L’industria manifatturiera, come molti altri settori, è in continua trasformazione anche dal punto di vista digitale, e in quest’ottica Industria 4.0 gioca un ruolo da protagonista.
La potenza e le opportunità che l'Industria 4.0 offre sono enormi: è scalabile, efficiente, dinamica e interconnessa; sta rimodellando il modo in cui interagiamo con i dati, le macchine e i veicoli, ma anche gli uni con gli altri e con il nostro pianeta.
Secondo una ricerca recente di Intesa Sanpaolo, nonostante le difficoltà causate dallo shortage di materie prime e dall’aumento dei costi, l’industria manifatturiera italiana dovrebbe chiudere il 2023 con un livello di fatturato stabile consolidando i significativi progressi del biennio precedente (+9,1% la crescita media annua nel 2021-22).
“In questo scenario, il percorso verso il 4.0 resta modulare e flessibile, grazie alla possibilità per i produttori di scegliere tra diverse tecnologie 4.0, a seconda della catena del valore - dal cloud all'IOT, dall'AI e ai big data”, ci dice Carlo Azzola, Country manager e amministratore delegato Colt Technology Services, facendo un’analisi sull’adozione delle tecnologie 4.0, sugli ostacoli e sulle nuove sfide per le aziende.
“In questo momento, si sta offrendo una connettività di nuova generazione per aiutare le aziende a prepararsi per il futuro e a rimanere resilienti”.
Robotica: evidenti le differenze geografiche
Le nuove tecnologie hanno la capacità di ridurre i costi, eliminare gli errori, trasformare la produttività e aumentare la sostenibilità riducendo in modo significativo le emissioni e il consumo di energia.
Tuttavia, come per tutte le nuove tecnologie, la maturità nell’abbracciare gli elementi dell'Industry 4.0 varia notevolmente a seconda dei settori, delle tecnologie e delle applicazioni.
Prendiamo ad esempio la robotica industriale, una componente fondamentale dell'Industria 4.0. L'International Federation of Robotics (IFR) segnala che ci sono circa 3 milioni di robot industriali in uso nelle fabbriche di tutto il mondo, con un aumento del 14% dal 2016 e in continua crescita.
Dei 15 mercati più grandi, l'Europa è ancora poco rappresentata. Francia, Germania, Italia, Spagna e Polonia sono incluse, ma l'Europa perde terreno rispetto a Asia, Nord America e Canada.
Cina, Giappone, Stati Uniti e Corea sono in testa. L'IFR ha osservato, per esempio, che la Cina ora installa più robot industriali all'anno di tutto il resto del mondo.
Smart factory: in Europa tre grandi impianti
Anche l'elenco delle fabbriche più intelligenti del mondo è dominato dalla Cina, ma si segnalano tre grandi impianti di produzione in Europa: GlaxoSmithKline (Regno Unito), Bayer Pharmaceuticals (Italia) e Procter & Gamble (Repubblica Ceca).
Una ricerca di Deloitte sulle diverse tecnologie essenziali per il successo dell'Industry 4.0 ha rilevato che in Europa il 92% delle aziende manifatturiere ha adottato l'IoT, l'84% utilizza l'infrastruttura cloud e il 68% i big data e gli analytics.
Nell'area Apac il 34% ha delle realtà ha, invece, spostato le applicazioni sul cloud e il 25% sta sfruttando gli insight dei big data e degli analytics.
Gli ostacoli del digital manufacturing
In qualunque step si trovino, le aziende manifatturiere stanno incontrando diversi ostacoli. Uno studio Mckinsey ha rilevato che due aziende su tre che stanno sperimentando soluzioni di digital manufacturing non riescono a passare all'implementazione su larga scala.
Un altro dimostra che l’80% degli intervistati è stato frenato da una carenza di competenze fondamentali in aree come data science, l'intelligenza artificiale e la cyber security.
I tagli del budget, le fluttuazioni del mercato e le continue perturbazioni della catena di fornitura possono far cambiare i percorsi di digitalizzazione delle aziende manifatturiere.
Serve un'infrastruttura digitale dinamica
I produttori però continueranno a incontrare ostacoli se non iniziano a considerare le fondamenta su cui si basa l'Industria 4.0: un'infrastruttura digitale potente e connessa.
È infatti quello che c'è sotto che fa davvero la differenza: senza un'infrastruttura digitale dinamica e che guida la connettività ad alte prestazioni, l'Industria 4.0 non raggiungerà mai il suo pieno potenziale.
Con il passaggio alla digitalizzazione, gli asset connessi costituiscono oltre il 75% degli asset produttivi e ciò pone pressione sulla rete di connettività di un’impresa manifatturiera.
La grande quantità di dati generati in un ambiente di smart manufacturing e la necessità di accedervi in tempo reale per ottenere informazioni utili aggiungerebbero ulteriore pressione.
Verso reti ad alta larghezza di banda e bassa latenza
L'estensione della connettività, inoltre, al di là del sito, della catena di fornitura e di livelli più profondi di coinvolgimento con partner e clienti, aumenta la complessità e i rischi per la sicurezza.
I produttori hanno bisogno di reti ad alta larghezza di banda e bassa latenza, senza tempi di inattività.
La rapida evoluzione dell'infrastruttura digitale offre questa possibilità, collegando sensori, dispositivi e macchine in un unico ecosistema senza soluzione di continuità.
Il ruolo dell'infrastruttura digitale nell'Industry 4.0
Per aiutare le aziende a rimanere resilienti per affrontare le sfide che si presentano serve una connettività di nuova generazione.
L'Edge computing, per esempio, aumenta la larghezza di banda e riduce la latenza; le reti on-demand offrono flessibilità e agilità; la SD Wan migliora la sicurezza e la migrazione delle applicazioni nel cloud favorisce la scalabilità.
Anche il 5G è al centro della scena per dare vita all'Industria 4.0: il 5G è circa cinque volte più veloce del 4G e fornisce una connettività affidabile e a bassa latenza.
Il laboratorio Colt-Ibm dedicato alla imprese manifatturiere
Colt ha creato un laboratorio in collaborazione con Ibm per testare e fornire esperienze pratiche e virtuali alle imprese manifatturiere nel loro percorso di trasformazione verso l'Industry 4.0.
In questo laboratorio è possibile provare il monitoraggio della telemetria della catena di fornitura, la sicurezza IT/OT, la gestione remota e il monitoraggio delle minacce.
Collaborazioni tecnologiche come questa sono necessarie per accelerare l'Industry 4.0 aiutando le imprese manifatturiere a visualizzarne, testarne e sperimentarne il potenziale in prima persona.