Riccardo Zampetti, GELLIFY
Si sono conclusi i sei mesi del programma di accelerazione di Forward Factory, acceleratore parte della Rete Nazionale CDP dedicato alle startup operanti nell’ambito dell’innovazione digitale nel settore manifatturiero.
Durante gli ultimi mesi del percorso, le startup hanno lavorato in collaborazione con le aziende partner, in sinergia, all’interno degli ambienti produttivi, condividendo asset e conoscenze di settore per arrivare alla creazione del PoC (Proof of Concept) presentato al Demo Day di dicembre.
L’obiettivo dell’elaborazione di un PoC è quello di dimostrare la fattibilità di una soluzione tecnologica attraverso azioni mirate a sviluppare, testare e migliorare la soluzione stessa, stimolando le startup ad interrogarsi in merito alle reali e concrete necessità dei mercati.
Un partner di spicco
Angelini Industries, tramite l’azienda Fameccanica - Gruppo internazionale che opera nel settore della robotica e dell’automazione per la produzione industriale – è partner di Forward Factory. I due player collaborano nello sviluppo di un ecosistema di open innovation e di crescita per le startup del settore manifatturiero.
La natura delle startup la conosciamo: fonti naturali non solo di innovazione, ma anche di flessibilità, dinamicità, proattività. Sono tutti ingredienti vincenti e fonte di stimolo anche per le aziende operanti in settori già consolidati, in cui con la propria esperienza, possono avvicinare le startup a quell’approccio imprenditoriale che fa esplorare loro nuove prospettive di business. Un valore aggiunto e un veicolo per lo sviluppo e la crescita delle startup.
È proprio in questo scenario che entra in gioco Fameccanica: il trasferimento della propria conoscenza e competenza in campo tecnologico, unita alle precedenti collaborazioni con altre startup, è fonte di stimolo per le aziende con cui collabora nell’iniziativa di Forward Factory; ma la collaborazione è un elemento di valore anche per Fameccanica che può entrare in contatto con nuove realtà, prodotti e tecnologie.
È evidente come un trasferimento di competenze e conoscenze da parte delle corporate rappresenti un motore di crescita per le startup e conseguentemente un vettore di innovazione per tutto il tessuto manifatturiero italiano.