Nell’ambito dell’economia circolare e di sinergie tra istituti di formazione innovativi, si è recentemente inaugurato il progetto ECO4Soap promosso da tre ITS lombardi (Fondazione Green, ITS Angelo Rizzoli e ITS Lombardia Meccatronica) con la partecipazione di IRMAP - Istituto di Ricerca sulla Manutenzione e Produzione. Un progetto condiviso nato da esigenze concrete e a cui si è voluto rispondere attraverso il lavoro operativo degli studenti dei tre istituti.
Ma da dove nasce ECO4Soap?
Nel corso degli ultimi decenni, sull’onda degli studi riguardanti il clima e l’ambiente si è ormai definitivamente assodata la necessità di una corretta gestione delle risorse naturali. La necessità di strutturare un sistema coerente nella loro gestione, ha contribuito alla nascita del concetto di “economia circolare”: un sistema integrato nel quale le risorse possano essere al meglio utilizzate per il raggiungimento della soddisfazione del cliente utilizzando il corretto quantitativo di materia prima, di energia e di lavoro in modo da non intaccare più del dovuto il pianeta.
Nel mondo, una delle sfide più attuali è quella del recupero dell’olio esausto: gli oli e i grassi di frittura esausti provenienti da attività di ristorazione e industrie per la trasformazione degli alimenti ne sono un esempio.
Tale rifiuto è altamente inquinante per l’ambiente e, se disperso in fognatura, causa serie difficoltà tecniche al trattamento dei reflui nei depuratori, oltre ad aumentarne i costi. Raccolto separatamente ed avviato alle industrie del riciclo può invece essere utilizzato per la produzione di biodiesel, asfalti o lubrificanti per macchine agricole.
In Italia si stima una produzione di tale rifiuto pari a 280.000 t, di cui solo una minima parte, il 13%, viene correttamente avviato ad operazioni di recupero, soprattutto a causa di un certo ritardo nell’organizzazione della filiera della raccolta e del riciclo.
L'obiettivo di ECO4Soap
Al fine di intercettare una maggiore quantità di oli esausti alimentari si è pensato di creare dal rifiuto un prodotto che possa essere direttamente scambiato con il consumatore al suo conferimento, quindi una saponetta (da bucato o profumata). Tale scambio potrebbe favorire l’incremento del riciclo da parte dei consumatori con evidente beneficio in termini ambientali.
Un progetto condiviso e che vede la partecipazione di tre ITS, ognuna specializzata in una delle fasi di lavorazione così suddivise:
- Realizzazione di un impianto pilota connesso (Industrial IoT) per la realizzazione di un processo di saponificazione da olio esausto;
- Digitalizzazione del processo chimico-manifatturiero di trasformazione dell’olio esausto in sapone e sviluppo degli industrial analytics di monitoraggio;
- Realizzazione di indicatori di efficacia dell’economia circolare e di efficienza energetica mediante lo sviluppo di algoritmi per l’elaborazione degli analytics di processo.
Il progetto, presentato in anteprima al termine dell'anno accademico, ha raccolto impressioni positive da parte dei tecnici coinvolti, confermando le sensazioni dei direttori delle Fondazioni che hanno commentato il progetto al termine della presentazione.
Un mix di competenze
“Gli ITS trasformano gli studenti in giovani lavoratori, la collaborazione di 3 ITS con competenze diverse rappresenta ciò che accade in azienda dove la multidiscipinarietà dei gruppi di lavoro è normale”., ha commentato Marina Perego, direttrice della Fondazione Green di Vimercate.
Roberto Sella, direttore dell’ITS Angelo Rizzoli di Milano ha così proseguito: “La collaborazione di diversi ITS che mettono a fattor comune le proprie eccellenze in differenti domini disciplinari e la contaminazione di competenze digitali, sostenibilità, green, automazione e meccatronica costituiscono il vero valore aggiunto di questo progetto che rappresenta una palestra formidabile per la formazione dei nostri giovani”.
“ECO4Soap ha permesso a studenti di diversi ITS di lavorare insieme su un progetto con al centro la digitalizzazione e l’economia circolare: un triplice valore aggiunto per la didattica di eccellenza di questi istituti”, è invece il parere di Raffaele Crippa, direttore dell’ITS Lombardia Meccatronica di Sesto San Giovanni.