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Export USA macchinari industriali: requisiti, obblighi normativi e certificazioni

L’export USA da diversi anni fa registrare ottimi numeri a livello globale e nazionale. Le norme che regolamentano l’installazione dei macchinari in Europa e negli Stati Uniti sono profondamente diverse. Vediamo di seguito quelle principali. Con qualche consiglio per i costruttori che esportano sul mercato nordamericano.

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Valeria Villani

Con oltre vent’anni di esperienza nel supportare i clienti OEM nell’esportazione di macchinari verso il Nord America, Schneider Electric, grazie anche alla collaborazione con Silvio Iannone, Staff Engineer di UL Solutions, propone una guida completa per tutti gli OEM e i quadristi di automazione che desiderano approfondire le normative di certificazione, conoscere gli enti regolatori e comprendere i rischi associati al mancato rispetto delle regole vigenti.

Abbiamo raccolto le linee guida e tutte le conoscenze necessarie a garantire che i macchinari che costruite siano conformi alle normative nordamericane, assicurando così un’installazione sicura ed efficiente.

Export USA di quadri elettrici e macchinari: attenzione a requisiti, obblighi normativi e certificazioni

L’export USA da diversi anni fa registrare ottimi numeri a livello globale. Le potenzialità del mercato statunitense continuano a essere interessanti e confermate da un tasso di crescita annuale del PIL (+1,8% USA contro il +1,4 UE e il +0,6 Italia).

Gli Stai Uniti, storicamente grandi importatori di macchine, hanno tra i principali Paesi fornitori Germania, Italia, Spagna, UK e Giappone. Il primato degli OEM italiani è incentrato principalmente sulla fornitura di macchine customizzate, soprattutto nel comparto tessile, nell’alimentare e nel packaging le cui stime di esportazione si confermano più che ottime fino al 2030.

Le regole e le norme che regolamentano l’installazione dei macchinari in Europa e negli Stati Uniti sono profondamente diverse. Vediamo di seguito quelle principali.

Lo scenario europeo

I costruttori che intendono commercializzare e installare macchinari in Europa hanno l’obbligo legislativo di seguire tutte le Direttive applicabili al loro prodotto (ad esempio, la Direttiva Macchine, la Direttiva Bassa Tensione e così via) e di marcarlo CE.

Sarà responsabilità del costruttore scegliere se seguire solo la Direttiva applicabile o avvalersi anche di normative armonizzate come la EN 60204-1 (Safety of Machinery - Electrical Equipment of Machines – Part 1: General requirements), raggiungendo la “presunzione di conformità”. In Europa il CENELEC è l’ente che si occupa di redigere e diffondere le normative EN.

Per installare un macchinario il costruttore dovrà marcarlo CE e redigere una serie di documenti. Alcuni di questi documenti dovranno essere condivisi con il cliente finale (ad esempio, il fascicolo tecnico, il manuale di istruzioni), mentre altri bisogna conservarli nel caso di richiesta da parte delle autorità giudiziarie (ad esempio, l'analisi dei rischi).

Lo scenario USA

La principale fonte di regolamentazione degli Stati Uniti è contenuta nei Code of Regulation (CFRs). Tali regole sono emesse e pubblicate dall'OSHA (Occupational Safety and Health Administration), l'organo deputato allo sviluppo e all’attuazione della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro.

I costruttori che intendono commercializzare macchinari in USA non hanno l’obbligo di certificare il loro prodotto, ma hanno l’obbligo di progettarlo in conformità alle normative vigenti e applicabili, che sono redatte dall’American National Standard Institute (ANSI). L'ANSI è l’ente responsabile della redazione, della pubblicazione e della divulgazione delle normative.

Il costruttore potrà quindi scegliere se seguire semplicemente gli standard ANSI (come se fosse un’auto-dichiarazione), oppure se farsi certificare da un ente terzo (National Recognized Testing Laboratory, NRTL) accreditato dall’OSHA. Ogni NRTL considererà tutte le normative ANSI correlate all’applicazione e, in caso di esito positivo, rilasceraà la certificazione “marcando” la macchina con il proprio logo.

Il macchinario, una volta installato in USA e prima di essere messo in servizio, dovrà essere sottoposto al controllo dell’autorità locale (Autority Having Jurisdiction, AHJ). L'AHJ rappresenta la Legge nel luogo di installazione e utilizza la NFPA 70 (National Electrical Code, NEC) al fine di valutarne la conformità.

In caso di esito positivo dell’ispezione dell’AHJ sarà rilasciato un’autorizzazione all’accensione del macchinario (da non confondere con una “certificazione in campo”). In caso contrario ne vieterà l’utilizzo fino alla risoluzione delle eventuali non-conformità notificate. Qualora invece il macchinario risultasse essere certificato da un NRTL, l’AHJ potrà sentirsi più confidente nella validazione dello stesso.

