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Automotive: la sicurezza cyber tra i principali rischi

Un'indagine globale realizzata da Rockwell Automation nell’industria automobilistica rivela cambiamenti nelle priorità di rischio, aumenti degli investimenti tecnologici e sfide nell’engagement della forza lavoro. Dal report “State of Smart Manufacturing Report” anche una panoramica su tendenze, sfide e piani sugli investimenti delle aziende industriali, di cui riportiamo uno spaccato sul nostro Paese.

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  • n.305 - Settembre 2022
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Nicoletta Buora

L’industria automobilistica sta attraversando una trasformazione radicale grazie alle tecnologie emergenti: le auto connesse sono ormai una realtà e dietro l’angolo ci sono quelle a guida autonoma.

I produttori automobilistici sono profondamente consapevoli dell'evoluzione del settore nell'era dell'Industria 4.0: l’IoT diffusa e l’enorme quantità di dati che viaggiano sulla rete stanno rendendo il settore molto accattivante per i criminali informatici.

Si pensi che solo nella prima metà del 2023 gli attacchi informatici hanno provocato 1,99 miliardi di dollari in costi legati a downtime dei sistemi, per questo il rischio legato alla sicurezza informatica è indicato nel 2024 come il principale ostacolo esterno per i produttori automobilistici.

È questo uno dei dati salienti dello studio annuale "State of Smart Manufacturing Report: Automotive Edition", realizzato da Rockwell Automation, tra le principali aziende mondiali di automazione industriale e trasformazione digitale. L’indagine, condotta a livello globale, è basata sulle risposte di 182 leader di case automobilistiche, produttori di componenti per auto, e produttori di veicoli elettrici provenienti da 15 dei principali paesi manifatturieri.

La ricerca del settore Automotive è parte del nono rapporto annuale sullo stato della produzione intelligente State of Smart Manufacturing Report”, che offre preziose informazioni a livello globale su tendenze, sfide e piani alle aziende industriali, offrendo uno spaccato sul nostro Paese.

L’evoluzione dell’industria automobilistica: i principali driver

Il rapporto di quest'anno pone l’accento sull'evoluzione dell'industria automobilistica, rivelando un’attenzione particolare allo sfruttamento delle tecnologie emergenti per ridurre i rischi, generare la crescita e massimizzare il potenziale della forza lavoro. Ecco alcuni dei principali risultati

  • Il rischio legato alla sicurezza informatica è indicato nel 2024 come il principale ostacolo esterno per i produttori automobilistici, rispetto alla nona posizione del 2023.
  • Il 97% dei produttori automobilistici sta utilizzando o valutando tecnologie di produzione intelligente, in aumento rispetto all'85% nel 2023.
  • Gli investimenti tecnologici sono aumentati del 35% su base annua, dal 23% al 31% del budget operativo.
  • La tecnologia indossabile è elencata come una delle 10 principali aree di investimento per i produttori automobilistici nel 2024, classificandosi al terzo posto assoluto.
  • Il coinvolgimento dei dipendenti è il principale ostacolo relativo alla forza lavoro per i produttori automobilistici nel 2024.
  • La riduzione degli sprechi di produzione è il fattore più importante per i programmi ESG dei produttori automobilistici.

La cybersicurezza avvertita quale principale criticità

I rischi per la sicurezza informatica e l'aumento dei costi energetici sono i principali ostacoli esterni alla crescita per le aziende automobilistiche, seguiti dall'inflazione.

In particolare, la sicurezza informatica risulta una preoccupazione ancora più grande per l'automotive rispetto ad altri settori.

Le recenti violazioni dei dati di alto profilo e la proliferazione della connettività Internet all'interno dell'automotive potrebbero aver contribuito a far balzare la cybersicurezza dal nono rischio più grande nel report dell'anno scorso al primo posto in quello di quest'anno.

Forza lavoro: fidelizzazione competenze e engagement

Il rapporto di quest'anno evidenzia la pressante necessità per le case automobilistiche di dare priorità alla gestione del cambiamento organizzativo e di adottare tecnologie che potenzino le capacità della loro forza lavoro.

I produttori di automobili stanno prendendo di mira strategie che li aiuteranno a trattenere, migliorare le competenze e coinvolgere la forza lavoro per prosperare e crescere. Tra queste, tecnologie come l'automazione e la produzione intelligente, che completano e aumentano il valore apportato dai loro dipendenti, sono fondamentali per ottenere risultati aziendali positivi.

La definizione di obiettivi chiari e la promozione della collaborazione interdipartimentale sono emersi come fattori critici e ostacoli alla leadership in questo settore.

Dal report emerge che le realtà che si concentrano sui vantaggi che la tecnologia può avere quando viene applicata in modo ponderato da una forza lavoro coinvolta e ispirata avranno sicuramente successo.

