Sostenere la ripresa in atto in Calabria. È questo l’obiettivo dell’accordo tra UniCredit, Confindustria Reggio Calabria e Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.
Il “Patto per la crescita della Calabria” punta a stimolare la nascita di nuovi progetti imprenditoriali giovanili, in particolare legati ad Industria 4.0. Inoltre vuole favorire lo scouting di aziende e di spin off universitari, con l’impegno delle parti a realizzare una serie di azioni congiunte per favorire la riqualificazione di competenze 4.0, a supportare le aziende della Regione nella realizzazione di investimenti e a sostenerle nel loro percorso di crescita.
“L’Università” ha dichiarato il magnifico rettore Pasquale Catanoso “è impegnata a promuovere tutte le iniziative e le attività finalizzate ad accompagnare i nostri studenti anche dopo la laurea. In un territorio come la nostra Regione e il sud in generale, occorre incentivare le azioni per diffondere la cultura imprenditoriale tra vi giovani, sostenere la nascita di spin off e startup in un rapporto virtuoso tra ricerca, lavoro e formazione.”
Dentro il “Patto”
Con la firma del “Patto” inizia anche in Calabria il road show che UniCredit sta portando avanti al Sud, con l’obiettivo di avviare le attività operative previste dall’accordo anche con tutte le restanti associazioni territoriali di Confindustria e con gli altri Atenei del Mezzogiorno e della Calabria.
Per le aziende del Sud che vogliono accedere agli incentivi fiscali sull’ammortamento ed iper-ammortamento previsti dalla Legge di Bilancio 2018, UniCredit offre soluzioni specifiche di leasing che potenziano gli effetti degli incentivi fiscali previsti.
Inoltre, UniCredit mette a disposizione la piattaforma di accelerazione per startupper, UniCredit Start Lab, che ha permesso di intercettare oltre 3.500 realtà innovative dal 2014 e di accompagnarne alla crescita oltre 200 in settori chiave per lo sviluppo dei territori del Sud quali Agrifood, Fashion Tech e Industria 4.0.
Non solo: le azioni di UniCredit si focalizzeranno su su iniziative di Open Innovation finalizzate a incentivare la contaminazione di competenze e di esperienze tra aziende locali e controparti di altri territori e Paesi.