Grandi imprese e mondo accademico si alleano per affrontare le sfide della quarta rivoluzione industriale, che pone domande nuove in un sistema sempre più integrato e complesso dove va allenato il pensiero critico e agile. Comau stringe una partnership con la Business School Escp Europe per la formazione dei senior e collabora con l’Università Cattolica di Milano per i più giovani. Al tempo stesso, Sap con il Mip Politecnico di Milano accompagna l’ingresso di 35 giovani talenti nelle proprie aziende partner.
Manager e professional sui banchi di Comau, il gruppo specializzato in automazione industriale, per acquisire nuove competenze legate a Industry 4.0: tecnologie, impatti sul business, opportunità, nuovi modelli, organizzazione del lavoro e people management. Sono i principali obiettivi della seconda edizione dell’Executive Master in Manufacturing Automation and Digital Transformation in partenza a novembre (candidature entro fine settembre), co-progettato da Comau Academy e dalla scuola di management Escp Europe.
L’Academy, che da sempre si occupa della formazione dei dipendenti, nel 2012 apre le sue porte anche a chi non fa parte dell’azienda con l’obiettivo di aggregare, sistematizzare e generare conoscenza da mettere a disposizione della comunità, dai bambini fino ai professionisti, registrando finora oltre 12mila partecipanti e collaborazioni con istituti di formazione, di ricerca, università e business school.
In particolare, il nuovo Master in automazione industriale e digitalizzazione è studiato e realizzato con Escp Europe proprio per allenare e integrare tra loro competenze tecniche e capacità gestionali e strategiche. La formazione teorico-pratica si svolge per cinque settimane distribuite in un anno tra gli stabilimenti di Comau e le sedi di Escp Europe di Torino, Londra e Parigi per respirare, assimilare e fare proprio il nuovo mindset “digital driven” delle imprese di automazione industriale già digitalizzate e abituarsi a un approccio integrato ai problemi e al business.
Il nuovo perimetro formativo
«Abbiamo creato un nuovo perimetro formativo», spiega Ezio Fregnan, direttore Comau Academy e responsabile della formazione Comau a livello globale (9mila dipendenti nel mondo). «Un triangolo aureo dove azienda, università e giovani con ruoli diversi, ma paritetici, possono costruire il futuro, facendo uno sforzo di dialogo e avvicinamento reciproco: l’accademia verso l’impresa con i suoi problemi concreti, l’impresa verso l’approccio più rigoroso delle business school e della ricerca applicata».
«Grazie a questo impegno, stiamo mettendo a valore il sapere e il saper fare che generiamo in azienda, scoprendo la funzione culturale che possiamo svolgere nell’ecosistema produttivo e sociale, con il supporto di docenti che creano la cornice generale di riferimento, estrapolano tendenze e restituiscono delle linee guida applicabili nelle diverse organizzazioni», aggiunge Fregnan.«Tuttavia, noi uomini d’azienda facciamo docenza tanto quanto gli accademici di professione, perché portiamo competenze di business e soluzione a problemi complessi che hanno il loro peso anche didattico, oltre che esperienziale, e rendono più credibile ed efficace l’apprendimento dei nostri 30 partecipanti, manager e professional, che si portano a casa la realizzazione di un progetto d’innovazione per la propria azienda».
Formare figure con competenze tecnico-umanistiche integrate
E mentre è partita a gennaio la settima edizione del Master in Manufacturing 4.0 progettato con il Politecnico di Torino, Comau ha co-disegnato un Master of Science in Innovation and Technology Management con l’Università Cattolica di Milano, in partenza alla Facoltà di Economia con il nuovo anno accademico, con l’obiettivo di formare figure dalle competenze trasversali, come richiede oggi il mondo del lavoro e della interconnessione delle macchine e dei processi produttivi.
La laurea specialistica è quindi rivolta a figure non tecniche (economisti, giuristi, umanisti e fisici), con l’obiettivo di avvicinarsi alle tematiche della innovazione tecnologica e del digitale e integrarle alle loro competenze verticali, visto che ormai pervadono tutti i settori e ambiti produttivi.
«La mia ambizione, in un contesto tecnologicamente avanzato come il nostro, è quella di creare le condizioni per una collaborazione anche con chi ha una formazione umanistica, economica, giuridica. Oggi c’è bisogno del contributo di tutti, dello sguardo aperto offerto dai diversi punti di vista che dialogano e si arricchiscono tra loro, per trovare nuove risposte a problemi nuovi. Prima, però, bisogna prendere coscienza del cambiamento in atto e dell’impatto della trasformazione digitale su tutte le professioni e sui diversi ruoli aziendali», conclude Fregnan.
Sap e Mip insieme per non ripetere errori vecchi con strumenti nuovi
Nel frattempo a settembre parte la Sap Leonardo Digital School, un format innovativo in cui il Mip Politecnico di Milano affiancherà Sap sugli aspetti di business e management delle nuove tecnologie, nelle otto settimane di corso per 35 laureandi e neolaureati in materie scientifiche che entreranno, con contratto di assunzione, nelle aziende partner di Sap. Smart manufacturing, Industria 4.0 e, più in generale, trasformazione dei modelli di business delle imprese, abilitati da tecnologie come l’Internet of Things (IoT), il Cloud computing e l’intelligenza artificiale, richiedono competenze olistiche e innovative, che combinino analiticità e creatività, conoscenza tecnica delle soluzioni e comprensione delle loro implicazioni di business.
«Il nostro ruolo», spiega Lucio Lamberti, professore di marketing del Mip Politecnico di Milano e direttore scientifico di Sap Leonardo Digital School, «è quello di fornire alle nuove figure professionali tanto richieste sul mercato le competenze utili a ripensare il modo stesso di fare impresa. Se no, il rischio è di digitalizzare gli sprechi, di ripetere schemi organizzativi, di processo e di business che non sono più funzionali, compromettendo i risultati attesi di ottimizzazione e competitività. In sostanza, si tratta di comprendere davvero come cambiare e in che direzione andare, con il supporto del digitale che resta un fattore abilitante, ma che non può risolvere da solo i problemi interni alle imprese». Candidature in scadenza sul sito Mip.