Dal 18 maggio le micro, piccole e medie imprese potranno accedere ai benefici previsti dal programma di investimento europeo React-EU e dal Fondo di coesione, per lo sviluppo di investimenti conformi ai principi di tutela ambientale, con un elevato contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0.
Il MiSE, infatti, con 678 milioni di euro, finanzia la realizzazione di progetti innovativi legati a tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico. Gli sportelli on-line invece saranno gestiti da Invitalia, per conto dello stesso Ministero.
Il Decreto Investimenti sostenibili 4.0
Lo scorso febbraio il MiSE aveva istituito un nuovo regime di aiuti per gli investimenti sostenibili 4.0 delle micro e pmi italiane. Puntava a favorire la realizzazione di progetti innovativi legati a tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico.
Il Decreto poi era stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione, in attesa di un successivo atto che disciplinasse nel dettaglio la materia. E, infatti, il 12 aprile è stato emanato il Decreto ministeriale che ha definito termini e modalità di presentazione delle domande di agevolazione. Il Decreto indicava la documentazione da presentare a corredo e tutti i dettagli per poter accedere al beneficio.
Le finalità della misura Investimenti sostenibili 4.0
Il nuovo Decreto si propone di tutelare le imprese italiane, sostenendole nei progetti innovativi che mirano anche a ridurre l’impatto energetico dei processi produttivi. Questo aspetto risulta particolarmente attuale, considerando come l’aumento dei prezzi energetici risulti un fattore frenante della produttività e della competitività, a livello globale.
Con l’ammodernamento degli impianti, e attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie, la produttività ne trarrà un vantaggio diretto, con un tangibile incremento; allo stesso tempo, migliorerà la sostenibilità ambientale.
Gli investimenti dovranno essere finalizzati allo svolgimento delle attività economiche manifatturiere e di servizi alle imprese. Dovranno essere innovativi, sostenibili e con contenuto tecnologico elevato nell’ambito del Piano Transizione 4.0, favorendo la trasformazione digitale dell’attività manifatturiera delle pmi.
Investimenti sostenibili 4.0: criterio dimensionale e geografico
I 678 milioni di euro sono suddivisi secondo un criterio dimensionale e geografico. Alle micro e piccole imprese andrà una quota del 25% e, in linea generale, l’importo massimo agevolabile per ogni investimento innovativo non potrà superare i 3 milioni di euro.
Alle regioni del Centro Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria e Province Autonome di Bolzano e di Trento) andranno 250 milioni. I restanti 428 saranno sono destinati al Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna).
Il Decreto, inoltre, fa delle specifiche distinzioni in base al luogo di ubicazione dell’unità produttiva agevolata, con un contributo variabile in base alla dimensione aziendale (media o micro/piccola impresa), passando dal 25 al 60% delle spese ammissibili.
Le spese ammissibili previste dalla misura agevolativa
Le agevolazioni della misura Investimenti sostenibili 4.0 vengono erogate come contributo in conto impianti, con percentuali variabili, come sopra riportato.
Le spese dovranno essere funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, prevedendo l’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali. Per i successivi tre anni è vietato vendere i beni acquistati, conl’obbligo di restare presso l’unità produttiva che ha ricevuto l’agevolazione.
L’Allegato 3 al Decreto riporta specificamente sia le spese ammesse che quelle non ammesse. Possono essere acquistati macchinari, impianti e attrezzature, opere murarie (non oltre il 40% del totale dei costi ammissibili), programmi informatici, licenze destinate all’uso dei beni materiali e certificazioni ambientali.
Investimenti sostenibili 4.0: come accedere all’agevolazione
I soggetti interessati potranno presentare una sola domanda di agevolazione. In caso di rigetto sarà comunque sempre possibile provarci nuovamente, attraverso una successiva richiesta. La presentazione della domanda prevede una prima fase di compilazione e un consecutivo invio.
Dalle 10:00 del prossimo 4 maggio 2022 sarà infatti possibile precompilare la domanda. Potrà poi essere inviata a partire dal 18 maggio 2022, giorno dell’apertura ufficiale dei termini, nella fascia oraria 10:00-17:00, dal lunedì al venerdì.
Le domande potranno essere presentate esclusivamente attraverso la procedura telematica, e sarà necessario accedere alla sezione apposita, “Investimenti sostenibili 4.0”, sul sito web del soggetto gestore, Invitalia. È necessario predisporre una documentazione precisa, redatta secondo gli schemi disponibili on-line, previo accesso all’area riservata.
Quale documentazione per Investimenti sostenibili 4.0?
All’articolo 3, comma 3, del Decreto sono riportati tutti i dettagli relativi alla documentazione. La documentazione sarà composta da varie parti. Sono inclusi la domanda di agevolazione - con una serie di dati, dichiarazioni e indicazioni - e il piano di investimento, in ogni sua parte.
Sarà altresì possibile allegare anche eventuali preventivi relativi alle spese da sostenere per i beni individuati. In questo modo Invitalia potrà definire in modo più puntuale il punteggio relativo alla fattibilità tecnica del programma di investimento.
Le domande saranno istruite in ordine cronologico giornaliero di presentazione, senza tener conto dell’orario, ma facendo riferimento solo al giorno di presentazione. Nel caso di un ex aequo temporale, si terrà conto dell’istruttoria di merito.
La fase istruttoria di Invitalia per Investimenti sostenibili 4.0
Entro 60 giorni dalla presentazione della domanda - al netto di necessarie successive integrazioni - Invitalia completa l’istruttoria. Questa si articola in una fase di verifica della documentazione (completezza e requisiti di ammissibilità) e in una fase valutativa del programma di investimento.
Vengono prese in considerazioni le caratteristiche del soggetto proponente e la copertura finanziaria. Viene inoltre valutata la qualità della proposta progettuale, anche in funzione delle spese, e la sua fattibilità tecnica, con riguardo alla sostenibilità economica dell’investimento.
Viene infine analizzata la sostenibilità ambientale del programma di investimento, considerando la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare; sarà verificata la possibilità di un miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa, con il fine di raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall’UE.
Limiti e condizioni nella misura Investimenti sostenibili 4.0
I possibili beneficiari possono essere società di persone, capitali o imprese individuali, solo qualora abbiano depositato almeno due bilanci o due dichiarazioni dei redditi. Ci sono poi una serie di limitazioni, funzionalmente ad attività escluse nel rispetto del principio DNSH.
Non sono ammessi i soggetti che, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, abbiano effettuato una delocalizzazione verso uno stabilimento ubicato nello Spazio Economico Europeo (SEE). Sono esclusi anche coloro che realizzano già prodotti o servizi simili a quelli per cui si chiede il beneficio.
Nel caso in cui i soggetti ottenessero la sovvenzione, nei due anni successivi non potranno delocalizzare l’unità produttiva. Nei due anni successivi al completamento dell’investimento per cui è erogato il beneficio, invece, non potranno realizzare prodotti e servizi simili a quelli per cui hanno ricevuto il beneficio.
Le agevolazioni di Investimenti sostenibili 4.0 non sono cumulabili, in riferimento alle medesime spese, con altre agevolazioni pubbliche che si configurino come aiuti di Stato.