Si torna a parlare di innovation manager e di voucher per l’innovazione. Dopo la fortunata (e proficua, per i destinatari) edizione del 2019, a breve riaprirà lo sportello per presentare una nuova domanda agevolativa. Il prossimo 5 settembre 2023 saranno infatti chiuse le liste dei nuovi manager. A stretto giro, si procederà con il bando destinato alle imprese.
In passato la misura fu, effettivamente, un successo, con contributi pari a 95 milioni. Agli iniziali 50 se ne aggiunsero ulteriori 45, alla luce delle numerose richieste pervenute. E la nuova figura fu particolarmente importante per la crescita del sistema. Anche se inizialmente ci furono momenti di confusione tra elenchi e albi da cui attingere, per la ricerca del professionista.
Poi, con il tempo – e con l’esaurimento delle risorse – dell’innovation manager se ne è parlato sempre meno. Finché, nel mese di giugno 2023, con un Decreto del MIMIT, è stato stabilito che la misura sarebbe ripartita, rifinanziata con 75 milioni di euro.
Andava, però, in primis ricreata la lista dei professionisti, con l’azzeramento della precedente. Mancano quindi pochi giorni e, con la ripresa a pieno di tutte le attività, arriveranno anche i nuovi contributi.
Innovation manager, le nuove esigenze del mercato
Il cosiddetto voucher per l’innovazione, che prevede la parziale copertura dei costi di consulenza prestati da un manager esperto, non è una misura nuova. Risale, infatti, al 2019, quando l’allora MiSE destinò importanti fondi per supportare le imprese, alla luce delle novità introdotte con il Piano Industria 4.0.
Le nuove tecnologie produttive, caratterizzate dall’automazione industriale, richiedevano un rinnovamento anche delle competenze, con figure che facessero da apripista. Da questa esigenza nacque l’innovation manager, un esperto in grado di occuparsi dei processi di trasformazione tecnologica e digitale. Una figura in grado di utilizzare le tecnologie abilitanti e perseguire l’ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa.
Ma allora, se le necessità aziendali sono le stesse, che bisogno c’era di predisporre, anche nel 2023, una nuova lista di esperti, rallentando i tempi per la partenza del bando? Ebbene, non è proprio tutto come prima. Negli ultimi quattro anni c’è stata una pandemia mondiale ed è arrivato il PNRR, con una rimodulazione degli obiettivi e una serie di nuove vision aziendali, alla luce delle transizioni gemelle.
Le esigenze sono quindi cambiate e, di conseguenza, è stato necessario prevedere un update anche delle competenze. La nuova figura, sicuramente più skillata di quella della scorsa edizione, sarà pronta a offrire all’impresa un supporto in linea con le innovazioni green e digital, grazie a una expertise allineata alle attuali richieste del mercato.
Destinatari e risorse del voucher Innovation manager
Sono 75 i milioni stanziati per il rifinanziamento della misura, da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. I fondi, che provengono da quote non utilizzate in passato, sempre nel medesimo ambito, sono destinati a micro, piccole e medie imprese (secondo la definizione europea), nonché a Reti di imprese – composte da almeno tre pmi legate da un contratto di collaborazione effettiva e stabile
Tra i requisiti richiesti ai possibili beneficiari vi è la sede legale (o unità locale) sul territorio nazionale e la qualifica dimensionale (piccola o media) immutata fino alla data della concessione finanziaria. È poi necessaria l’iscrizione al Registro delle imprese presso la competente CCIAA territoriale e l’assenza di cause ostative, tipiche dei bandi pubblici (sanzioni interdittive, procedure concorsuali e morosità nei confronti di enti pubblici). È infine necessaria la regolarità contributiva.
Di per sé, l’agevolazione varia dai 25mila agli 80mila euro, a seconda del soggetto richiedente. Coprirà fino al 30% dei costi sostenuti dalle imprese di tipologia media (per un massimo di 25mila euro), e fino al 50% di quelli delle entità micro e piccole (per massimo 40mila euro).
Se, invece, il richiedente è una Rete d’impresa – con un programma contrattuale che prevede lo sviluppo di processi innovativi 4.0, attraverso le tecnologie abilitanti – il contributo potrà arrivare a 80mila euro, per la copertura del 50% delle spese ammissibili.
Con le risorse, i beneficiari potranno quindi pagare parte dei costi relativi alla consulenza specialistica di un manager dell’innovazione. Ma, ad onor del vero, non basteranno per l’intera spesa, considerando che, secondo gli ultimi dati, un professionista del genere viene retribuito con una cifra lorda che varia dai 60 ai 150mila euro annui, in base alle skill.
Ruolo e caratteristiche dell’Innovation manager
Capiamo, nel dettaglio, cosa può chiedere, un’impresa, a un manager dell’innovazione. Qual è il suo settore di competenza e come si cresce, attraverso la consulenza di questa figura? Allora, partiamo proprio dalla descrizione del “soggetto” (articolo 5 del Decreto 2019), che può essere una persona fisica, una società, un centro di trasferimento tecnologico in ambito Industria 4.0, un centro di competenza ad alta specializzazione o un incubatore certificato di startup innovative.
Tutti questi dovranno essere in grado di offrire prestazioni di natura specialistica, con una connotazione di innovatività, finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale, attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0.
Ma non solo: gli innovation manager potranno offrire anche un supporto relativo all’ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, come un eventuale accesso ai mercati finanziari e dei capitali o nuove metodologie e modelli, sia nelle pratiche commerciali che nell’organizzazione aziendale.
Il consulente dell’innovazione dovrà presentare sempre requisiti di indipendenza, con una speciale qualifica (ex lista), e non potrà essere “assunto” per un periodo inferiore ai nove mesi; dovrà poi presentare una serie di dettagli curriculari, riportati nella normativa del 2019.
Quando richiedere il voucher? I prossimi passi
Arriviamo quindi al dunque. La prossima settimana, il 5 settembre 2023, saranno chiuse le liste dei nuovi innovation manager, e il Ministero, con il supporto di Invitalia, formerà un nuovo elenco degli esperti. A questo punto, i soggetti qualificati, come in passato, avranno un proprio profilo manageriale, e verrà creata la cosiddetta “vetrina delle competenze”, con l’incontro tra domanda e offerta, tra impresa e manager.
Contemporaneamente, bisognerà presentare l’istanza al MIMIT. Nelle prossime settimane, non appena la lista dei manager sarà ultimata e non appena le imprese avranno avuto la possibilità di effettuare la propria scelta, funzionalmente al proprio progetto, verrà aperto lo sportello, la cui data al momento non è ancora nota.
Sarà a breve pubblicato un nuovo apposito Decreto, che disciplinerà modalità e termini per la richiesta del voucher. Dunque, attenzione ai comunicati del MIMIT: occhi aperti, perché oggi, più che in passato, è importante poter contare su questa figura. È dunque un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Stay tuned!