Con Decreto dello scorso 6 maggio, il MiSE ufficializza l’istituzione del Fondo GTF, Green Transition Fund, con una dotazione di 250 milioni di euro. L’azione del Fondo rientra in un disegno di più grande portata, già intrapreso a inizio anno dal Ministero, in collaborazione con CDP, Cassa Depositi e Presiti.
Il Fondo GTF verrà infatti gestito da CDP SGR. L’operatività si perfezionerà, nelle prossime settimane, con la stipula di un apposito accordo finanziario tra il Ministero e la stessa Società di Gestione del Risparmio.
Green Transition Fund: l’evoluzione normativa
Dopo mesi di confronto, a gennaio di quest’anno il MiSE e CDP Venture Capital SGR hanno realizzato un importante accordo. L'obiettivo è smuovere ingenti risorse finalizzate ad accelerare il programma produttivo italiano, sostenendo gli investimenti delle start-up e pmi innovative e favorendo la crescita delle stesse, contestualmente al processo di transizione digitale ed ecologica.
Al MiSE erano infatti stati assegnati, da un emendamento al D.L. Infrastrutture, 2 miliardi di euro per la sottoscrizione di quote o azioni di fondi per il venture capital e per il venture debt, istituiti da CDP Venture Capital SGR, confluiti nel Fondo Nazionale Innovazione.
A questi, poi, si è aggiunta una ulteriore quota. Si tratta di 550 milioni di euro provenienti dalle risorse del PNRR e 600 stanziati da CDP e investitori terzi. Per regolamentare le risorse economiche sono quindi stati emanati quattro diversi Decreti, con una mobilitazione di oltre 3,5 miliardi di euro.
Gli obiettivi del Green Transition Fund
Dei quattro Decreti, l’ultimo disponeva la destinazione di 250 milioni di euro per la realizzazione di progetti in transizione ecologica, attraverso il Green Transition Fund, nell’ambito della Missione 2 del PNRR. Solo lo scorso 27 aprile il MiSE ha ufficializzato la creazione del Green Transition Fund, con la pubblicazione in G.U. del Decreto MiSE.
Il Green Transition Fund ha, come obiettivo, il supporto al processo di transizione ecologica delle filiere operative nei settori afferenti alla rivoluzione verde. Sono inclusi le energie rinnovabili, la mobilità sostenibile e l’efficienza energetica.
Allo stesso tempo, l’alleanza strategica tra MiSE e CDP punta a realizzare forme di co-investimento con fondi istituiti e gestiti dalla stessa SGR, o con altri gestiti da team indipendenti. In questo modo si utilizzano l’esperienza e i risultati derivanti da operazioni simili. Si sfruttano così anche gli assetti organizzativi già in linea con le prassi del mercato.
Caratteristiche e progetti del Fondo
Il Fondo è destinato alle pmi innovative. Rientra nell’ambito dell’Investimento 5.4 “Supporto a startup e venture capital attivi nella transizione ecologica” previsto dalla Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” della Componente 2 “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile” del PNRR.
Possono accedere al fondo le start-up classificabili come pmi e venture capital. Attraverso lo stesso GTF, infatti, prenderanno avvio una serie di investimenti diretti o indiretti a favore di start-up con elevato potenziale di sviluppo.
In particolare, verranno incoraggiati i programmi delle pmi operanti nella transizione ecologica e quelle che realizzano progetti innovativi. La condizione è che non siano stati avviati prima del 1° febbraio 2020.
I progetti ammessi al Green Transition Fund
L’oggetto dell’investimento dovrà risultare finalizzato alla transizione ecologica, concorrendo totalmente (100% del costo totale) al raggiungimento degli “obiettivi climatici” in ambito normativo europeo.
Sono ammissibili al sostegno tutte le azioni che prevedano un periodo di investimento non superiore a 5 anni. Sarà possibile un'estensione di altrettanti anni per gestire le operazioni di portafoglio.
Per gli investimenti diretti, l’importo dovrà avere un valore non inferiore al milione di euro ma, allo stesso tempo, non potrà superare i 15 milioni. Nel caso di investimenti indiretti il range sale, con un valore compreso tra i 5 e i 20 milioni.
Il rispetto del principio DNSH
Come per ogni investimento a valere su fondi PNRR, anche questa tipologia dovrà rispettare il principio DNSH (Do No Significant Harm, non arrecare un danno significativo). Per questo motivo, affinché la misura risulti conforme al principio europeo, il comma 4 dell’articolo 3 del Decreto prevede una serie di operazioni non ammissibili al sostegno del Fondo GTF.
In particolare, si fa riferimento ad attività specifiche. Sono incluse quelle connesse ai combustibili fossili o che generano emissioni di gas a effetto serra, non inferiori a determinati parametri di riferimento. Sono poi vietate tutte quelle operazioni effettuate nell’ambito dei rifiuti, che provochino un danno all’ambiente.
Green Transition Fund: la Milestone del 30 giugno 2022
La Milestone dell’investimento M2C2-42, ovvero il traguardo per la realizzazione della specifica misura del PNRR come stabilito con l’UE, dovrà essere raggiunta entro il prossimo 30 giugno 2022. Pertanto, entro quella data, andrà siglato un ulteriore accordo tra il MiSE e CDP Venture Capitale. Dovrà essere definito un accordo finanziario che disciplini i rapporti e gli obblighi tra le Parti.
Ambito di applicazione, beneficiari, intermediari finanziari ammissibili, così come il processo di selezione e il sostegno, saranno precisati quindi entro le prossime settimane. Verranno definite altresì le modalità di utilizzo delle risorse, di cui almeno il 40% sarà destinato alle regioni del Mezzogiorno (art. 2, c. 6 bis).
Una riflessione finale sul Green Transition Fund
Dal 2019 ad oggi, CDP Venture Capital SGR ha deliberato investimenti per circa 700 milioni, con 1,3 miliardi di euro in asset under management. Con questa nuova immissione di “liquidità” si delineano interessanti opportunità per il comparto delle startup e delle pmi innovative. Si contribuisce anche al progetto di un’Italia “Smart Nation”. La previsione di investimenti è pari a 5 miliardi di euro, entro il prossimo triennio, con un contestuale aumento dell’occupazione.
La sinergia instaurata tra MiSE e CDP accompagna le imprese lungo il percorso di transizione ecologica, dove sono necessari progetti lungimiranti e una buona dose di ottimismo. Solo così sarà possibile contribuire alla crescita dell’economia italiana. Si eviterà anche la dispersione di tutti i talenti nazionali, della proprietà intellettuale e degli asset strategici di cui l’Italia è fieramente ricca.