Mentre l’anno si avvia verso il termine, si raccolgono i frutti di 10 mesi particolarmente difficili sotto diversi punti di vista. La crisi geopolitica ha influito in maniera diretta sull’operato del substrato imprenditoriale, con un quadro internazionale caratterizzato da elevati livelli di incertezza.
L’aumento dei costi energetici ha impattato soprattutto sulle filiere di beni e servizi, provocando un calo generale di fiducia tra le imprese: sono state quelle del comparto manifatturiero a subire maggiormente l’aumento dei prezzi energetici, per il costante incremento dei costi dei fattori produttivi.
Per evitare un pericoloso blocco produttivo, con la sospensione o con un eccessivo aumento dei prezzi dei beni – e una conseguente flessione sullo scenario europeo – la Regione Lombardia ha deciso di intervenire, offrendo un supporto diretto a garanzia della competitività delle proprie micro e pmi.
Regione Lombardia, un supporto diretto al manifatturiero
Alla luce, quindi, dello scenario attuale, la Regione Lombardia e il Sistema Camerale lombardo hanno predisposto l’erogazione di contributi a fondo perduto, per sostenere le micro, piccole e medie imprese lombarde del settore manifatturiero. Queste, proprio quando iniziava la fase di ripresa dalla crisi post pandemica, hanno visto una ulteriore esasperazione del contesto economico, a causa dell’aumento dei costi energetici.
La misura agevolativa non è nuova, ma segue una disposizione dello scorso giugno, quando il sostegno per l’efficientamento energetico era stato destinato alle imprese del commercio e dei servizi, e a quelle artigiane.
Il comparto manifatturiero era, però stato escluso. Con delibera della Giunta regionale (nr. 7071) è stato invece predisposto un ampliamento dei destinatari e un incremento della dotazione finanziaria.
L’iniziativa rientra nell’ambito dell’Azione III.3.c.1.1 della Regione, “Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili, e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale”. Dunque, con il nuovo Bando Efficienza Energetica, anche le PMI del comparto manifatturiero potranno ora richiedere incentivi per effettuare investimenti destinati all’efficientamento energetico.
Le imprese beneficiarie del Bando Efficienza Energetica
La risorse complessivamente stanziate per la misura sono pari a 30 milioni di euro (rectius, 30.150.199,65 euro), destinate a micro, piccole e medie imprese del settore manifatturiero – come definite dal Regolamento Europeo in materia.
Le pmi, al momento della richiesta, dovranno essere in possesso di requisiti specifici, tra cui la sede in Lombardia, legale o operativa: è infatti fondamentale che il luogo dove si svolgerà l’investimento, effettuato con i fondi dell’agevolazione, sia in territorio lombardo.
Inoltre, i beneficiari dovranno essere iscritti e attivi – da oltre 12 mesi – nel Registro Imprese delle Camere di Commercio, con il codice Ateco della sezione C, attività manifatturiere. Non sono ammesse, però, le imprese attive nella fabbricazione, trasformazione e commercializzazione del tabacco e dei prodotti del tabacco; possono invece partecipare al bando quelle agromeccaniche iscritte alla sezione speciale.
Non sono ammesse, poi, le imprese che presentino uno “stato di salute” precario (fallimento, liquidazione, concordato preventivo et similia) o con soci e management indagati per specifici reati. È infine richiesta la regolarità con gli obblighi contributivi (attestati dal Durc).
L’agevolazione: 50mila euro a fondo perduto
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese totali ammesse, e non potrà superare i 50mila euro a beneficiario. Tutte le spese si intendono al netto dell’Iva, che non rientra nel computo totale, a meno che l’impresa non sia impossibilitata a recuperare l’imposta.
L’investimento minimo dovrà essere pari a 15mila euro, e andrà realizzato unicamente presso la sede, legale o operativa, in cui si svolge il processo produttivo.
Le spese per l’investimento andranno rendicontate entro il termine ultimo del prossimo 30 giugno 2023 e l’erogazione del contributo a fondo perduto avverrà in un’unica soluzione, a saldo, dopo aver verificato le documentazioni presentate. I fornitori dell’impresa beneficiaria non dovranno risultare ad essa collegati, con rapporto di controllo o in maniera indiretta.
Non è ammesso il doppio finanziamento: lo stesso costo non può essere coperto da diverse fonti di erogazione, anche se provenienti da fondi europei. Si tratterebbe, infatti, di sovra-compensazione; diversamente è possibile cumulare più fonti di finanziamento fino a concorrenza del 100% del singolo costo.
L’ammissibilità delle spese per l’efficientamento energetico
Sono ammesse le spese strettamente funzionali all’efficientamento energetico del sito produttivo. Queste dovranno consistere nell’acquisto e installazione di:
- collettori solari termici e/o impianti di microcogenerazione;
- impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia con fonti rinnovabili;
- macchinari e attrezzature in sostituzione dei precedenti;
- caldaie ad alta efficienza (e a biomassa);
- raffrescatori/raffreddatori;
- sistemi di domotica per il risparmio energetico;
- apparecchi Led a basso consumo.
Tra le altre voci ammesse rientrano i costi per opere murarie e impiantistica (non oltre il 20% del totale), le spese di consulenza nel limite del 20%, e altre spese generali (forfait).
Sono invece escluse le spese non direttamente correlate all’intervento di efficienza energetica, quelle per il personale interno, l’auto fatturazione, le spese di gestione ordinaria, l’affitto di terreni, fabbricati e immobili. Non è mai ammesso l’acquisto di beni usati o il noleggio.
Bando Efficienza Energetica, come presentare la domanda?
Lo sportello è stato aperto il 25 ottobre 2022 e c’è tempo fino alle ore 16 del prossimo 31 gennaio 2023 – a meno che le risorse non si esauriscano prima. Il contributo a fondo perduto copre le spese in investimenti, fatturate dal 26 aprile 2022 e quietanzate dopo la presentazione della domanda – fino alla rendicontazione di giugno 2023.
Ogni impresa può presentare una sola richiesta di contributo, a meno che non abbia rinunciato ad una precedente o la stessa istanza risulti non ammessa. La presentazione della domanda deve seguire la procedura telematica, come stabilito dal Bando e si compone di due Fasi.
Durante la prima (Fase 1), un Tecnico competente dovrà certificare l’efficientamento energetico. Successivamente, quando la relazione del Tecnico risulterà protocollata, sarà possibile passare alla Fase 2, con la compilazione della domanda di contributo del soggetto richiedente.
La procedura di assegnazione delle risorse è “a sportello”, ovvero secondo l’ordine cronologico di invio, e fino ad esaurimento delle risorse disponibili. L’istruttoria delle domande sarà svolta con il supporto di Finlombarda S.p.A. e prevede una fase di ammissibilità formale e una tecnica: entro 90 giorni dalla presentazione – a meno che non sia necessario sospendere i termini per la richiesta di ulteriore documentazione – la Finanziaria comunicherà l’esito, ovvero l’ammissione o l’esclusione.