Il Competence Center di Genova assegna i fondi del primo bando a 9 progetti vincitori, che coinvolgono 26 imprese tra micro, piccole e medie imprese, che avranno la possibilità di sviluppare le potenzialità delle proprie tecnologie. Coinvolti anche 6 dipartimenti di ricerca dell’Università degli Studi di Genova, 2 istituti del Cnr e alcune grandi imprese, come Iren, Liguria Digitale, Abb e Amt.
Start 4.0 ha aggiudicato il milione e 600mila euro di finanziamento pubblico del primo bando di ricerca applicata a 9 dei 26 progetti pervenuti al Competence Center di Genova, con il coinvolgimento di 26 aziende sulle 80 candidatesi, per l’80% micro, piccole e medie imprese, che sono anche capofila dei progetti, mentre le grandi aziende hanno una funzione di supporto, come Iren a Abb.
I progetti riguardano lo sviluppo di tecnologie abilitanti l’Industria 4.0 principalmente nell’ambito porto e logistica e nel dominio dei sistemi produttivi e dell’energia. La ricaduta innovativa sarà totalmente sulle micro, piccole e medie imprese, che potranno sviluppare, testare e far maturare le loro idee tecnologiche fino alla prototipazione. Saranno supportate da enti di ricerca (Cnr e Università di Genova) per lo sviluppo della ricerca industriale e maturazione delle tecnologie oggetto dei progetti e da enti, come le Autorità di Sistema portuale del circuito Start 4.0.
Entro la fine dell’anno sarà lanciato un secondo bando con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente le tecnologie sviluppate dai progetti che saranno risultati più maturi, per accompagnarli sul mercato.
«Intelligenza artificiale e droni per il monitoraggio di ponti e ferrovie, Big Data Analysis per la gestione dei flussi passeggeri e del trasporto pubblico locale, realtà virtuale per formazione e sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro sono solo alcune delle innovazioni finanziate, un passo deciso e concreto per supportare la digitalizzazione delle pmi, nel solco di un processo di trasformazione che se prima della pandemia Covid-19 era auspicabile, diviene ora essenziale per la competitività e ripartenza dell’intero sistema Paese», commenta la presidente di Start 4.0 Paola Girdinio.
Un progetto anche per la sicurezza del nuovo ponte di Genova
Anche il nuovo viadotto Polcevera potrà essere monitorato con un modello digitale, che verrà sviluppato nel progetto Cymon che vede coinvolte le aziende Fos e Cetena e il Dipartimento di Informatica, bioingegneria, robotica e ingegneria dei sistemi dell’Università degli Studi di Genova. Il Digital Twin replicherà in tempo reale le condizioni strutturali e ambientali delle infrastrutture stradali, in particolare ponti e viadotti, grazie a una rete di sensori e alla realtà aumentata e consentirà una manutenzione ottimale.
Un altro progetto volto questa volta a migliorare la sicurezza dei passeggeri tra il sistema dei trasporti pubblici e il porto è Castore, dal nome evocativo che richiama i Dioscuri che, nella mitologia greca, difendevano dai pericoli.
In questo caso fanno parte del progetto una pmi capofila, il Gruppo Sigla, che sviluppa software; un soggetto di trasporto pubblico (Amt), una grande impresa (Abb) e un dipartimento di ricerca (Cnr - Istituto di Matematica applicata e tecnologie informatiche). La collaborazione tra i quattro soggetti consentirà di far maturare la tecnologia della pmi, utilizzando un soggetto pubblico come tester, una grande impresa a supporto che può integrare la tecnologia e i laboratori di un ente di ricerca come luogo di ricerca.
L’obiettivo del progetto è quello di ottimizzare la gestione dei flussi passeggeri tra porto e trasporto pubblico locale, in termini di operatività e sicurezza, con l’adozione di strumenti e tecniche di intelligenza artificiale, Data Analysis e IoT per sviluppare processi di monitoraggio, analisi, elaborazione dati e visualizzazione avanzata. Questi strumenti saranno utili, in seguito, anche all’elaborazione di strategie di ottimizzazione e implementazione di meccanismi di attuazione/feedback per viaggiatori e cittadini.
Safety e cybersecurity al centro dei progetti 4.0
La sicurezza arriva anche in fabbrica con il progetto Safe 4.0 che coinvolge quattro aziende (Siit, Smart Track, Novigo Technology e T&G-Technology & Groupware) e il Dipartimento di Ingegneria Navale, Elettrica, Elettronica e delle Telecomunicazioni dell’Università di Genova. La soluzione sarà orientata ad aumentare la sicurezza dei lavoratori degli impianti industriali attraverso l’automazione della prevenzione e delle situazioni di rischio, con l’utilizzo di intelligenza artificiale e machine learning. In particolare, poi, nel prodotto saranno integrate metodiche innovative per l’analisi dei parametri vitali del lavoratore, tramite dispositivi IoT indossabili relativi al rischio corso in base alle mansioni svolte.
Un toolkit, invece, che utilizza Big Data, machine learning, Cloud ed Edge computing per gestire e garantire la resilienza e l’affidabilità di sistemi energetici, anche autonomi in tutto o in parte, che garantiscono continuità e qualità del servizio in aree critiche o strategiche (porti, aree industriali, servizi di soccorso, aree residenziali) è il cuore del progetto Restabilise 4.0. Sono coinvolte tre aziende (FlairBit, Softeco Sismat e Camelot Biomedical Systems), con il Dipartimento di Informatica, bioingegneria, robotica e ingegneria dei sistemi dell’Università degli Studi di Genova e il Cenvis di Savona.
Phy.Cy.Siemc è invece il progetto che coinvolge Sababa Security, nata nel 2019, la multiutility Iren e ancora il dipartimento di Ingegneria Navale, Elettrica, Elettronica e delle Telecomunicazioni dell’Università di Genova. Grazie a intelligenza artificiale, machine learning, Big Data Analytics e infrastrutture di rete (5G) sarà in grado di correlare eventi di sicurezza fisica e di cybersecurity per incrementare la resilienza a possibili attacchi e sabotaggi sia in ambito aziendale, sia nelle infrastrutture critiche (porti, infrastrutture per la generazione e la distribuzione dell’energia, sistemi di trasporto, sistemi idrici e sistemi produttivi).