ITS distinti, ma con lo stesso fine: collaborare, fare massa critica e valorizzare laboratori condivisi anche per formare quei profili ibridi tanto richiesti dall’industria. Come programmatori informatici prestati all’industria; esperti di cybersecurity per la protezione dei dati; tecnici avanzati di machine learning e AI per ottimizzare produzione e manutenzione; esperti di meccatronica e di logistica.
L’ITS informatico Rizzoli e l’ITS Lombardia Meccatronica non sono nuovi a questi esperimenti. Già collaborano alla formazione del Digital Manufacturing Specialist, un IT Expert che incontra il mondo dell’OT (Operation Technology). Ma le ibridazioni possibili sono molteplici e aumenteranno in un mondo sempre più interconnesso e guidato dai dati.
L'intervista a Roberto Sella, coordinatore della rete ITS Lombardia
Abbiamo chiesto a Roberto Sella, coordinatore della rete ITS Lombardia, di fare il punto sulle diverse fasi del nuovo progetto, che parte ora con iCIMA - Campus ITS Mind Academy.
Come nasce questo primo laboratorio 4.0?
Siamo stati invitati dalla Fondazione Valore Italia a insediarci come ITS, con un nuovo laboratorio tecnologico d’avanguardia, in una delle strutture dell’Expo 2015, oggi Mind-Milan Innovation District. Valore Italia si occupa già, infatti, di formazione terziaria. Lo fa con la Scuola di restauro di Botticino, in Provincia di Brescia, secondo per cave di marmo solo a Carrara. In Mind ha infatti allestito nuovi laboratori per apprendere tecniche di restauro e conservazione dei beni culturali, nell’ambito di un corso di laurea dedicato.
Nella logica di raddoppio degli studenti in due anni, come richiesto dal PNRR per disporre dei fondi messi a disposizione per nuovi laboratori e corsi, questa è stata una ottima occasione per gli ITS. Il PNRR non prevede infatti finanziamenti per nuove infrastrutture o ristrutturazioni e, spesso, non sappiamo come ingrandire i nostri laboratori. Questa è dunque una buona opportunità, nella logica di collaborazione che avevamo già in mente. È una prima risposta logistica a un nostro progetto più ampio di unire le forze, le competenze e le tecnologie per formare i tecnici superiori per l’industria.
Quali sono i primi ITS coinvolti nel progetto?
Partiamo in quattro, ITS Angelo Rizzoli e ITS Tech Talent Factory di Milano, ITS Lombardia Meccatronica e ITS Move di Bergamo. Collaboreremo in questa fabbrica didattica 4.0 installata in Mind, realizzata su misura per noi da Festo, il gruppo tedesco specializzato in soluzioni di automazione industriale.
Come sfrutterete questa mini-fabbrica 4.0?
CIMA (Campus ITS Mind Academy) è una linea di automazione dotata di robot, software per la programmazione, cybersecurity, analisi dati, machine learning e intelligenza artificiale e di un piccolo magazzino automatico collegato alla produzione. La linea simula un progetto produttivo, in particolare la realizzazione di cover per telefoni cellulari.
Il laboratorio è già in uso per i nostri studenti di big data, di AI e machine Learning. Inoltre, stiamo creando nuovi moduli formativi per usarlo al cento per cento come didattica applicata trasversale a tutti i nostri corsi, come la cybersecurity. C’è infatti una necessità crescente di mettere in sicurezza gli impianti industriali, perché cresce l’interconnessione tra le macchine e la messa in rete dei dati. Ovviamente cercheremo di usarlo in modo sempre più integrato anche con gli altri ITS. Al momento un nostro studente è in tirocinio proprio presso Festo, dove dedica metà del tempo al laboratorio per riuscire a sfruttarlo il più possibile.
Quando vedrà la luce il progetto più ampio?
