Si torna al pensiero “international” e le imprese – che non avevano mai abbandonato l’idea – nel 2022 si sono riaffacciate quasi prepotentemente sui mercati esteri. Lo avevamo capito già a fine 2021, con un recupero forte dell’export italiano (+19%), ma ce lo ha confermato anche il 2022, che è stato un anno molto intenso per i flussi commerciali del Bel Paese.
Secondo gli ultimi dati Istat (disponibili fino ad ottobre 2022), nei primi 10 mesi dell’anno passato l’export italiano, con destinazione “mondo”, ha raggiunto i 515,2 miliardi di euro, in crescita di 20,81 punti rispetto al valore del medesimo periodo 2021 (426,49 mld). Le performance risultano particolarmente interessanti se consideriamo il totale export 2021, pari a 520,7 miliardi, quasi simile al valore di gennaio-ottobre 2022. Pertanto, sicuramente il trend risulta in salita, con ottime prospettive anche per l’anno in corso.
Alla luce di questi ottimi dati, qual è la migliore strategia aziendale da seguire? Sicuramente incoraggiare una produzione che, oltre a servire il mercato interno, punti anche all’estero. Ma, per fare questo, è necessario un valido networking e la conoscenza del Paese target: questo discorso non vale tanto per le grandi ma soprattutto per le piccole e medie imprese, quelle che magari non ci hanno mai provato e che vorrebbero, ma sono spaventate dai costi.
Come si fa, allora?
La Regione Lombardia e i progetti per la competitività sui mercati esteri
Seguendo l‘esempio governativo dei mesi passati, un importante supporto arriva dalla Regione Lombardia, con la sua Linea Internazionalizzazione 2021-2027. Il sostegno verso il business estero, infatti, non è una novità: a settembre 2022, ad esempio, le imprese hanno potuto richiedere un bonus per partecipare alle fiere internazionali di settore – come previsto dall’articolo 25 bis del Decreto Aiuti.
Ma, già a maggio 2022, era partito il Bonus Export Digitale, che prevedeva un contributo a fondo perduto per lo sviluppo delle attività di esportazione e internazionalizzazione, attraverso soluzioni digitali.
In attesa che si muova altro a livello nazionale – con le risorse della Legge di Bilancio 2023 – la Regione mette a disposizione oltre 7 milioni di euro (7.050.000, per la precisione), con un possibile incremento di ulteriori 15, destinati alla promozione dell’internazionalizzazione delle imprese lombarde, per supportare la realizzazione di programmi strutturati di sviluppo.
Linea Internazionalizzazione 2021-2027: diversificare per crescere
Con il Bando Linea Internazionalizzazione 2021-2027, la Regione attiva una misura a “Sostegno allo sviluppo dell’internazionalizzazione delle pmi lombarde e dell’attrazione di investimenti esteri”, in un più ampio disegno di rafforzamento della crescita sostenibile e della competitività delle imprese, creando altresì posti di lavoro e favorendo gli investimenti produttivi (Programma Regionale FESR 2021 - 2027 di Regione Lombardia).
L’obiettivo a cui si punta è l’avvio e il consolidamento del business delle imprese regionali, sui mercati esteri, in maniera strutturata e integrata. La scelta di intervenire si è resa necessaria anche alla luce della ormai protratta crisi russo-ucraina, considerando che diverse realtà imprenditoriali, prima attive sui due mercati interessati, sono oggi obbligate a diversificare i target Clienti.
È necessario incrementare nuove partnership per sopperire alle mancanze dell’ultimo anno e per coprire l’incremento dei costi energetici e l’aumento dei prezzi. Si consideri, poi, la questione delle materie prime, che diventa essenziale. Servono infatti nuovi Paesi di riferimento, per evitare le strozzature di monopoli atavici ora divenuti troppo costosi.
