Il World Manufacturing Report 2022 ha individuato i nuovi trend nell’ambito della supply chain, pensando a una catena di approvvigionamento che comprende tutto: dalla consegna dei materiali di base dal fornitore al produttore, fino alla consegna all'utente finale, nell’ottica di nuove metodologie gestionali.
Oggi, infatti, le aziende di produzione si trovano a dover “accelerare il ritmo della trasformazione industriale e progettare catene di approvvigionamento adatte all’era di sconvolgimenti economici, geopolitici e sociali che stiamo vivendo”.
È il commento di Michele Bonfiglioli, Ad di Bonfiglioli Consulting, società di consulenza italiana con presenza internazionale da 50 anni al fianco delle aziende italiane per sostenerne la crescita, in merito all’analisi del World Manufacturing Report 2022.
L’analisi di Bonfiglioli Consulting su alcuni spunti tratti dal Report
Per fortificare la supply chain è indispensabile un’azione di tipo strategico, se fattori come dinamiche e tempistiche della disponibilità dei materiali o la definizione delle restrizioni commerciali sulla disponibilità dei fornitori sono al di fuori del controllo di chi governa la catena di approvvigionamento.
Questi sono alcuni ambiti evidenziati dal Report dove interventi strategici possono rinsaldare la supply chain:
- Gestione del magazzino e trasformazione dell’approccio Lean
- Nuovi criteri nella selezione di fornitori
- Digitalizzazione delle filiere, condivisione in tempo reale dei dati operativi tramite piattaforme comuni e sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale
- Cybersecurity
La gestione del magazzino e la trasformazione dell’approccio Lean
Alla filosofia Just in time oggi è necessario affiancare un approccio Just in case per alcuni materiali sensibili, per un approvvigionamento critico.
Quindi non più sempre riduzione delle scorte al minimo e approvvigionamento in funzione della domanda dei consumatori, ma, per alcune categorie specifiche di prodotti, è preferibile un accumulo di scorte nel caso di un aumento repentino della domanda.
Questo per poter fronteggiare in modo efficace eventuali picchi del mercato e per poter panificare le spese.
“È una delle trasformazioni indotte della pandemia, durante la quale molte aziende hanno subìto forti interruzioni delle forniture, creando così un disallineamento tra la ripresa della domanda e la lenta reattività dell'offerta”, spiega Bonfiglioli.
Bonfiglioli Consulting è stata pioniera del metodo lean in Italia dagli anni Novanta, che ha poi elaborato la metodologia proprietaria del Lean World Class.
Tra i nuovi criteri nella selezione di fornitori, la sostenibilità
La scelta non può più essere esclusivamente basata su fattori di costo, ma deve tener contro soprattutto della capacità di consegna di materiali anche nell’eventualità del verificarsi di rischi improvvisi e della comprovata attenzione all’ambiente e al rapporto con i dipendenti, in osservanza alla richiesta delle norme europee sulla sostenibilità ambientale e sociale.
E' sempre più necessario inoltre scegliere un approvvigionamento doppio o incrociato per rendere più stabile la supply chain, anche privilegiando catene locali o regionali meno esposte al rischio di crisi globali.
“Algoritmi di intelligenza artificiale – continua Bonfiglioli- oggi ci aiutano a costruire correlazioni tra fattori di business e di rischio, definendo simultaneamente il tipo di relazione da sviluppare con i fornitori”.
La digitalizzazione delle filiere
La condivisione in tempo reale dei dati operativi tramite piattaforme comuni e lo sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale (AI), sono oggi i principali obiettivi da raggiungere.
L’AI si è dimostrata utile nella previsione della domanda e nella relativa pianificazione sincronizzata, nella gestione automatizzata del magazzino, nella progettazione e nello sviluppo automatizzati e nei servizi connessi alla gestione ad alto livello della rete di fornitura.
L’uso di tecnologie e piattaforme digitali ha un impatto diretto sulla progettazione della supply chain.
“Le logiche predittive potranno aiutare molto a contenere gli effetti di fenomeni improvvisi e difficilmente prevedibili altrimenti”, continua Michele Bonfiglioli.
“L’obiettivo è connettere e recuperare dati e stati indispensabili alla predizione del tempo di attraversamento o alla probabilità che il processo si concluda buono al primo colpo”.
Man mano che i prodotti diventano più digitalizzati, si apre l'opportunità di posticipare il punto di disaccoppiamento delle varianti di prodotto.
In prospettiva, i prodotti altamente digitalizzati per il cliente finale possono avere lo stesso design fisico standard, mentre l'attivazione di funzionalità specifiche via software ne consente la personalizzazione in fase avanzata di progettazione e produzione.
La cybersecurity è oggi imprescindibile
Un capitolo fondamentale riguarda la cybersecurity: i rischi informatici sono oggi più elevati che mai e il loro impatto è sempre più grave sulle attività produttive.
Questo significa che ogni organizzazione deve adottare le opportune misure di difesa.
La mancata implementazione di strategie di sicurezza informatica, di piani di risposta, di informazioni chiare ai dipendenti su come reagire a un attacco informatico, unitamente alla mancanza di chiarezza sul framework normativo, aggravano i potenziali impatti negativi di tali attacchi.