Se vuole essere competitiva, l’industria italiana deve costantemente pensare in maniera innovativa, ed operare di conseguenza, cogliendo le infinite potenzialità delle nuove tecnologie.
Per sostenere gli investimenti in tecnologie all’avanguardia, favorendo la modernizzazione dei sistemi produttivi, il 24 giugno 2022 il MiSE ha emanato un Decreto ministeriale. Si stabiliscono termini e modalità per richiedere una nuova preziosa misura agevolativa.
In realtà, già lo scorso dicembre, con un Decreto apposito il Ministero aveva stabilito i criteri di utilizzo delle risorse, pari a 45 milioni di euro, provenienti dal “Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, Blockchain e Internet of Things”.
Dal prossimo 21 settembre 2022, quindi, potranno essere presentati i progetti. Sarà anche possibile richiedere un contributo agevolativo per spese destinate agli investimenti strategici in specifici settori.
Finanziamenti dal Fondo: chi può richiederli?
Possono presentare domanda agevolativa le imprese che svolgono una attività industriale produttiva di beni o di servizi, o un’attività di trasporto (per terra, per acqua o per aria), comprese le imprese artigiane. Possono partecipare anche i Centri di Ricerca.
Le imprese possono presentare una domanda anche in forma congiunta, tra loro, o con organismi di ricerca. La condizione è che il numero dei soggetti partecipanti non sia superiore a cinque. Possono usare lo strumento del contratto di rete, o un’altra forma contrattuale di collaborazione.
Come per ogni bando pubblico, ai partecipanti viene richiesta la regolare costituzione, l’assenza di procedure concorsuali, un regime di contabilità con almeno due bilanci approvati e l’assenza di cause ostative. Tra queste rientrano aiuti non rimborsati alla Commissione europea o agevolazioni non restituite al Ministero. Infine, l’aspetto finanziario: non sono ammesse le imprese in difficoltà.
Incentivi blockchain e intelligenza artificiale: le risorse e i settori prioritari
Le risorse ammontano, complessivamente, a 45 milioni di euro. Sono dedicati 25 milioni ai progetti di sviluppo IA, 10 milioni allo sviluppo di tecnologia Blockchain e 10 alle tecnologie IoT. Il 60% del totale è destinato ai progetti di ricerca, sviluppo e innovazione proposti da PMI e reti di imprese.
Una quota del 34% è riservata a progetti da realizzare nei territori delle Regioni del Mezzogiorno. Qualora la cifra non venga impegnata entro sei mesi dall’apertura dello sportello, tornerà nella disponibilità dei beneficiari del centro-nord.
Il Decreto individua diversi settori prioritari. Ci sono il comparto industriale e manifatturiero, l’agroalimentare, il settore ambiente e infrastrutture, aerospazio, logistica e mobilità, sicurezza e tecnologie dell’informazione.
Tecnologie, applicazioni AI, blockchain e IoT: i progetti
All’interno dei suddetti settori prioritari, il progetto presentato deve avere caratteristiche ben precise. Deve prevedere la realizzazione di attività di “ricerca industriale”, “sviluppo sperimentale”, “innovazione dell’organizzazione” e “innovazione di processo”, per poter realizzare tecnologie e applicazioni di IA, blockchain e IoT.
Il progetto, realizzato in Italia, dovrà prevedere spese e costi compresi tra i 500mila e i 2 milioni di euro. Il progetto andrà avviato solo successivamente alla presentazione della domanda. Qualora il progetto dovesse partire oltre i tre mesi dalla data del decreto di concessione del beneficio, l’agevolazione potrà essere revocata.
La realizzazione dovrà avere una durata non inferiore a 24 mesi, senza però superare i 30, a partire dalla data di avvio. In tutti i casi, con una valida motivazione, il MiSE potrà concedere una proroga, ma non superiore ai 6 mesi.
Le spese per ricerca industriale, sviluppo sperimentale e innovazione
Le spese sono ammesse se realizzate nell’arco temporale in cui si sviluppa il progetto, e sempre nell’ambito della sua stessa operatività.
Per la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale vengono agevolate le spese del personale (ricercatori, tecnici e altro personale impiegati nel progetto), i costi di strumenti e attrezzature, quelli per la ricerca contrattuale, le conoscenze e i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza, le spese per i servizi di consulenza et similia. Sono accettate anche alcune spese generali, sempre connesse al progetto.
Allo stesso modo, le spese consentite per le attività di “innovazione dei processi” e “innovazione dell’organizzazione” coprono i costi del personale (non oltre il 60% dei costi totali), e quelli per strumentazione e attrezzature. Come sopra, sono ammessi i costi per ricerca, brevetti e spese generali.
Una peculiarità sulla distribuzione delle spese. Nel caso di più proponenti, quindi quando i beneficiari sono più di uno (e meno di cinque), ognuno di essi dovrà sostenere almeno il 10% dei costi complessivi, per dimostrare la sua operatività all’interno del progetto.
Finanziamenti e contributi, le forme dell’agevolazione
Il beneficio consiste nella concessione di una agevolazione che assume diverse forme: finanziamento agevolato, contributo in conto impianti, contributo in conto capitale, contributo diretto alla spesa, contributo in conto interessi e partecipazione al capitale di rischio, alias venture capital. La misura agevolativa segue il Regime de minimis e la percentuale delle spese ammissibili varia a seconda della dimensione d’impresa e dell’attività.
Per le spese di ricerca industriale è prevista un'agevolazione del 50, 60 o 70%, a seconda che si tratti rispettivamente di grandi imprese/organismi di ricerca, medie imprese e micro/piccole imprese. Se invece le spese riguardano attività di sviluppo sperimentale, l’agevolazione scende al 25, 35 o 45%. Ci si riferisce sempre a grandi, medio e micro/piccole realtà imprenditoriali.
Per le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, l’intensità massima di aiuto arriva all’80% dei costi ammissibili, con una possibile maggiorazione del 15%. Per progetti relativi all’innovazione dei processi e all’innovazione dell’organizzazione, l’agevolazione è del 50% per le pmi e del 15% per le imprese di grande dimensione e per gli Organismi di ricerca.
Quando presentare la domanda per gli incentivi Blockchain e intelligenza artificiale
Lo sportello aprirà il giorno 21 settembre 2022, ma per semplificare la procedura e offrire ai richiedenti la possibilità di familiarizzare con il sistema, già dal 14 settembre sarà possibile procedere con una precompilazione della domanda.
Questa, redatta secondo schemi precisi (Allegato 1) va presentata dalle ore 10.00 alle ore 18.00 di tutti i giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì, inserendo la documentazione sulla piattaforma dedicata all’iniziativa sul sito di Infratel società di cui il MiSE si avvarrà per un supporto operativo.
Attraverso la sua società in-house, infatti, il Mise monitorerà lo stato di realizzazione dei progetti di sviluppo, applicazione e trasferimento tecnologico alle imprese: Infratel si occuperà anche dell’istruttoria e della verifica dei progetti, di seguito alla concessione dei benefici.