I livelli insostenibili di consumo di energia spingono il settore idrico verso pratiche innovative e rispettose dell'ambiente. È quanto emerge dall'analisi 'Carbon Footprint Reduction Opportunities in Networks and Treatment Plants of European Water Utilities' condotta da Frost & Sullivan.
I processi di trattamento delle acque richiedono, infatti, l'utilizzo di una grande quantità di energia e la tendenza sarà in aumento, considerato il progressivo inasprimento delle normative che impongono ulteriori livelli di trattamento.
A fronte di questo trend, ci sono però "aspetti promettenti nel trattamento a zero emissioni delle acque e delle acque reflue", osserva il team di Frost & Sullivan che si occupa di ricerca energetica e ambientale. "Tra questi citiamo le energie rinnovabili generate off-grid e on-site, la produzione on-site di energia ed elettricità per mezzo di biogas ottenuto dalle acque reflue, le apparecchiature efficienti dal punto di vista energetico per il trattamento avanzato, specialmente nei processi di trattamento biologico e di gestione intelligente mirati all'ottimizzazione degli impianti”.
Si sta lavorando, inoltre, per sviluppare reti di acque e acque reflue a basse emissioni. I sistemi di smart metering, di monitoraggio e rilevamento delle perdite, come pure le pompe efficienti dal punto di vista energetico nelle reti di acque e acque reflue, hanno come obiettivo quello di assicurare una maggiore sostenibilità del consumo di energia.
Il settore idrico in Europa si fa più 'green'
L'analisi di Frost & Sullivan 'Carbon Footprint Reduction Opportunities in Networks and Treatment Plants of European Water Utilities', fornisce una panoramica e alcuni esempi degli sforzi compiuti per ridurre le emissioni di anidride carbonica degli impianti idrici