monitorare i flussi gas in tempo reale, attraverso sia telecontrollo che automazione distribuita. Il progetto è stato pensato anche per trasportare idrogeno miscelato al gas. Questo nuovo sistema di rete ha dieci volte la capacità trasmissiva della generazione precedente, con una riduzione del 20% di impatto ambientale.