Dal Canada a Singapore, dalla Spagna all’India, dal Messico all’Italia, una fitta rete di incubatori e acceleratori di startup innovative è a disposizione delle imprese di tutte le dimensioni, per progetti di Open Innovation. Sono 160 i partner internazionali in 50 Paesi, con oltre 30 mercati verticali, le dimensioni di partenza del Co-Innovation Hub di SkipsoLabs, società globale di soluzioni software, consulenza e servizi per favorire l’incontro tra domanda e offerta di innovazione.
Uno spazio dinamico e in costante crescita, dove ogni mese nuovi hub e startup da tutto il mondo scelgono di unirsi al network per collegarsi ad aziende strategiche e accedere a nuove opportunità di business attraverso Open Call, progetti di co-design, hackathon, ecosistemi d’innovazione.
Co-Innovation Hub è infatti l’ecosistema che nasce per progetti di digitalizzazione e/o trasferimento di soluzioni e tecnologie, che sfrutta l’esperienza di 15 anni sui mercati internazionali di SkipsoLabs. Con il nuovo progetto strategico viene messo a sistema il network esistente e, al tempo stesso, viene potenziata la rete globale di incubatori, startup, centri di ricerca, università e imprese che diventeranno partner del Co-Innovation Hub.
Infatti, la forza del network si estende continuamente, integrando sulla piattaforma i più dinamici incubatori al mondo, sia in Italia sia all’estero. Gli attori italiani che hanno aderito subito sono Digital Magics, PoliHub, LeVillage, Lventure, Almacube, Entopan, Nana Bianca, VeniSia, Noitech, Angels4Women, Oltre Venture, BP Cube, Social Fare, Dock3, Industrio, Meccano, Nuvolab e Bic Incubatori
Il core business della società è stato da sempre lo sviluppo di piattaforme verticali, per creare database dinamici di startup e competenze da incrociare con le esigenze tecnologiche delle aziende attraverso Call for Ideas e Call for Startup. Ora, grazie ai propri servizi di consulenza e al network internazionale del Co-Innovation Hub, SkipsoLabs permette alle aziende di istituire programmi di Open Innovation a partire dall’identificazione delle startup più strategiche, fino ad arrivare alla progettazione della fase di Co-Design tra azienda e startup e allo sviluppo di Proof of Concept.
Algoritmi per il matching tra domanda e offerta di innovazione
Algoritmi proprietari di clustering e di raccomandazione suggeriscono i migliori “matching” tra domanda e offerta, ma l’ultima parola spetta al consulente di SkipsoLabs. «Sulla piattaforma tutto è profilato e ci sono meccanismi che automatizzano i processi, il che è molto apprezzato dalle aziende che risparmiano tempo nello scouting e hanno accesso a risorse in tempo reale da tutto il mondo e a costi contenuti, ma il vaglio finale spetta agli esperti di settore», aggiunge Soresina.
Sono una decina le persone di SkipsoLabs impegnate nel nuovo progetto, oltre a una rete di partner sugli aspetti più tecnico-verticali. Inoltre, oltre a sfruttare le tecnologie digitali, il modello del Co-Innovation Hub prevede dei presidi territoriali, da Tel Aviv a Singapore, che fanno da radar sui trend di mercato e le opportunità da cogliere sia come fornitori sia come “end-user” di tecnologie, per le aziende che aderiscono ai servizi più estesi dell’Hub.
Dal matching al “testing before investing” anche per pmi
Il prossimo passo sarà quello di far entrare nella rete anche le università con i loro laboratori e i centri di ricerca applicata per fornire un supporto a tutto tondo alle imprese, con la possibilità di fare sperimentazioni e testare le nuove tecnologie prima di investire. Questo modello di “testing before investing” è utile alle grandi aziende, ma anche alle pmi che non hanno al loro interno strutture e laboratori per provare prima di decidere i nuovi investimenti.
«L’ecosistema dell’innovazione offre opportunità anche alle pmi, sia come parte di filiere che trainano, sia direttamente perché le startup possono avere interesse ad aiutarle, sia sfruttando soluzioni già sviluppate, sia attivando progetti con un “time to market” più veloce rispetto a quello delle grandi aziende che hanno tempi di approvazione più lunghi e una maggiore complessità da gestire», conclude Soresina.