Aspetti da considerare se si decide di non certificare macchinari con un NRTL

Qualora il costruttore della macchina scegliesse di renderla conforme, ma di non certificarla con un NRTL o addirittura di certificarla CE, allora ci sono diversi aspetti da considerare.

Uno. L’AHJ utilizzerà il NEC per farne la valutazione. Il NEC è un documento che viene aggiornato ogni tre anni e ogni stato federale ne può accettare un’edizione diversa (vedi mappa). Questo significa che la stessa macchina in qualche stato potrebbe essere accettata e in altri no, semplicemente per via dell’edizione adottata.

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Due. Una volta installata, la macchina potrà essere soggetta al controllo degli ispettori OSHA (anche dopo anni dall’installazione). Qualora l’OSHA dovesse notificare delle “violation” (non-conformità), emetterà delle multe e potrebbe apporre i “sigilli” al macchinario, con il fine di non farlo entrare in funzione fino alla risoluzione delle violation.

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Tre. La marcatura CE in USA non è riconosciuta come un marchio di sicurezza.

Cosa può fare il quadrista o il costruttore di macchine se decide di certificare il bene rivolgendosi a un ente terzo prima di esportarla in Nordamerica?

Il consiglio di Silvio Iannone, Staff Engineer di UL Solutions, è quello di coinvolgere l’ente terzo (NRTL) sin dalla fase preliminare di progettazione della macchina così da poter analizzare e individuare tempestivamente le eventuali non-conformità (Gap Analysis), suggerire le modifiche necessarie al fine di risultare conformi e concludere con i test e validazioni.

Questo tipo di approccio è quello che garantisce il migliore “time to market” all’ OEM, poiché tende a risolvere le problematiche prima di realizzare la macchina e ha come risultato la certificazione di un NRTL, che si tradurrà in una sorta di “nulla osta” per la AHJ che verificherà il macchinario una volta installato.

Questo approccio elimina anche la problematica legata dell’adozione dell’edizione del NEC da parte di uno Stato. L’NRTL infatti utilizzerà la normativa ANSI, che è notoriamente più restrittiva dell’NFPA 70 (NEC), e aumenterà il grado di confidenza dell’ispettore OSHA qualora dovesse essere coinvolto in qualche controllo, anche dopo anni dall’installazione.

Le diverse tipologie di certificazione e le normative di riferimento

Esistono diverse tipologie di certificazione. Un esempio è la certificazione di una famiglia di macchinari o di quadri elettrici che possono essere riprodotti nel tempo (Listing Program). Un secondo tipo è la certificazione di una singola unità (Limited production, LPC).

Ci sono poi la certificazione di uno o più lotti di macchine e/o quadri elettrici (LPC) e la certificazione in campo (Field Evaluation, FE).

In tutti i casi, le normative che governano i vari programmi di certificazione sono le seguenti.

  • Per gli USA
    • UL 508A, Industrial Control Panels, Edition 3, Revision Date 07/28/2022
    • UL 2011, Outline of Investigation for Machinery, Edition 7, Issue Date 11/10/2022
    • UL 2011, Outline of Investigation for Machinery, Edition 7, Issue Date 11/10/2022

  • Per il Canada
    • CSA C22.2 No. 14, Industrial Control Equipment, Edition 13, Revision Date 06/2022
    • CSA C22.2 NO. 286, Industrial control panels and assemblies, Edition 3, Issue Date 04/2023
    • CSA C22.2 NO. 301, Industrial Electrical Machinery, Edition 2, Issue Date 09/2023

Rischiare o non rischiare?

In conclusione, preso atto che formalmente la marcatura CE nel mercato statunitense non corrisponde ai requisiti di sicurezza dei macchinari industriali, sta al costruttore che esporta scegliere se certificare o meno il macchinario.

In un caso (auto-dichiarazione di conformità), il costruttore accetterà il “rischio” di eventuali non-conformità/fermo-macchina a causa di non-conformità individuate dalle AHJs, OSHA e/o enti giuridici.

Nell’altro caso (certificazione con un NRTL), il percorso di certificazione richiederà  tempo e risorse, ma fungerà da garanzia al fine di evitare lungaggini a livello approvativo dagli enti preposti.

Ulteriori fonti da consultare

ANSI (American National Standards Institute)
eCFR (Electronic Code of Federal Regulations)
OSHA (Occupational Safety and Health Administration) www.osha.gov

Aggiornamenti Normativi UL con Schneider Electric e UL Solutions, il 12 e il 14 novembre

Nel mese di novembre, Schneider Electric in collaborazione con UL Solutions organizza due appuntamenti sugli Aggiornamenti Normativi UL per le macchine industriali destinate al mercato nordamericano. Interverranno Silvio Iannone e gli esperti di Schneider Electric. Puoi iscriverti qui:

Export USA macchinari industriali: requisiti, obblighi normativi e certificazioni - Ultima modifica: 2024-10-24T15:03:10+02:00 da Valeria Villani