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Credito di imposta R&S: pubblicate le Linee Guida per le imprese

Con 44 pagine e quattro sezioni, le Linee Guida pubblicate dal MIMIT rendono noti tutti i dettagli sui criteri per la certificazione dei crediti di imposta 4.0, con una suddivisione temporale pre e post 2020 per R&S.

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Marianna Capasso

Sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, design e ideazione estetica. È questo l’obiettivo dell’omonima misura sul credito di imposta, tanto apprezzata dalle aziende.

Un incentivo che, però, negli ultimi mesi ha fatto più volte parlare di sé. Prima con il DM del 5 giugno 2024, che aveva reso noti i modelli da utilizzare per la certificazione del credito di imposta. E poi con il recente Decreto del 4 luglio 2024.

Con l’atto sono state approvate le Linee Guida per la corretta applicazione del credito di imposta. Dalle ore 14.00 dell'8 luglio 2024, i certificatori potranno avviare la procedura, inviando le certificazioni richieste dalle imprese e ad esse rilasciate, utilizzando l’apposita piattaforma.

La certificazione per il credito di imposta R&S e innovazione tecnologica

Per attestare la qualificazione degli investimenti effettuati o da effettuare è possibile richiedere una certificazione. Questa servirà a classificare gli investimenti, nell’ambito delle attività di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica e di design e innovazione estetica (come stabilito dalla Legge 122/2022). La certificazione non è uno strumento obbligatorio, bensì consigliato.

Garantisce, infatti, la conformità dei progetti. E, soprattutto, in caso di contestazioni fiscali rappresenta una tutela per le aziende che, diversamente, potrebbero incorrere anche in procedimenti penali. Dunque, con la certificazione le aziende possono fruire del credito d’imposta, vantando una maggiore certezza.

Ricordiamo la procedura. Le imprese, per ottenere la certificazione, presentano istanza al MIMIT, indicando il soggetto incaricato, tra quelli iscritti all’Albo dei certificatori, on-line dal 15 maggio 2024. I modelli di certificazione sono stati pubblicati il 5 giugno 2024, con Decreto direttoriale del MIMIT.

Si fa riferimento, nel dettaglio, ai modelli di certificazione per il credito di imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica. Sull’apposita piattaforma del Ministero è possibile rinvenire la documentazione necessaria per le dichiarazioni. Per completare il quadro di attestazione degli investimenti in R&S mancava, però, un ultimo tassello. Ovvero le Linee Guida utilizzabili dalle aziende per richiedere la certificazione.

Le informazioni da inserire nella certificazione per il credito di imposta R&S

In linea generale, molti dettagli erano già noti prima della pubblicazione delle Linee Guida. Già sapevamo che il tecnico è tenuto a riportare le informazioni sul soggetto certificatore, sull’impresa e sul progetto agevolabile. Devono poi essere indicate le capacità organizzative sulle competenze tecniche dell’impresa o dei soggetti esterni a cui la ricerca è stata commissionata.

Sono inoltre richiesti i dati relativi al periodo di imposta del progetto e ai due anni precedenti, i dati qualitativi e quantitativi per dimostrare la vitalità e la propensione alla ricerca dell’impresa. È poi necessario compilare la parte relativa alla descrizione del progetto o del sotto-progetto, gli elementi descrittivi ritenuti utili per richiedere l’agevolazione. Ma anche le spese (budget e consuntivo) dal 2015 al 2027 e credito (maturato o da maturare) che si riporterà in dichiarazione dei redditi (quadro RU).

Infine, la sezione probabilmente più impostante di tutte: le “motivazioni tecniche”. Sulla base di queste verrà attestata la sussistenza dei requisiti per l’ammissibilità al credito d’imposta o il riconoscimento della maggiorazione di aliquota.

Credito di imposta R&S: ulteriori dettagli nelle Linee Guide

Ora, con la pubblicazione delle “Linee Guida” per la corretta applicazione del credito di imposta in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, le imprese potranno finalmente inquadrare le attività passate e future ai fini dell’applicazione dell’incentivo. Il documento (disponibile on-line sul portale MIMIT) è suddiviso per tema. Con 44 pagine e quattro sezioni, chiarisce tutti i dettagli sui criteri per la certificazione dei crediti d’imposta.

Le prime due sezioni sono dedicate a Ricerca & Sviluppo, con una suddivisione temporale: dopo il 2020 e dal 2015 al 2019. La prima riguarda le attività di ricerca e sviluppo dal 2020 in poi, secondo quanto stabilito dalla Legge 160/2019 (art. 1, comma 200). Fa riferimento alla metodologia internazionale utilizzata dall’OCSE, per la raccolta e l’utilizzo di statistiche di R&S, comunemente nota come Manuale di Frascati.

La seconda sezione, invece, conferma l’applicazione dei principi OCSE anche al credito d’imposta per il periodo 2015-2019. L’innovazione tecnologica è il focus della terza sezione, con riferimento alla definizione del comma 201, articolo 1 Legge 160/2019. Mentre la quarta si concentra sulle attività ammissibili in tema di Design e Ideazione Estetica, con una ulteriore suddivisione di fasi (ideazione, progettazione, materializzazione e preserie/marketing e distribuzione.

Credito di imposta R&S: pubblicate le Linee Guida per le imprese - Ultima modifica: 2024-07-08T12:51:04+02:00 da Marianna Capasso