I dati consuntivi 2020 sulla capacità installata di energie rinnovabili in Italia, resi disponibili da ANIE Rinnovabili, mostrano un inaspettato calo di ben 405 MW rispetto al 2019. Secondo il report, infatti, nel 2020 le nuove installazioni nazionali di fotovoltaico, eolico, idroelettrico e bioenergie hanno raggiunto una potenza di 785 MW, valore del 35% inferiore rispetto agli 1,19 GW dell’anno precedente. In effetti non per tutti i segmenti è stato un anno negativo: mentre fotovoltaico, eolico e bioenergie sono scesi rispettivamente del 15%, 79% e 59%, l’idroelettrico è cresciuto del 60%. Quest'ultimo settore però da solo non è riuscito a compensare il calo degli altri segmenti.
Problemi maggiori
Questi dati mettono in crisi gli obiettivi che il PNIEC, Piano Energia e Clima deve raggiungere entro il 2030. I problemi maggiori sono solo in parte minima conseguenza dell’alterazione delle attività di installazione causata dalla pandemia. Vanno ricercati piuttosto nei meccanismi di supporto e soprattutto nei nodi burocratici e nell’eccesso di barriere autorizzative.
Analisi dei singoli settori
Analizzando i singoli settori, il fotovoltaico 2020 ha raggiunto 625 MW come nuove installazioni. Gli impianti solari sotto ai 20 kW costituiscono il 40% del totale, mentre quelli di taglia superiore a 1 MW sono solo il 19%. L’eolico ha avuto quello che il report definisce come un vero e proprio tracollo, con solo 85 MW di nuove installazioni, per lo più localizzate nel Sud Italia. In calo anche gli impianti alimentati a bioenergie, il cui contributo si è fermato a 8 MW, con 44 impianti allacciati alla rete, in gran parte di piccola taglia (sotto i 250kW di potenza). Come prima evidenziato, solo l’idroelettrico è cresciuto, con 66 MW installati, e molti sono stati gli impianti di piccola taglia, al di sotto dei 250 kW. Serve una svolta: serve passare dalle buone intenzioni ai fatti concreti e soprattutto semplificare procedure e autorizzazioni.