Dalla settimana milanese della macchina utensile giungono segnali incoraggianti per il Paese. Lo scorso 5 ottobre, alla cerimonia di apertura di Emo Milano 2015, la mostra mondiale dedicata al mondo della lavorazione dei metalli, in fieramilano Rho fino al 10 ottobre, Pier Luigi Streparava, Commissario Generale della manifestazione, ha parlato della "centralità dell’industria italiana di settore nel panorama internazionale, ove occupa la terza posizione nella graduatoria mondiale dei paesi esportatori e la quarta in quella dei produttori" e ha ribadito il successo della manifestazione, che, rispetto all’edizione precedente, ha registrato un +12% alla voce imprese espositrici (1.600 espositori presenti con 6.600 macchine funzionanti nei padiglioni) e un +26% a quella superficie espositiva netta (120.000 metri quadrati).
Alla cerimonia, invece, Luigi Galdabini, presidente di Ucimu, ha espresso la necessità di attuare provvedimenti concreti volti a stabilizzare la ripresa del consumo di sistemi di produzione che, avviata nel 2014, si sta ora consolidando. A partire da quest’anno, infatti, il consumo mondiale di macchine utensili tornerà a crescere in modo costante (+2,3%) per poi segnare un incremento del 4,2% nel 2016, del 4,5% nel 2017 quando, secondo i dati elaborati dall’istituto econometrico Oxford Economics, raggiungerà i 64 miliardi di euro. Ancor più deciso sarà l’incremento del consumo italiano previsto in crescita del 5,3% nel 2015, del 5% nel 2016, e del 7,4% nel 2017”. Con riferimento all’Italia, come emerge dalle rilevazioni del Centro Studi e Cultura di Impresa di Ucimu, nel primo semestre 2015 l’indice delle consegne ha registrato +15,5% rispetto a gennaio-giugno 2014 (interno +70,2%, estero +7,6%), l’indice degli ordini ha registrato +12,9% (interno +28,5%, estero +8,9%).
“Considerato il lungo periodo di stasi dei consumi in Italia, e anche in buona parte dell’Europa, i costruttori di macchine utensili chiedono un provvedimento che su base nazionale - e successivamente comunitaria - favorisca la sostituzione dei macchinari obsoleti, permettendo così il rinnovo del parco macchine presente negli stabilimenti produttivi in risposta all’esigenze di adeguamento alle normative sempre più stringenti in materia di risparmio energetico e miglioramento degli standard di sicurezza sul lavoro”, ha dichiarato Galdabini. “Con questa misura si favorirebbe evidentemente l’ammodernamento, ormai indispensabile, degli impianti da cui dipende il livello di competitività di buona parte della filiera manifatturiera del nostro paese e dell’area europea. In altri termini la proposta che avanziamo è anzitutto strumento per assicurare al nostro paese e all’Europa un futuro di industria pulita, efficiente, che sappia operare nel rispetto dell’ambiente e che, ugualmente, possa 'remunerare' chi investe”. Funzionale all’obiettivo di sostenere e diffondere la conoscenza della tecnica e dell’innovazione sottesa al made in Italy di settore è la proposta di Ucimu, come ha ricordato Galdabini, "di trasformare, nei prossimi mesi, a Expo concluso, parte di Palazzo Italia in un hub per la formazione permanente di operatori del comparto provenienti da ogni parte del mondo”.
Emo Milano 2015 propone poi un ricco programma di eventi collaterali che, anche attraverso il coinvolgimento diretto dei visitatori, favoriscono lo sviluppo di nuove idee e l’apertura di nuovi scenari. È il caso del seminario dedicato all’Additive Manufacturing, completato dalla speciale area espositiva allestita al padiglione 9, dell’appuntamento con 'Robofood 2015 - La robotica nell’industria alimentare', cui si aggiungono eventi speciali come la cerimonia di consegna dei Premi Ucimu e la mostra Microriproduzioni di macchine utensili, dedicata all’artigianato del metallo ad evocare il genio e la capacità artigiana degli italiani che è origine, tra l’altro, dell’industria costruttrice di macchine utensili.