Lo studio “Servizi di ingegneria: valori e dinamiche di mercato 2013-2017” realizzato dal Centro studi del Consiglio nazionale ingegneri, evidenzia che i servizi di ingegneria in Italia valgono l’1,5% del prodotto interno lordo nazionale: le attività di progettazione in campo ingegneristico costituiscono quindi una componente rilevante del sistema produttivo italiano, tale da contribuire alla formazione del Pil in modo significativo. Il Centro Studi CNI indica per il 2017 un fatturato generato dalle attività di ingegneria pari a 25,9 miliardi di euro, con un andamento complessivo del giro d’affari che si è mosso, negli ultimi anni, in controtendenza rispetto alle dinamiche complessive che hanno contraddistinto il quadro economico nazionale. Nell’analisi sono comprese le attività di progettazione pura, almeno 11,5 miliardi per attività intellettuali legate alla progettazione, direzione dei lavori, verifica, analisi, studi in ambito tecnico, e il fatturato derivante dall’esecuzione di lavori realizzati dalle società di ingegneria di maggiori dimensioni. Viene sottolineato inoltre che mentre la componente di fatturato generata dagli ingegneri e dagli altri professionisti dell’area tecnica ha registrato una flessione consistente almeno fino al 2016 per poi procedere verso la ripresa, per le società di ingegneria il fenomeno si è rivelato inverso, con una fase relativamente stabile fino al 2015, seguita da una caduta l’anno successivo. Altro dato interessante riguarda la lenta ripresa del settore delle costruzioni che dovrebbe alimentare anche il comparto dei servizi di ingegneria in cui operano i liberi professionisti, negli ultimi anni fortemente penalizzati. Come contributo alla crescita da sottolineare la ripresa degli investimenti in macchinari e attrezzature, in particolare per il coinvolgimento degli ingegneri nelle perizie e in attività di progettazione, previste dal Piano industria 4.0, varato dal Governo nel 2017.