Ci vorranno almeno 2-3 anni, sono necessari diversi step, dalla fattibilità tecnico-economica ai finanziamenti pubblici, anche se alla fine sarà un progetto pubblico-privato. Abbiamo già una decina di adesioni di ITS lombardi di tutte le aree tecnologiche. Sarà un grande campus esperienziale in Mind, per le prove pratiche, i laboratori e l’integrazione tra ITS per formare i profili ibridi e per accogliere gli studenti della Riforma Valditara “4+2”. Intanto sperimentiamo su una scala più ridotta con il progetto pilota CIMA.
In che senso il nuovo campus accoglierà gli studenti della Riforma Valditara “4+2”?
La riforma ribadisce l’importanza dei campus di filiera, reti virtuali e fisiche che vanno dall’istituto tecnico all’Università passando per gli ITS che rappresentano la formazione terziaria professionalizzante. La riforma “4+2” prevede la riprogrammazione dei percorsi di studio degli istituti tecnici in 4 anni. Si potenzia la parte laboratoriale ed esperienziale. Li si connette fortemente a un successivo biennio ITS, lasciando comunque la possibilità di proseguire con gli studi universitari. I nuovi piani di studio possono essere progettati con gli ITS, che possono mettere a disposizione i laboratori e far lavorare insieme i reciproci studenti. Il Campus sarà così una fucina dove attrarre le scuole, fare orientamento. E consentire ai giovani di imparare facendo ed entrare in contatto con il mondo del lavoro.
È dunque fiducioso sul futuro di questa riforma?
Sì, sono ottimista e fiducioso, a patto che si compiano i passi necessari. Questo significa non comprimere in 4 anni i cinque dell’istituto tecnico, ma ripensare l’intera didattica. Significa potenziare i laboratori e collaborare con chi è nato per integrare teoria e apprendimento pratico, come noi degli ITS.
In molti Paesi europei la scuola tecnica superiore è già di 4 anni e i giovani entrano prima nel mercato del lavoro. Questo sarà un modo per l’Italia per recuperare competitività, mettendo più velocemente le competenze a disposizione dell’industria, con una corretta e rinnovata programmazione didattica.
La Regione Lombardia sta facendo partire un tavolo tecnico. Il tavolo riunirà l’Ufficio scolastico regionale (USR) e 5 rappresentanti per ogni ordine scolastico: ITS, scuole ed enti di formazione professionale. Ci auguriamo che emergano delle linee guida utili per tutti e per i diversi ordini scolastici, per rendere il più efficace e fruttuosa possibile questa rivoluzione della scuola e della transizione verso il mondo del lavoro.
Avete già avviato qualche collaborazione?
Come ITS Rizzoli stiamo collaborando con un paio di istituti tecnici, l’ITIS Marconi di Dalmine e l’IIS Bassi di Seregno. Ci hanno invitato a partecipare alla riprogrammazione scolastica. Con il primo siamo nella fase di formazione dei docenti sulla metodologia del Design thinking per gestire le attività in comune, che si terranno a settembre e a luglio. La riforma prevede infatti più ore e più mesi a scuola, per concludere in quattro anni un percorso che prima era di 5.
Il Marconi è un istituto tecnico informatico e noi contribuiremo con le applicazioni industriali IT-OT. Il secondo è un istituto commerciale e seguiremo i supporti tecnologici per gli uffici, compreso il digital marketing. Al momento stiamo mappando le nostre reciproche competenze per avere un terreno comune su cui lavorare per la co-progettazione, sulla base dei framework europei relativi alle competenze (in particolare DigiComp EDU). Ovviamente cambia il quadro orario per le scuole. Si stravolgono le discipline e nascono nuove aree di progetto, nuovi moduli e metodologie di studio, come i contest e gli hackathon.
Vorremmo collaborare anche con le scuole che manterranno i 5 anni, per fare un buon orientamento attraverso lo svolgimento di attività insieme. Il laboratorio, infatti, è il luogo migliore per scoprire le proprie passioni e attitudini e per un corretto orientamento verso il mondo degli ITS.