Il piano è quello di formare 5mila studenti. Si specializzeranno in elettrificazione, automazione, energia e sostenibilità, dal professionale triennale ai bienni ITS post diploma. A supporto del progetto si terrà l’operazione “Train the trainer”, per aggiornare una centinaio di docenti salesiani sulla nuove tecnologie.
Un’azione di orientamento su 3mila studenti delle scuole secondarie di primo livello (11-13 anni) aiuterà a indirizzare i giovani, soprattutto le ragazze, verso le materie Stem e le scuole tecniche e professionali.
Si favorirà anche il rientro a scuola di giovani tra i 14 e i 21 anni che non lavorano e non studiano. Sono i cosiddetti “NEET”, Not in Education, Not In Employment. Ma anche degli studenti a rischio dispersione.
«Abbiamo bisogno di diversità di intelligenze, vocazioni, competenze e, se vogliamo fare sì che la crescita sia inclusiva, dobbiamo assicurarci di non lasciare indietro nessuno. Sono orgoglioso di poter portare avanti un progetto così ampio. E di farlo con il sostegno della Fondazione Schneider Electric», ha dichiarato Davide Zardo, amministratore delegato di Schneider Electric Italia.
Tempi maturi per un progetto di formazione tecnica a lunga scadenza
La formazione “scuola-lavoro”, quando integra l’aula con il training on the job sui sistemi industriali, funziona. Le due realtà coinvolte, una di progettazione di sistemi di automazione e l’altra di formazione professionale e ITS, collaborano da vent’anni.
Da queste condizioni nasce la decisione strategica di aumentare numeri e impatto sociale per ridurre la carenza di tecnici specializzati.
Formare elettrotecnici, esperti di automazione, energia e nuove tecnologie green e sostenibili è il focus del nuovo progetto. Che, per la prima volta, vede la Fondazione tedesca Schneider Electric impegnata in un progetto esclusivo per l’Italia.
«Grazie al contributo di Schneider Electric e della sua Fondazione saremo in grado di potenziare le competenze dei nostri allievi nel campo dell’energia sostenibile, delle tecnologie intelligenti e della trasformazione digitale. Questo li renderà non solo professionisti qualificati, ma anche cittadini responsabili e attivi», don Giuliano Giacomazzi, Direttore Generale Fondazione CNOS-FAP ETS.
Si parte a gennaio con una prima fase pilota di sei mesi, cui seguirà un confronto per mettere a punto l’evoluzione del progetto. Nell’occasione si terrà un’attività residenziale di progettazione metodologica e di formazione per i cento formatori salesiani, presso l’Innovation Hub di Bologna di Schneider Electric. Quindi verranno attivate le diverse iniziative su tutto il territorio italiano.
Metodologia innovativa per apprendere le nuove tecnologie
Per l’orientamento nelle scuole medie si utilizzeranno dei plastici in 3D, come primo approccio alle tecnologie innovative per la domotica e l’automazione civile e industriale. Questi modelli verranno esplorati attraverso un’esperienza di realtà aumentata che potenzia il coinvolgimento.
L’obiettivo è “instillare” l’interesse per le tecnologie. E anche far scoprire - in particolare alle ragazze, che ancora oggi non si avvicinano facilmente a questi mondi - come la formazione tecnica sia protagonista dell’innovazione e sia legata ai temi più importanti, come la sostenibilità ambientale.
A loro volta, gli studenti dei corsi professionali e di specializzazione potranno utilizzare delle valigette didattiche, progettate e realizzate da Mondo Scuola Lavoro, partner consolidato di Schneider Electric. Si tratta di kit portatili per fare esperienza diretta delle tecnologie digitali e sostenibili più innovative per la gestione dell’energia e dell’automazione industriale.