In questo contesto, la profonda esperienza di Rockwell Automation nel settore e l’offerta completa di soluzioni industriali, combinati alla rete di partner, pone l’azienda in una posizione unica per fungere da consulente di fiducia per le case automobilistiche di tutto il mondo.

La produzione Intelligente: dove investe l’industria

Il report State of Smart Manufacturing Report”, condotto in collaborazione con Sapio Research coinvolgendo oltre 1.500 leader del settore manifatturiero in diversi ambiti provenienti da 17 Paesi, tra cui Italia, Regno Unito, Francia, Germania e Spagna rivela tendenze, sfide e piani sugli investimenti delle aziende industriali a livello globale, di cui riportiamo uno spaccato sul nostro Paese.

In particolare, è messa in luce la propensione delle aziende italiane a investire su processi produttivi automatizzati e ottimizzati tramite l’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning (ML).

Lo studio evidenzia una visione condivisa a livello globale che si articola lungo tre principali tendenze: l’arrivo anche nel settore manifatturiero degli effetti rivoluzionari dell'intelligenza artificiale, la tecnologia come fattore per potenziare e incentivare la forza lavoro, oltre che per attrarre talenti e, infine, la resilienza operativa, il cui ruolo assume una rilevanza crescente.

Anche l’Italia risulta allineata a questi trend globali, seppure con alcune peculiarità legate alla tipologia di aziende e alla cultura imprenditoriale che caratterizzano il nostro Paese e che meritano una particolare attenzione.

Intelligenza Artificiale e Machine Learning al vertice degli investimenti

Queste tecnologie emergenti sono al vertice della top list degli investimenti in tecnologia, con l'80% delle aziende italiane che ha investito o ha intenzione di farlo nei prossimi 12 mesi.

In linea con la media europea, il 92% delle aziende italiane si dimostra propensa a investire in tecnologie di AI e ML per implementare applicazioni di analisi avanzate.

Per i casi d’uso dell’AI e del ML, le aziende italiane privilegiano tre tipologie di applicazioni: il 51% per l’ottimizzazione dei processi, il 37% per il controllo della qualità e il 28% quale supporto per le attività di progettazione.

I talenti nelle imprese industriali

Reperire talenti continua a essere problematico e per rimediare alla carenza di competenze il 40% delle aziende italiane propende per un incremento dell’automazione, una percentuale ben al di sopra del 36% fatto registrare dalla media europea.

Il 35% degli intervistati pensa che l’introduzione di tecnologie avanzate come l’AI o il ML possa costituire un fattore motivante, mentre il 33% ritiene che l’adozione di tecnologie in grado di rendere le attività più engaging possa catalizzare l’attenzione dei nuovi talenti, così come il 32% è convinto che, sfruttando modalità di lavoro da remoto, sia possibile accedere a un più ampio bacino di talenti.

I rischi si mitigano con la tecnologia e le competenze

Le industrie manifatturiere stanno adottando un duplice approccio per mitigare i rischi: investire in tecnologia e in nuovi talenti con competenze diverse.

Il 27% delle aziende italiane ha indicato la carenza di innovazione quale fattore limitante per superare la concorrenza nei prossimi 12 mesi, un dato ben al di sopra della media europea (21%).Il 23% dei rispondenti ha indicato, invece, la carenza di forza lavoro qualificata, mentre il 21% la capacità di utilizzare i dati per prendere decisioni.

Per ciò che concerne gli ostacoli interni alla crescita, ai primi due posti emergono i limiti inerenti alla tecnologia. Il 25% ha espresso una seria preoccupazione dovuta all’eccesso di offerta tecnologica disponibile, che provoca una paralisi decisionale. Il 21% dichiara invece di aver difficoltà nella ricerca e adozione di una tecnologia accessibile e utilizzabile dal dipendente medio.

Il terzo posto è stato occupato dal monitoraggio e dalla quantificazione delle pratiche sostenibili e dagli ESG con il 20%. Alla domanda su come le aziende stiano mitigando queste sfide, il 38% ha risposto con l'adozione di tecnologie (convergenza IT/OT) per tracciare e quantificare le pratiche sostenibili, il 29% l'assunzione di un consulente e il 27% l'adozione o l'utilizzo dell'intelligenza artificiale.

I risultati di questo rapporto sullo Stato dello Smart Manufacturing mostrano quanto nel giro di un anno gli effetti rivoluzionari di innovazioni, come quelle associate all’intelligenza artificiale e al machine learning, abbiano fatto breccia nel mondo manifatturiero. Ne è la riprova il fatto che una buona parte delle aziende italiane le abbia messe al primo posto nella lista degli investimenti tecnologici.

Automotive: la sicurezza cyber tra i principali rischi - Ultima modifica: 2024-06-29T10:23:20+02:00 da Nicoletta Buora