Automazione e nuove tecnologie di processo. Sono queste le carte su cui puntano le aziende italiane della componentistica auto per rilanciare la filiera (67%).
Lo rivela la ricerca Automotive Suppliers Survey 2022, condotta da Deloitte con il contributo scientifico del Politecnico di Milano e il supporto dell’ANFIA, Associazione Nazionale della Filiera Italiana Automotive.
Altrettanto fondamentale è considerata la capacità di integrare le nuove tecnologie con quelle esistenti (60%), così come lo sviluppo del capitale umano e di nuove competenze (77%). Decisive, in generale, le attività di innovazione e R&D (84%).
“Le imprese della filiera sono chiamate a ripensare a fondo le proprie strategie e modelli di business, al fine di mantenere competitività in un contesto altamente mutevole”, afferma Franco Orsogna, Partner Deloitte Italia.
Alle istituzioni italiane ed europee le imprese chiedono l’alleggerimento degli oneri fiscali (71%), potenziamento degli incentivi per l’adozione di tecnologie innovative (69%) e semplificazione burocratica per favorire anche gli investimenti esteri in Italia (66%).
Nuove sfide
Ora la quasi totalità delle imprese (92%) è preoccupata in primo luogo per l’aumento dei costi di produzione. In prospettiva le sfide prioritarie sono sostenibilità ed economia circolare (55%), seguite dall’aumento dei costi di trasporto e della logistica (50%).
Sul fronte tecnologico preoccupa il passaggio verso un’elettrificazione completa del powertrain dei veicoli (64%). Ciò provocherà una progressiva contrazione dei volumi di vendita di componenti relativi ai tradizionali motori benzina/diesel (57%).
Infine, il settore teme misure restrittive e protezionistiche (66%) a causa delle dinamiche geopolitiche. Tensioni che collocano fra le priorità gestionali l’aumento del costo di materiali, input e sub-componenti essenziali (70%).
Opportunità 4.0
Più di 7 imprese su 10 (72%) stanno investendo nel potenziamento 4.0 dei propri asset. Lo stesso vale per le attività di pianificazione strategica pluriennale. L’obiettivo è mantenere una vision e un percorso di sviluppo coerente nel lungo periodo.
Nel complesso, emerge un significativo ottimismo sulle prospettive di rilancio post-Covid. Circa la metà delle imprese (49%) considera di trovarsi già in una “fase di rilancio”. Per un’azienda su due, insomma, la crisi pandemica è completamente superata.