Nel corso del 2012 sono stati prodotti circa 200mila robot industriali nel mondo. Nonostante l'Europa e il Giappone si confermino le due aree geografiche storicamente predominanti nella produzione robotica mondiale, Ims Research stima che entro il 2016 a crescere più di ogni altra area del globo in questo settore sarà l'Asia Pacifico (escluso il Giappone), con un +9,6% (Cagr).
"Significativo in questa crescita sarà il contributo della Cina", sostiene Kiran Patel, analista Machinery di Ims Research. "Basti considerare che nell'ultima decade l'industria manifatturiera cinese è cresciuta complessivamente del 14,5% (Cagr), trainando la domanda di soluzioni di automazione e robotica. Nel dodicesimo piano quinquennale recentemente annunciato nel Paese, poi, è apparso chiaro come la Cina stia cercando di preferire l'approvvigionamento di beni da fornitori nazionali rispetto ai marchi esteri". Produttori cinesi di robot come Gsk e Siasun stanno di fatto iniziando a competere con noti brand internazionali del calibro di Abb, Kuka e Yaskawa, presenti nel Paese con stabilimenti produttivi diretti.
Tra gli altri fattori di stimolo alla produzione cinese di robot industriali Ims Research ha menzionato l'annuncio - da parte del colosso Foxconn - di voler installare circa un milione di robot nelle proprie fabbriche nei prossimi due-tre anni. "Aumenta nelle fabbriche cinesi la necessità di adottare nuove soluzioni di automazione e robotica", commenta Patel, "sia per la crescente volontà di migliorare le condizioni di lavoro, sia per la maggiore difficoltà di reperire manodopera a basso costo tra i giovani cinesi, sempre meno orientati a un precoce inserimento nel mondo della fabbrica".