53 start up specializzate in intelligenza artificiale operanti in Europa parteciperanno al secondo step di “Open Loop”. Si tratta del progetto ideato da Meta per dare un contributo alla stesura dell’Artificial Intelligence Act.
"L’intelligenza artificiale è già parte delle nostre vite da tempo e si sta rivelando uno strumento sempre più importante in numerosi settori delle amministrazioni pubbliche e delle aziende private", spiega Colum Donnelly, Business Development Manager di Asc27, una delle start up selezionate da Meta. "Come in ogni altro ambito regolato dal diritto, il giovane campo dell’intelligenza artificiale ha bisogno di principi fondamentali e di limiti per svilupparsi in armonia con la nostra società e nel solco dei nostri diritti".
L’Europa, prima nel mondo, vuole individuare le linee guida per regolamentare e mitigare i rischi di un uso arbitrario dell'IA. Lo scopo è porre dei freni a un uso che potrebbe violare alcuni diritti, come quello alla privacy, in vigore nell’area UE.
Tre nodi critici
Sono almeno tre i nodi critici che andranno risolti. Questi riguardano la trasparenza delle procedure, il rapporto tra autonomia delle macchine e supervisione umana, i requisiti della documentazione tecnica.
"Manteniamo l’attenzione sul rischio: l’obiettivo di regolamentare aspetti come la qualità dei dati, come deve essere realizzata la documentazione tecnica e con quale livello di dettaglio garantendo la trasparenza by design e il controllo da parte di un operatore umano sono gli elementi considerati cruciali per garantire la sicurezza delle soluzioni da parte degli utilizzatori finali", spiega Donnelly.
"Chiaramente, maggiore è il livello di rischio, maggiori sono i limiti giuridici che saranno applicati. Arrivare ad una legislazione sull’IA è nell’interesse di tutti: dei cittadini, delle pubbliche amministrazioni, delle imprese e del terzo settore, oltre che delle aziende che sviluppano le soluzioni. Un quadro normativo coerente ed equilibrato è in grado di garantire un livello di qualità alto delle soluzioni di IA in un contesto di sana competitività".
Il progetto Open Loop di Meta
Il gruppo di Open Loop vuole dare il suo apporto ai legislatori. Ciò affinché le imprese europee che sviluppano know how nel campo dell’IA non siano eccessivamente penalizzate da regole troppo stringenti. Queste, infatti, potrebbero comprometterne la competitività in un mercato globale molto libero.
"Non deve sorprendere se la gestazione dell’AI Act, iniziata nel 2018, è così lunga", commenta Donnelly. "L’Unione Europea è stata molto attenta ad ascoltare e comprendere tutte le istanze che sono giunte dal mondo politico, sociale, accademico e delle imprese. Uno dei temi che ho trovato più interessanti nel corso della partecipazione ad Open Loop è la necessità – espressa esplicitamente da tutti i partecipanti – di avere delle definizioni precise e condivise che non lascino spazio per dubbi e incomprensioni su aspetti delicati come, ad esempio, la tassonomia degli attori dell’IA, in modo che le parole riflettano chiaramente la granularità del mondo dell’intelligenza artificiale".
La giusta mediazione
La stesura dell’Artificial Intelligence Act rivela una difficoltà principale. Si tratta di individuare la giusta mediazione tra diritti considerati da noi prioritari, come la privacy, e un uso senza regole di questa tecnologia. Ma a che punto è la stesura dell’Artificial Intelligence Act?
"Le discussioni parlamentari sono guidate da due commissioni e correlatori, ovvero la Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori – guidata dall’eurodeputato italiano Brando Benifei – e la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni – guidata dall’eurodeputato rumeno Dragoș Tudorache. Il testo definitivo potrebbe essere sottoposto all’approvazione del Parlamento UE nella prima metà del 2023", conclude Donnelly.