I destinatari della misura Linea Internazionalizzazione 2021-2027
La misura agevolativa, gestita da Finlombarda per conto di Regione Lombardia, è destinata alle pmi lombarde, secondo il criterio dimensionale europeo (Regolamento UE 651/2014), regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle Imprese, con almeno due bilanci depositati. Sono ammesse al beneficio anche le imprese estere, a condizione che abbiano una sede operativa nella regione, al momento della concessione dell’agevolazione.
Produzione (e attività afferenti) di tabacco, agricoltura, silvicoltura e pesca, così come attività immobiliari e finanziarie rientrano tra i settori esclusi. Sarà inoltre richiesta la regolarità alla normativa antimafia, e l’assenza di cause ostative – tra cui eventuali sanzioni UE applicate all’impresa partecipante, procedure concorsuali secondo il diritto nazionale et similia.
Ogni soggetto richiedente potrà presentare una sola domanda di ammissione, a meno che precedentemente non sia già stato escluso e voglia quindi provarci nuovamente. Può ritentare anche nel caso in cui vi abbia rinunciato: è ammesso un “ripensamento”, sempre alle condizioni richieste.
Le agevolazioni: contributo e finanziamento
Le risorse economiche offerte dalla misura agevolativa sono destinate a progetti specifici, come individuati nel bando: riguardano principalmente programmi strutturati di sviluppo internazionale, per avviare o potenziare la presenza nei mercati esteri.
L’agevolazione per la realizzazione dei progetti copre fino al 100% delle spese ammissibili e ogni domanda può prevedere una richiesta agevolativa non superiore a 350mila euro, suddivisa tra una quota (fino all’80%) concessa come finanziamento, e la restante parte come contributo a fondo perduto.
In particolare, in considerazione della natura “aleatoria” del finanziamento, con un possibile rischio di insolvenza, la specifica quota viene concessa secondo una metodologia di credit scoring; ha una durata compresa tra i 3 e i 6 anni, con la restituzione tramite rate semestrali al 30 giugno e al 31 dicembre di ogni anno. Il tasso di interesse, fisso, è pari allo 0%, ed è sempre possibile un rimborso anticipato.
I progetti finanziabili nel bando Linea Internazionalizzazione 2021-2027
I progetti finanziabili dovranno prevedere la promozione di nuovi servizi, modelli di networking e anche e-commerce, ricorrendo anche a tecnologie digitali per lo sviluppo e il rafforzamento della propria posizione sul mercato internazionale, qualora necessario.
Non sono mai ammessi i progetti finalizzati esclusivamente all’esportazione verso paesi terzi o Stati membri; non sono altresì ammessi quelli che non soddisfino il principio DNSH (Do Not Significant Harm) e quelli indicati nell’articolo 7 del Regolamento UE 2021/1058.
La realizzazione dovrà avvenire entro 18 mesi dalla concessione ufficiale dell’agevolazione, con una possibile proroga di ulteriori 180 giorni. Le spese, il cui importo non potrà essere inferiore a 35mila euro, dovranno essere relative a:
- partecipazione a eventi fieristici in Italia e all’estero;
- istituzione temporanea (max 6 mesi) di spazi espositivi;
- azioni di comunicazione ed advertising;
- creazione di siti web o accesso a piattaforme cross border;
- consulenze specifiche (export business manager, servizi per la transizione digitale, promozione dell’impresa);
- certificazioni estere destinate alla promozione nei Paesi target;
- commissioni per eventuali garanzie fidejussorie.
Tempistica e procedura per il bando Linea Internazionalizzazione
Lo sportello per presentare la domanda di ammissione apre il 14 febbraio, alle 10.30: sarà possibile accedervi in modalità telematica, sulla piattaforma informativa Bandi Online, entrando nell’area riservata.
La procedura valutativa è “a sportello”, seguendo quindi l’ordine cronologico di presentazione delle domande; l’istruttoria invece prevede una prima fase per verificare i criteri di ammissibilità, e una seconda, per una valutazione di merito, sia tecnica che finanziaria. Successivamente, in caso di esito positivo, si procederà con la concessione dell’agevolazione.
Tutti i dettagli normativi sono riportati nell’apposita pagina dedicata alla misura.