Aziende della filiera dell’automotive, dell’aerospazio e dell’automazione industriale presenti in Campania ricercano ingegneri specializzati nelle nuove tecnologie digitali applicate allo sviluppo del prodotto. La risposta arriva dalla convergenza tra competenze universitario/ingegneristiche dell'Università Federico II di Napoli e dalle skill sulla piattaforma 3DExperience di Dassault Systèmes.
La società francese collabora già da anni con il CeSma, il Centro Servizi Metrologici e Tecnologici Avanzati dell’Università di Napoli. Così, anche con l’expertise di Cadland Academy del Gruppo Cadland. Ne fa parte anche Cad Solution Provider, platinum reseller di Dassault Systèmes, hanno messo a punto un proprio modello di Academy.
L’obiettivo della prima edizione è di dotare laureandi e laureati di ingegneria (almeno della triennale) di competenze digitali, già prima di entrare in azienda. Sono stati coinvolti otto futuri ingegneri, selezionati tra una ventina di candidati. Il modello sarà scalabile anche come upskilling, con corsi interaziendali sulla progettazione “assistita” 4.0.
«In futuro l’Academy sarà accessibile anche ai tecnici delle Pmi per introdurre o approfondire concetti e modalità di progettazione assistita e di Product Lifecycle Management (PLM). I percorsi saranno flessibili e interaziendali, con la parte teorica in comune. I project work saranno invece calati su ciascun contesto produttivo e organizzativo. Stiamo raccogliendo molte richieste dalle imprese, non solo campane», annuncia Donatello Vocca, Responsabile Business Strategico del Gruppo Cadland.
Struttura dell’Academy 3DExperience
In questa prima edizione riservata agli studenti, l’Academy è stata strutturata in tre mesi di corso a tempo pieno. Sei settimane in aula con il quadro teorico da parte di professori ed esperti di Dassault Systèmes e sei di formazione on the job.
Le giornate in aula affrontano nozioni generali sui metodi di progettazione, sul PLM e sulla piattaforma 3DExperience secondo parametri di Industria 4.0. Quindi sono previsti moduli multidisciplinari su system engineering, project management, modellazione CAD, prototipazione virtuale, analisi FEM, gestione cicli di lavorazione (CAM), produzione e assemblaggio, robotica.
Sono cinque le imprese di manifattura avanzata in cui i giovani iniziano ora a svolgere il progetto applicativo, che si concluderà a fine settembre. Questa attività di project work vale ai fini del conseguimento dei crediti formativi per il tirocinio curriculare.
«Questi progetti potranno segnare l’inizio di ulteriori iniziative aziendali e rappresentare una porta d’accesso per gli studenti al mondo del lavoro. È infatti una occasione per mettere in pratica, in un reale contesto lavorativo, sia il sapere teorico acquisito in aula, sia le funzionalità della piattaforma. E, per le aziende, un modo per entrare in contatto con giovani brillanti preparati nello specifico e scoprire nuove funzionalità della progettazione assistita».
«Avere giovani freschi che portino innovazione è un antidoto all’inerzia al cambiamento diffuso nelle imprese. A loro volta, però, questi giovani preparati tecnicamente hanno bisogno dell’esperienza degli ingegneri senior sulla parte meccanica, sul contesto produttivo e sulle dinamiche aziendali. I project work introducono e allenano alla collaborazione tra competenze ed età diverse». A commentare è Giuseppe di Gironimo, responsabile scientifico dell’Academy e Professore di disegno e metodi dell’ingegneria industriale all’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Sono in partenza diversi progetti. Tra questi, c'è uno studio di fattibilità di integrazione del Plm aziendale nella nuova piattaforma, spesso vissuta come un freno dalle imprese, e l’esplorazione di nuovi moduli di 3DExperience per chi già la utilizza. Il system engineering, per esempio, prevede la gestione dei requisiti di prodotto lungo tutto il processo di progettazione, con le verifiche e validazioni dell’architettura logica iniziale. «Spesso i requisiti di prodotto non sono integrati nel Plm aziendale, mentre la loro integrazione è il valore aggiunto di 3DExperience», aggiunge Di Gironimo.
Quali sono i vantaggi della prototipazione virtuale?
In generale la progettazione 4.0 e la prototipazione virtuale riducono il time to market di un nuovo prodotto. Fanno risparmiare tempo, riducono il numero di prototipazioni fisiche intermedie. Arrivano a simulare un prodotto molto vicino alle aspettative, grazie all’integrazione di differenti variabili. Quanto più i sistemi sono integrati, tanto più è possibile inglobare e tracciare fin dall’inizio le caratteristiche che dovrà avere un nuovo prodotto, compresi i requisiti ESG.
«Il Virtual Twin è ormai consolidato nella manifattura avanzata, ma richiede ingegneri preparati per la valorizzazione degli strumenti. In genere i neolaureati sono bravissimi come tecnici, ma non hanno familiarità con queste soluzioni avanzate. Il nostro approccio è di accompagnare il lavoratore nel suo intero ciclo di vita, partendo dai giovani a scuola, fino all’upskilling delle figure più senior. Alla fine la vera sfida è coinvolgere e aggiornare chi è da più anni nelle imprese, perché i giovani sono già nativi digitali», aggiunge Marco Pisano, Direttore Public Sector e Relazioni Istituzionali per il Sud Europa, Turchia, Israele e Paesi “stan” di Dassault Systèmes.
Si riduce infatti la distanza tra scuola e mondo digitale, con interventi e offerta a titolo gratuito di moduli della piattaforma, che è basata su app, già alle scuole secondarie di primo grado. «Ha 12 anni il nostro più giovane studente certificato», conclude Pisano.